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Manola Tenti, non chiamatela influencer (ma ha 220.000 follower!)

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Irriverente a tal punto da sembrare quasi irritante. Ma soprattutto libera da ogni barriera e conformismo, un autentico personaggio che dice quello che pensa e pensa quello che ritiene giusto. Non è un caso che Manola Tenti su Instagram sia un autentico personaggio di riferimento. Ma, per l’amor del cielo, non chiamatela influencer. Men che meno “fashion blogger”, perché verso quella categoria non nutre propriamente stima. Lei è lei. Diversa da tutte le altre. Una ragazza di 35 anni con un fisico da urlo, curve giusto al posto giusto e un’attività quotidiana che la vede impegnatissima in quel di Arezzo, dove è titolare del negozio “B21” in cui vende vestiti e dispensa pillole di moda. Naturalmente, anche grazie al successo e alla popolarità che i social le hanno permesso di avere, il suo raggio d’azione si è esteso ben oltre i confini della Provincia. Merito di tante ospitate in radio, di servizi fotografici che le hanno permesso di esprimere tutta la femminilità senza falsi pudori e senza scadere nel volgare e nell’osceno. Anche se lei non si vede perfetta, un po’ come accade a tutte le donne, il suo corpo è un’opera da guardare. Tanto più se ad immortalarla arrivano maghi della macchina fotografica come Marcel Swang, un “nome” di livello internazionale che l’ha scattata in quel di Firenze vestita con una pelliccia gialla e a piedi scalzi. Insomma, Manola Tenti sa sempre come stupire. Lo sanno i suoi follower che sono “pazzi” di lei e del suo modo d’essere. Un anti-conformismo che spazia dalla moda alla fotografia arrivando alla vita quotidiana. È per questo che il suo carattere non è dei più semplici. Una “peperina” abituata a darsi da fare dalla mattina alla sera, ma che il tempo per i suoi fan lo trova sempre. È così che con una semplice foto “parla” ad oltre 200.000 follower, lo straordinario numero a cui oggi è arrivata. E che, naturalmente, non vede l’ora di superare.

Come sei riuscita in questa scalata di follower?

Onestamente non lo so nemmeno io. Semplicemente, io sono stata me stessa. Ho pubblicato foto che mi ritraggono libera da condizionamenti e scrivo ciò che pensa. Ecco perché la gente ha iniziato a seguirmi.

Il tuo fisico che ruolo ha avuto?

Naturalmente ho giocato col mio corpo, avendo una fisicità diversa da quella classica e stereotipata delle altre ragazze. Sono alta 1,80 metri, ho una quinta di seno, porto una taglia 44. E ho più pelle coperta da tatuaggi di quella ancora libera. Insomma, sono diversa già a primo impatto.

Ma anche per come ti poni verso il mondo dello spettacolo.

Non sono mai entrata in tv, anche quando ne ho avuto la possibilità. Ho scelto di non omologarmi ad un format che è per tutte uguale.

E anche nelle foto…

Mi piace sperimentare, magari con un artista come Marcel Swang. Non ho problemi a mostrare il mio corpo, ho sempre evitato di scadere nel nudo volgare. La femminilità non sta lì.

Che rapporto hai col tuo corpo?

Conflittuale, come ogni donna al mondo. Non mi vedo bellissima, ma penso si possa giocare con altre carte per apparire seducente e affascinante.

Tu su Instagram: di cosa vuoi parlare alla tua sterminata platea?

Vorrei che passasse il messaggio della persona positiva che sono, della ragazza libera da ogni schema e giudizio. Ecco, vorrei che al mondo ci fosse più libertà: vivremmo tutti meglio, più felici.

In cosa consiste la tua libertà?

Nel mio privato la risposta è semplice: non ho pregiudizi, non ho barriere, mi piace essere curiosa e conoscere ogni novità. Ma nel quotidiano questo schema mentale si ripete in ogni situazione che affronto: scelgo col mio cervello, evito di essere una delle tante.

E sui social questo modo d’essere si vede?

La libertà non la dà una foto, altrimenti ragazze che osano fino all’inverosimile col loro corpo potrebbero far pensare che la libertà sia questo. Invece, la libertà sta in ciò che si scrive, nei messaggi che si danno, nell’essere ammiccante senza scadere nel trash.

Forse per questo sei molto diversa dalle influencer.

Io non le giudico, semplicemente non mi reputo tale e non ne faccio parte. Se penso alle influencer, mi vengono in mente le ragazze che fanno foto con magliette nel tentativo di far acquistare quella marca al grande pubblico. Ecco, io sui social non vendo altro se non la mia immagine. Nient’altro, nessun prodotto. Non mi sognerei mai di vendere una t-shirt: ho provato una volta, dopo pochi secondi ho capito che non faceva al caso mio.

E poi…

E poi ho un giudizio molto netto sulle influencer: ne esiste solo una che si chiama Chiara Ferragni. Le altre sono solo copie.

Come sempre, irriverente e anticonformista.

Ma nel quotidiano sono più quadrata di quello che possa sembrare. Avendo un’attività commerciale, sono molto attenta ai conti e a tutto ciò che serve per far andar bene il lavoro. Ovviamente, anche il mio negozio di vestiti risente della mia indole… venite a scoprirlo!

Ti piacerebbe lavorare con Instagram?

I social mi hanno aperto numerose strade. Penso a dirette radio o servizi fotografici. Ecco, se penso ad Instagram come canale lavorativo, lo vedo in questa direzione: uno strumento per avvicinarmi ad altre opportunità in cui mettere in gioco la mia immagine comunicativa.

Luca Fina

CONTATTI SOCIAL
https://www.instagram.com/manola1982/

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