Dal 23 gennaio al 4 febbraio al Teatro Quirino di Roma
Tutto in bilico, dagli oggetti di scena alle certezze umane. Un dramma psicologico “Il padre” di Strindberg, portato magistralmente in scena per la terza volta da Gabriele Lavia.
Il Capitano di cavalleria Adolf, un intellettuale incompreso, viene a scontrarsi con la moglie Laura sull’educazione da impartire alla figlia.
Cosa succede quando un uomo viene assalito dal tarlo che la moglie lo abbia tradito? E se un padre iniziasse a dubitare che l’amata figlia non fosse sua? L’equilibrio mentale si sgretola.
L’uomo perde il suo potere di fronte alla donna, più forte in quanto certamente madre. “Mater semper certa, pater incertum”, dicevano i latini.
Una de-virilizzazione ancestrale che ripercorre la storia dell’umanità, ravvisabile nel mito di Ercole ed Onfale che con l’inganno s’impossessò della clava di Ercole, simbolo di virilità, lasciandogli in cambio le sue vesti, simboli della fragilità e dell’Obbedienza.
Così anche il nostro Adolf, impazzito ed interdetto, è costretto ad indossare la camicia di forza e prega la moglie di lasciargli in suo scialle…
Claudia Conte
www.claudiaconte.com