“Lilly la Vagabonda”, tra passioni e problemi di coppia

Data:

Al Teatro Manzoni di Roma, fino al 17 dicembre 2017

Certe volte l’amore per gli animali diventa una vera ossessione e risulta dannoso non solo per l’equilibrio psichico della persona,ma pure per la relazione tra gli esseri umani che in questo periodo stanno divenendo sempre più egoisti ed opportunisti. Questo è il messaggio specifico della fiaba sotto forma d’apologo di A. R. Gurney ”LILLY LA VAGABONDA” imperniato su una barboncina, che nel parco s’imbatte in un ”travet” d’un’agenzia finanziaria, che è stanco e nauseato del suo lavoro,che considera astratto,come anche pericoloso nelle nuove mansioni che dovrà svolgere per clienti cui dovrà rifilare azioni,titoli ed obbligazioni a perdere il capitale versato,come i recenti casi delle banche popolari hanno dimostrato; sta scoprendo il lato umano e responsabile della persona,anche se il menage con la moglie Carla docente di letteratura inglese è in crisi perché l’amore è quasi svanito da quando i figli maggiorenni ed autonomi sono andati via dalla comoda casa e lei è quasi sempre fuori per le sue elezioni e conferenze.Lilly,la cui identità consiste nel fatto che il quadrupede venga rappresentato da una figura brillante che canta, parla e cammina carponi. C ome una tata, Giorgio, occupa sempre più il suo tempo sottratto al lavoro,per cui è ripreso telefonicamente dal capufficio;mentre la consorte è indispettita da tale invadenza che sporca le stanze e le sottrae le residue coccole e premure affettive di Giorgio. Questi la porta a spasso nel  parco dove la cagnetta incontra un labrador di nome casanova e va in calore, mentre il suo padrone riceve lezioni da un altro cinofilo su come accudirla e salvare il matrimonio,sterilizzandola con forti dolori. Sembra che Lilly sia la giusta terapia emotiva e fisica con grande moto per Giorgio,diversamente dall’indispettita Carla che ricorre alla moglie d’un uomo politico, un ambasciatore, nonché ad una psicologa,per far desistere il marito dalla sua esasperata mania cinofila, finché non gli pone un aut aut : seguirla in Australia per sei mesi o divorziare. Giorgio capisce che non può più tergiversare ed usare in casa un linguaggio volgare e da postribolo, che manda su tutte le furie l’elegante e raffinata docente, non disposta a scendere a compromessi sui suoi principi. L’incontenibile bastardina con la sua estrosa libertà imprevedibile ed irrefrenabile, quali risultati provocherà alla fine in famiglia,sarà uno strumento positivo per rivalutare gli assopiti sentimenti umani e si può sostituire un cane con un altro senza rimpianti.Insieme a questo triangolo in lotta affettiva senza esclusione di colpi c’è anche un vecchio attore dell’originaria compagnia del Manzoni:Riccardo Castagnari che interpreta i ruoli di Tom,Beatrice ed Andrea con esilarante doppia natura e personalità. Le scintillanti scene “in” ed “out”sono di Lollozolloart,mentre i costumi di Lucia Mariani. La graffiante e satirica commedia farsesca resterà al Teatro Manzoni fino al 17/12.

Susanna Donatelli

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