Per il nuovo progetto musicale di Eugenio Bennato ha voluto un ensemble vocale chiamato Le voci del Sud, per omaggiare l’amico Carlo D’Angiò scomparso nel settembre 2016, con il quale ha condiviso una importante parte della sua vita professionale, dedicandogli ‘Sinfonia per un Brigante’.
Il sestetto è costituito da: Letizia D’Angelo, Daniela Dentato, Laura Cuomo, Francesco Luongo, Angelo Plaitano, Edoardo Cartolano.diretto da Eugenio Bennato, accompagnato dai maestri al violoncello di Erasmo Petringa ed al piano da Angelo Cioffi.
In occasione della presentazione della prima esibizione del sestetto nella rassegna Pausilypon Suggestioni all’imbrunire abbiamo chiesto al maestro Eugenio Bennato di parlarci di questo nuovo progetto.
Eugenio Bennato ha commentato: ‘ Progetto che segna la fondazione di questo gruppo che si chiama Le voci del Sud, che parte dal reperotrio di Carlo D’Angiò ed anche il mio. Il primo appuntamento è al Pausilypon Suggestioni all’Imbrunire, il successivo sarà a Benevento alla Rassegna del Cinema e del Teatro a luglio. Stiamo iniziando quello che mi auguro sarà un percorso molto lungo.
La formazione di sei ragazzi di Salerno che hanno fatto con lei un percorso di studi. Come è nato questo incontro?
Ci siamo incontrati durante un concerto1 di questi ragazzi, ho visto il talento ed ho chiesto di incontrarci, cosa che è accaduta con una certa frequenza in questi mesi. Perchè far sorgere una ensamble vocale è una cosa pretenziosa e complicata. Passo la parola a loro.
Ad Angelo Plaitano, il portavoce de La Voci del Sud abbiamo chiesto:
Quali sono i ruoli di questo sestetto?
Per il sestetto vocale parto dai bassi: Edoardo Cartolano è il nostro basso, io sono Angelo Plaitano e sono un baritono, Francesco Luongo è un tenore, a lui sono affidate le parti solistiche, per capirci lui è quello che fa la veci di Carlo D’Angiò. Il contralto è Laura Cuomo, anche lei ha alcune parti solistiche, Daniela Dentato è un mezzo soprano e Letizia D’Angelo è il soprano. Un sestetto completo.
Oltre ai brani di Carlo D’Angiò sono inclusi anche brani di Eugenio Bennato. Qual è stata la scelta?
Eugenio Bennato ha ripreso molte delle cose fate con D’Angiò , non c’è un album di riferimento ma un periodo. Molte cose sono prese da Festa Festa,( l’album dei Musicanova del 1981, n.d.r.) poi ci sono cose più attuali ed altre completamente inedite. Quello che ancora non è stato detto e che mi sembra giusto dire, è che Eugenio celebra la follia musicale dell’amico, che era un compositore incredibile, avendoci messo le mani dentro, anche io in prima persona soprattutto per la parte della trascrizione, perché i brani sono pensati come canzoni ma non sono stati mai adattati per particolare. Per il sestetto corale c’è stato un lavoro di adattamento. Tutto è fatto unicamente da Eugenio Bennato, c’è una parte di trascrizione, che anch’essa è difficile, dove vengono poste le note sul pentagramma, che costa un po’ di tempo, ma che non è la riscrittura. Eugenio aveva già idea di farlo da tempo, poi ci ha trovato, anzi ci siamo trovati ad un festival che abbiamo organizzato il Nardantuono Festival a Olevano sul Tusciano.
Oltre agli album come Festa Festa,sono incluse Canzone per Juzzella, M’è venuta ‘na voglia, poi ci sono dei brani che sono dei corali su Pulcinella, sono quasi degli inediti perché li hanno eseguiti una volta, credo a Reggio Emilia per un festival, poi non stati più eseguiti. Noi ci occupiamo di musica popolare ed in questo progetto con Eugenio Bennato e Carlo D’Angiò sono per noi due riferimenti assoluti. Per me è come un ragazzo che studia per una vita Seneca sui libri poi lo conosce dal vivo. E’ per noi un onore immenso ed una grandissima responsabilità cantare Carlo D’Angiò, perché Carlo è una voce nel gotha delle voci napoletane, è unica, oltre ad essere una grande autore. Veramente noi abbiamo toccato con mano il genio, la follia di questo artista, davvero pazzesco.
Laura Scoteroni