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“The Black’s Tales tour”: stanotte non dorme nessuno

Data:

Teatro Argot Studio di Roma, dal 2 al 4 febbraio 2018

La prima cosa da dire su questo spettacolo è che genera dibattito. Non bisogna dare per scontato che un’opera teatrale affermi la sua qualità di educatore socio-culturale. Non bisogna darlo per scontato in una società intenta ad assolvere i suoi privilegi socio-economici.

The Black’s Tales Tour richiede la partecipazione dello spettatore, chiamato a interpretare e quindi a formarsi un proprio punto di vista. Il progetto nasce da una commissione e poi da un reading. Licia Lanera si trova a leggere le fiabe classiche e a osservare la loro cupezza, non sembrano proprio adatte a fare sogni tranquilli. Così le racconta per condividere la sua esperienza di insonnia “Io la notte non dormo e vorrei che questa notte non dormissi nemmeno tu”.

Lo spettacolo sembra ancora legato alla struttura del reading, essendo il contenuto (la narrazione delle fiabe) sostegno del contenitore (l’angoscia del personaggio insonne). I  personaggi diventano creature reali nell’avanzare della notte, di cui l’attrice si fa interprete.

L’estetica dark riflette la cupezza di queste storie che inquietano al punto da levare il sonno. Le fiabe sono la causa del tormento del personaggio che per descriverlo deve far provare la stessa esperienza agli spettatori. A occhi aperti sul letto soffre di angoscia e smarrimento, gli stessi sentimenti generati dalle fiabe nere. In queste storie chi commette un errore viene punito, spesso con la morte. Le fiabe nascono così, crude e dirette, poi il tempo le ha trasformate in raccontini di intrattenimento, colorati e ben augurali. La loro verità è stata camuffata perché i bambini vivano in una bolla di vetro, ignari dei pericoli della vita, fino allo scontro diretto, straziante e destabilizzante, molto più di una fiaba.

Per creare un linguaggio originale e personalissimo la musica elettronica è fondamentale. Sonoro e visivo si fondono come in un’orchestra. Questo permette a Lanera di ballare e cantare, su un cubo nero, in costume, dei lunghi stivali neri e un microfono in mano. La sua voce si unisce alla musica di Tommaso Qzerty Danisi creando suoni striduli, urla e respiri enfatici che donano veridicità alla narrazione. Licia Lanera non interpreta, è. Lei è Cenerentola e soprattutto lei è la Sirenetta. La fiaba più interessante, che commuove. Morire d’amore, chi non l’ha provato e la Sirenetta siamo noi, sono io. Seduta, stranamente ferma, solo la voce che interpreta i differenti personaggi con toni e accenti differenti. La storia prende vita e le principesse possiedono il corpo dell’attrice che ne esce visibilmente trasformata. Un percorso in crescendo che esplode in un finale delicato, che evita l’esplosione. Biancaneve, Le Scarpette Rosse, La Regina delle nevi la portano in una spirale di perdita del controllo che non confluisce in un lieto fine, ma piuttosto in una presa di consapevolezza. Non esiste un “e vissero felici e contenti”, ma c’è solo un “vissero”, una catena di cause e conseguenze che ti determinano.

Federica Guzzon

CREDITS
Teatro Argot Studio,
dal 2 al 4 febbraio 2018
The Black’s Tales Tour di Licia Lanera, e con Qzerty
Sound design Tommaso Qzerty Danisi, luci Martin Palma,
scene Giorgio Calabrese,
costumi Sara Cantarone,
consulenza artistica Roberta Nicolai,
organizzazione Antonella Dipierro,
regista assistente Danilo Giuva.
Regia Licia Lanera
Produzione Fibre Parallele, coproduzione CO&MA Soc. Coop. Costing & Management, e con il sostegno di Residenza IDRA e Teatro AKROPOLIS nell’ambito del progetto CURA 2017

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