La tragedia del bombardamento di San Lorenzo nella commedia agrodolce di ”PANE, LATTE E LACRIME”

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Al Teatro Marconi di Roma, fino al 28 gennaio 2018

La recente pellicola di Joe Wright “L’ora più buia” ha riportato alla ribalta,come miglior film della settimana, il dramma della seconda guerra mondiale in Europa, con la figura di tutto tondo di Sir WINSTON Churchil incarnato con un’immedesimazione pirandelliana straordinaria di Gary Oldman; egli rifugge specialmente nel finale, allorché con un palpitante populismo, infervorò il parlamento inglese, dominato dal BIG BEN, sull’opposizione alla pace con i nazisti. Così Londra fu l’unica grande capitale europea non occupata, mentre Roma fu presa dalle truppe di Hitler che posero il loro quartier generale dove ora è il cinema Barberini con la prigione politica a via Tasso; per liberare L’URBE. Bisognò aspettare il 4 giugno 1944, dopo lo sbarco di ANZIO nel gennaio del 1944, medesimo è l’eccidio delle fosse ardeatine nel marzo.L’anno prima c’era stato il terribile flagello delle bombe su S. Lorenzo mentre si stava organizzando la resistenza partigiana come Porta San Paolo, nonché la deportazione degli ebrei il 16/11/43 dal ghetto dopo l’illusione ed il furto dei 50 kg d’oro. Questi avvenimenti, in particolare la distruzione del rione che va da Porta maggiore al Verano, sono rammentati con una “sit-com” di taglio televisivo dal lavoro di V. Liberale, che s’è avvalsa della puntuale e lucida regia di C. Vaccaro, in cui s’inquadrano dei personaggi che vivevano davanti al cimitero; con il custode cimiteriale Umberto, che pulisce gli spazi vicino alle tombe, mentre Iole è l’ambulante dei fiori che riceve una lettera criptata dal marito in carcere ed educa la figlia,una delle 7 avute dal coniuge che poi fa riparare dai parenti a Tivoli. Questo ritratto popolare nudo e crudo è aperto pure ad un impiegato del ministero della pubblica istruzione, che rappresenta la classe media istruita. Nonché una povera ragazza Angelina, fuori di testa ed una ragazza datasi al commercio dei fiori dopo un passato dai facili costumi.L’angosce per la sopravvivenza di codeste donne ed i rapporti di confidenza ed amicizia culminano nel matrimonio tra Aloise e la rotonda cognata di Iole,la volitiva e pettegola Franca, che suscita ilarità,ma pure spiritoso buonumore ed arguta razionalità intuitiva.Insomma un felice quadro d’ambiente che fu violentemente distrutto il 19 luglio, che è giustamente proposto nella settimana di Auschwitz e dalla Shoah in cui al cinema v’è il bellissimo film”due bambini con un sacchetto di biglie” ed in cui c’è stato un nuovo drammatico fatto di terrore e sangue a Kabul per opera dell’isis,altro regime fanatico ed integralista. Lo spettacolo è al teatro MARCONI fino al 28/01/018.

Susanna Donatelli

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