• Home
  • Redazione
  • Manifesto
  • Cenni Storici
  • Contatti
  • login Or Create an account
corriere_dello_spettacolo_logo
  • Home Page
  • Le Nostre Rubriche
    • Viaggio attraverso l’impossibile
    • La Bustina di Dioniso
    • Rispettiamo l’Italiano
    • Creativity Talk from London by Katya Marletta
    • La rubrica di Rovirò
  • Interviste
  • Recensioni
    • Arte e Cinema
    • Libri
    • Musica
    • Teatro
    • Opera e Musical
    • Danza
  • Da sapere…
  • Occhio a…
    • Poesia dello Sport
    • Cortona e Dintorni
    • Feuilleton
    • Filosofia
    • Moda&Tendenza
  • Premio di Poesia

Notizie Live

  • A Roma presentati i completi sportivi della Lazio. Foto di Gianluigi Barbieri
  • Il Tour al Museo Lamborghini di Debora Cattoni
  • Carbonio: noi probabilmente siamo ben oltre il DNA. C’è un universo dentro di noi
  • GIULIANA BALESTRA, UNA GIORNALISTA SPORTIVA TUTTA DA SCOPRIRE
  • Al RDS Summer Festival di Ostia il concerto di Coez. Foto di Gianluigi Barbieri

Sei qui:

Home/ Da Sapere... / “Milite ignoto/Quindicidiciotto”. Nel bene o nel male, davanti alla guerra siamo tutti uguali

Mar

29

“Milite ignoto/Quindicidiciotto”. Nel bene o nel male, davanti alla guerra siamo tutti uguali

  • 29 Marzo 2018
  • Da Sapere..., Teatro
  • Catania, Laura Cavallaro, Teatro

In scena venerdì 23 marzo 2018 al Centro Culture Contemporanee Zo di Catania

“Fermati, pensa e ricorda”; con queste parole, che sciolgono una tensione emotiva cresciuta battuta dopo battuta, si chiude lo spettacolo “Milite ignoto/Quindicidiciotto” andato in scena venerdì 23 marzo al Centro Culture Contemporanee Zo di Catania, all’interno della rassegnaAltrescene. E’ un lungo e inesorabile excursus fra le vite dei soldati vissute in trincea, di quei giovani chiamati alle armi in un’Italia dove l’unità era esclusivamente sulla carta e la fratellanza si rafforzava nel sacrificio per una Patria di cui non si conoscevano neppure i confini. Non c’era né nord né tanto meno sud, tutti erano uguali di fronte alla guerra, seppure diversi. Una dimensione narrativa che trascina con sé lo spettatore nel buio persistente dell’inizio, disturbandolo, indisponendolo in quella discesa agl’inferi che vedrà la fine solo in quell’ultima battuta. In questo magistrale monologo Mario Perrotta scava nella memoria dei sensi fin dentro le viscere del dolore, per esplodere nella liberazione, come sotto i colpi delle mitragliatrici durante l’assalto. Una vita sospesa, quella del protagonista, il quale a causa di un’esplosione ha perso la memoria. Tenta di ricostruirne i tasselli ma la testa è affollata dalle vite e dal dialetto di ognuno dei compagni, ciononostante è proteso verso il futuro. Ha un barlume di speranza mentre scrive le sue lettere dai molteplici destinatari, che qualcuno gli risponda e gli possa dire chi è. Così, la guerra è questo, ti spoglia della tua identità per trasformarti in un numero; eppure la più grande lezione è la vicinanza all’altro, anche se è il nemico; perché in quella desolazione, fra la neve e il fango, tra le malattie, la paura e l’angoscia di non arrivare al mattino successivo, anche una parola può essere consolatoria. Il dialetto si fa portavoce dell’insieme attraverso l’escamotage del trauma e dà ritmo alla situazione, Perrotta a un certo punto scioglie l’inquietudine della trincea dando voce alla gente comune ed elencando i fatti storici che si susseguirono dall’ingresso in guerra dell’Italia. Eppure è il finale che più di ogni altra cosa lascia sbalorditi e arriva con grande impatto allo spettatore, quando muovendo elegantemente le braccia come un danzatore della morte, ricorda uno ad uno i caduti. Un’interpretazione di altissimo livello dove ogni gesto ed espressione erano perfettamente in linea con il racconto; un attore composto al centro della scena, che seduto sui sacchi da trincea dà voce a chi su quelle montagne ci è rimasto per sempre. Una bella prova di teatro sociale e impegnato che smuove le coscienze e che in maniera catartica si risolve in una standing ovation finale.

