La Francia e la sua Nouvelle Danse è protagonista di Equilibrio Festival 2018, una produzione Fondazione Musica per Roma con la direzione artistica di Roger Salas. “Ho voluto puntare sul repertorio moderno e contemporaneo” – dichiara Salas – “perché abbiamo bisogno di appropriarci anche di tutta quella danza che ha caratterizzato e segnato il ventesimo secolo”. Così Equilibrio alimenta il suo cartellone di nomi cari alla produzione moderna e contemporanea che ha già scritto la storia del secolo scorso e di parte di quello in corso. Maguy Marin, Maurice Béjart, Rolad Petit, Système Castafiore, Hervé Koubi, William Forsythe, Russell Muliphant, Benjamin Millepied firmano i lavori coreografici che vanno in scena all’Auditorium Parco della Musica di Roma dal 13 al 25 febbraio 2018. A questi nomi “blasonati” della danza internazionale si affiancano ensemble come il Ballet Nice Méditerranée che si dedica alla messa in scena della Cantate 51 di Béjart rimontata da Eric Vu-An e L’arlésienne di Petit con la supervisione coreografica di Lugi Bonino (15 febbraio ore 21).
Al Ballet de l’Opéra de Lyon è affidato invece un prezioso trittico (24 e 25 febbraio): Steptext, pietra miliare della folgorante carriera di un giovane Forsythe, Critical Mass per opera di un altrettanto vitale Maliphant per finire con Sarabande del lanciatissimo Millepied, attualmente nelle sale cinematografiche con un film decisamente autocelebrativo come Reset.
Bit della Compagnie Maguy Marin apre il Festival in grande stile con una produzione del 2104 che parla di abusi e soprusi legandosi al ritmo della partitura elettronica di Charlie Aubry che vede anche la partecipazione di tre allieve dell’Accademia Nazionale di Danza – Clarissa Limongi, Aurora Ventruto e Lara Di Bello – unite, solo per questa occasione romana, al gruppo stabile di Marin (13 febbraio). Systéme Castafiore opera invece su un’interessante sovrapposizione di linguaggi artistici fra danza, musica, arti plastiche e nuove tecnologie: Marcia Barcellos di origine brasilana e Karl Biscuit, nella veste di regista e musicista, sono allievi del visionario Alwin Nikolais che seppe dare quella svolta epocale alla danza che diventava sempre più contemporanea e “mixata” alla multimedialità nella metà del ‘900 (in scena il 17 e 18 febbraio). Rituale, barbarico e terreno è il linguaggio di Hervé Koubi: la danza rotante dei monaci dervisci, le danze guerriere primitive, con la precisione di un balletto classico svelano “la paura ancestrale dello straniero esaltando l’incontro tra culture e religioni” (21 febbraio). Eventi collaterali del Festival un incontro teorico che analizzerà la situazione contemporanea della danza francese con Brigitte Lefèvre, storica ballerina oggi direttrice del Festival di Danza di Cannes e Alfio Agostini, direttore della rivista internazionale BALLET2000 (16 febbraio). Infine, negli spazi di AuditorumArte e per tutta la durata del festival, verrà allestita una mostra del celebre fotografo di scena Frédéric de Faverney.
Azzurra Di Meco