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LA PARANZA DEI BAMBINI. La vera luce sono i ragazzi sul palco

Data:

Roma, Teatro Piccolo Eliseo, fino al 17 dicembre 2017

Per scrivere de La paranza dei bambini, in scena al Teatro Piccolo Eliseo fino al 17 dicembre, sono stati tirati in ballo giustamente le graphic novel di Frank Miller con le sue atmosfere noir, Shakespeare e le sue tragedie. Ma anche se non  conoscesse le loro rispettive opere, lo spettatore che entra in teatro, magari anche ignaro dello stesso romanzo di Saviano, si troverebbe travolto dalla potenza espressa sul palco (e non solo) dai ragazzi di questa finta “paranza” orchestrata dalla sapienza teatrale di Mario Gelardi, coautore e regista dello spettacolo. Paranza. Reti che tirano in alto dopo aver abbacinato i pesciolini con la luce. Paranza. Gruppo criminale composto da giovanissimi. E’ tutto un lento salire in superficie, attratti dalla luce del denaro, del potere, forse. Si sbattono freneticamente i pesciolini, l’uno contro l’altro, pensando di arrivare primi alla luce. Come i ragazzi, che credono di poter fare quello per cui non sono nati, comandare in un mondo di fottitori e fottuti, senza sapere che loro appartengono ai secondi. Restano pesci di paranza, buoni da masticare fritti. Boccheggiano mano a mano che la rete sale dal mare, qualcuno ha anche dei dubbi, finchè la luce si spegne. Per sempre.

Manifesto LAPARANZADEIBAMBINI_foto-02Straordinari gli attori sul palcoscenico, dal primo all’ultimo, che disintegrano la quarta parete. Si muovono spesso in splendide scene corali, davvero come un banco di pesci, tra i chiaroscuri delle luci suggestive di Paco Summonte e sulle musiche ipnotiche di Tommy Grieco. Geniale l’idea delle pedane mobili che si fanno scena cangiante, azionate dagli stessi ragazzi. Ora casa, ora salita ai piani del potere o sui tetti per esercitarsi con le pistole, ora discesa verso quei fondali bassi da dove saranno strappati via al momento opportuno. Una tragica illusione la loro e in questo bellissimo lavoro non c’è alcuna autocelebrazione della delinquenza, ma c’è tanta vita, senza futuro né passato, paradossalmente ammantata di oscurità incombente, sottolineata dal colore nero che la fa da padrone. Gli stessi personaggi che incarnano il potere camorristico, come Copacabana o Don Vittorio (Ivan Castiglione, eccezionale) o O’ White (Antimo Casertano, credibilissimo), sono tutti personaggi decadenti, con le loro personali debolezze.  C’è la sensazione costante della rete che sale verso la luce, una sensazione asfissiante, e anche quando si sorride (che sempre di ragazzi stiamo parlando) non ti abbandona mai, fino alla scena finale, che non lascia speranza alcuna. E’ quella la luce che si spegne per sempre. Buio, applausi.

Attori, movimenti, scene, regia, luci, bui, silenzi, immagini, suoni, suggestioni, idee. Sorriso e tragedia. Con La paranza dei bambini a trionfare è il Teatro e la bellezza di questi giovani ragazzi del Nuovo Teatro Sanità di Napoli che riempiono di energia il palcoscenico e vi si muovono da veterani.

Paolo Leone

Roma, Teatro Piccolo Eliseo, fino al 17 dicembre
Un progetto Nuovo Teatro Sanità – Produzione Mismaonda in collaborazione con Marche Teatro: La Paranza dei bambini, di Roberto Saviano e Mario Gelardi.
Interpreti: Vincenzo Antonucci, Antonio Orefice, Ivan Castiglione, Antimo Casertano, Riccardo Ciccarelli, Mariano Coletti, Giampiero de Concilio, Simone Fiorillo, Carlo Geltrude, Enrico Maria Pacini.
Scene di Armando Alovisi; Costumi 0770 di Irene Di Caprio; Luci di Paco Summonte; Musiche di Tommy Grieco. Collaborazione alla regia Carlo Caracciolo. Regia di Mario Gelardi.
Si ringrazia l’ufficio stampa del Teatro Eliseo nelle persone di Maria Letizia Maffei e Antonella Mucciaccio

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