Laura Cavallaro

In scena venerdì 23 marzo 2018 al Centro Culture Contemporanee Zo di Catania “Fermati, pensa e ricorda”; con queste parole, che sciolgono una tensione emotiva cresciuta battuta dopo battuta, si chiude lo spettacolo “Milite ignoto/Quindicidiciotto” andato in scena venerdì 23 marzo al Centro Culture Contemporanee Zo di Catania, all’interno della rassegnaAltrescene. E’ un lungo e inesorabile excursus fra le vite dei soldati vissute in trincea, di quei giovani chiamati alle armi in un’Italia dove l’unità era esclusivamente sulla carta e la fratellanza si rafforzava nel sacrificio per una Patria di cui non si conoscevano neppure i confini. Non c’era né nord né tanto…
“Milite ignoto/Quindicidiciotto”. Nel bene o nel male, davanti alla guerra siamo tutti uguali
“Milite ignoto/Quindicidiciotto”. Nel bene o nel male, davanti alla guerra siamo tutti uguali
2018-03-29
Redazione Corriere
0

0

User Rating: 4.58 ( 2 votes)

<h2>Leave a Comment</h2> Annulla risposta

  • Ricerca

    Ultimi Articoli

    • GIULIANA BALESTRA,...

      Published OnLuglio 4, 2022

    • “CERCARCI DI NOTTE...

      Published OnLuglio 1, 2022

    • “AGAY”: IL NUOVO S...

      Published OnLuglio 1, 2022

    Parole di Ricerca

    Arezzo Arte Chiara Pedretti Cinema Claudia Vincenzino Clementina Leone Cortona e Dintorni Daniela Di Genova Daniele Giordano Danza Daria D. Festival Feuilleton Fotografia Francesco Vignaroli Giancarlo Lungarini Gianluigi Barbieri Giuliano Angeletti Giuseppe Sanfilippo Interviste Katya Marletta Libri Luca Fina Marco Assante Martina Naccarato Mauro Guidi Milano moda Musica Napoli Opera ox4d Paola Pini Paolo Leone Poesia Poesia dello Sport Renata Marzeda Rispettiamo l'Italiano Roma Stefano Duranti Poccetti Susanna Donatelli Teatro Torino Trieste Tv
    • Pino Caruso , Il teatro è una forma di felicità interrotta dall’esistenza.

    • Orson Welles , Il teatro resiste come un divino anacronismo.

    • Giorgio Albertazzi , Teatro è guardare vedendo.

    • Louis Jouvet , Niente di più futile, di più falso, di più vano, niente di più necessario del teatro.

    • Arthur Miller , Il teatro è così infinitamente affascinante perché è così casuale. E’ come la vita.

    • Joël Jouanneau , Scrivere, è annerire una pagina bianca; fare teatro, è illuminare una scatola nera.

    • Federico Garcia Lorca , Il teatro è poesia che esce da un libro per farsi umana.

    • Terrence Mann , Il cinema vi renderà famosi; la televisione vi renderà ricchi; ma il teatro vi farà bene.

    • Eduardo De Filippo , Il teatro non è altro che il disperato sforzo dell’uomo di dare un senso alla vita.

    • Pino_Caruso_Corriere_del_Teatro
    • Giorgio_Albertazzi_Corriere_del_Teatro
    • Louis_Jouvet_Corriere_del_Teatro
    • Arthur_Miller_Corriere_del_Teatro
    • Federico_Garcia_Lorca_Corriere_del_Teatro
    • Terrence_Mann_Corriere_del_Teatro
    • Corriere_del_Teatro

    Menù Secondario

    • Home page
    • Redazione
    • La Nostra Storia
    • Manifesto
    • Contatti

    Magazine

    Copyright © 2015 Corriere dello Spettacolo di Stefano Duranti Poccetti. Testata registrata al Tribunale di Arezzo n. 9/12 RS © Corriere dello Spettacolo - P. IVA 02242470512 | Powered by SWS |

    I cookie aiutano a fornire i propri servizi. Navigando sul sito accetti il loro utilizzo.Accetto Leggi
    Privacy & Cookies Policy

    Privacy Overview

    This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may affect your browsing experience.
    Necessary
    Sempre abilitato

    Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. This category only includes cookies that ensures basic functionalities and security features of the website. These cookies do not store any personal information.

    Non-necessary

    Any cookies that may not be particularly necessary for the website to function and is used specifically to collect user personal data via analytics, ads, other embedded contents are termed as non-necessary cookies. It is mandatory to procure user consent prior to running these cookies on your website.

    ACCETTA E SALVA