Notice: A non well formed numeric value encountered in /web/htdocs/www.corrieredellospettacolo.net/home/wp-content/plugins/td-social-counter/shortcode/td_block_social_counter.php on line 1176

“Il canto e la fionda”: la testimonianza civile di Padre David Maria Turoldo in scena a Trieste

Data:

Trieste, Politeama Rossetti – Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, Sala Bartoli. Dal 9 al 14 gennaio 2018

Cosa ci si sarebbe potuti aspettare da un uomo che all’atto dell’ordinazione a sacerdote aveva scelto di assumere il nome di chi nell’Antico Testamento, pur in origine semplice pastore era divenuto re, poeta, autore di salmi e musicista, capace in battaglia di sconfiggere un gigante come Golia? Padre David Maria Turoldo, mostrando fin da giovane quelle doti profetiche che gli vennero in seguito riconosciute, seppe realizzare molti di questi propositi.

Fu un acerrimo nemico dell’ipocrisia presente nel mondo in cui viveva, dentro e fuori la Chiesa, sodale con altri sacerdoti rivoluzionari come don Zeno Saltini, fondatore della comunità-kibbutz di Nomadelfia, don Lorenzo Milani, artefice della Scuola di Barbiana, don Primo Mazzolari, come lui sacerdote e partigiano.

Si considerava “un ingombro”, ma forse gli si addiceva più il termine “pietra d’inciampo” descritto da Isaia; era considerato dalla gerarchia ecclesiastica un personaggio scomodo cui non dare stabile dimora e da far trasferire spesso per evitare che il suo veemente connubio tra dire e fare, tra passione, fede e azione “coagulasse” nelle menti di chi lo ascoltava.

6ea6d-2f547-11ce5-7e7d8-93768-77fcb-56-il-canto-e-la-fionda4Fino al 14 gennaio è in scena al Politeama Rossetti di Trieste Il canto e la fionda – pensiero e vita civile di David Maria Turoldo, prodotto dal CSS Teatro stabile di innovazione del Friuli Venezia Giulia per la drammaturgia e la regia di Massimo Somaglino, che ne offre un ritratto vivido, intenso, realistico ed emozionante anche perché corale nel senso più profondo del termine.

Non c’è infatti un solo attore a recitarne la parte, ma otto che a turno si passano questo importante testimone: sette bravissimi giovani (Irene Canali, Miriam Costamagna, Daniele Palmeri, Giacomo Segulia, Mauro Sole, Francesco Tozzi, Francesca Zaira Tripaldi) accompagnati in scena con sapienza da Fabiano Fantini, svolgono uno a uno la lineare matassa di una vita spesa in modo forte, spesso sopra le righe forse anche per riuscire a far sentire in modo chiaro e netto la propria voce in un mondo che diventava sempre più sordo.

Non si tratta di cronaca: è una sincera richiesta, accolta dal pubblico, di condividere la memoria dell’impegno da lui vissuto; si procede così tutti assieme, entrando in una dimensione che poco a poco trasforma le voci stesse per farle diventare tutte sempre più simili, anche nella cadenza, alla sua.

Aveva conosciuto “la civiltà dei poveri” in modo diretto fin dalla prima infanzia e mai dimenticò il suo Friuli, patria di “un popolo che canta anche quando ha da piangere” e, assieme alla Bibbia, teneva sempre accanto al letto le Lettere dei condannati a morte della resistenza europea.

Poeta, i suoi versi continuano a cadere pesanti come pietre nell’animo di chi li affronta e non lasciano scampo, perché fondati saldamente sulla convinzione che il solo scopo della vita sia “la realizzazione della propria umanità”.

Quella di David Maria Turoldo fu una lotta titanica costantemente nutrita dalla speranza, base di ogni cambiamento da lui proposto e sostenuto anche facendo “salti mortali, ma dentro la barca”, mantenendosi sempre all’interno di una Chiesa che avrebbe voluto più vicina “agli ultimi”, dei quali mostrò il volto impegnandosi nel 1963, con Vito Pandolfi, nella realizzazione di un film, Gli ultimi, appunto.

Andava verso gli altri in modo brusco ma vero, profondamente convinto che “ci resta solo l’amicizia” ed è bello sentire oggi questa parola per una volta non svilita da accezioni “social”, declinata secondo il suo significato originario di affetto, simpatia, solidarietà, comprensione.

Paola Pini

Trieste, Politeama Rossetti – Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia
Sala Bartoli
Dal 9 al 14 gennaio 2018
Il canto e la fionda – pensiero e vita civile di David Maria Turoldo
drammaturgia e regia Massimo Somaglino
con Fabiano Fantini
e con Irene Canali, Miriam Costamagna, Daniele Palmeri, Giacomo Segulia, Mauro Sole, Francesco Tozzi, Francesca Zaira Tripaldi
canti e ritmi a cura di Claudia Grimaz e Gianluigi Meggiorin
una produzione CSS Teatro stabile di innovazione del FVG nell’ambito del progetto David M. Turoldo Centenario della nascita con il sostegno di Regione Friuli Venezia Giulia, Comune di Sedegliano, Fondazione CRUP 25°, Federazione delle BCC del Friuli Venezia Giulia, Latteria di Coderno, Associazione Culturale Don Gilberto Pressacco, in collaborazione con ERT Ente Regionale Teatrale del Friuli Venezia Giulia

Seguici

11,409FansMi Piace

Condividi post:

spot_imgspot_img

I più letti

Potrebbero piacerti
Correlati