Raramente mi succede di non riuscire a trovare la chiave d’ingresso di un pezzo su uno spettacolo. Accade quando le emozioni sono talmente tante da lasciarti senza fiato, nel momento in cui capisci che quello che stai guardando ti rapisce l’anima e te la restituirà alla fine, arricchita di nuove consapevolezze. Sono partita di sera, in scena al Teatro Lo Spazio fino a domenica 27 maggio, è un viaggio garbato, in punta di piedi, in quella che fu la vita di una immensa artista come Gabriella Ferri. Il bellissimo, delicato testo di Betta Cianchini, affidato alla straordinaria performance di attrice e cantante di Valentina De Giovanni, accompagnata in scena da Gabriele Elliot Parrini alla chitarra, diventa armonicamente poesia. Valentina, presenza scenica importante, non imita l’immensa Gabriella ma ne fa vivere tutte le sue sfumature, le sue paure, il suo sorriso e il suo tormento, la sua lacerante malinconia e la sua fragilità con naturalezza, lavorando in sottrazione, e con leggerezza sorprendente. Quando poi canta, il tempo si ferma e Gabriella è ancora con noi e tanti sono gli occhi lucidi in platea, compresi quelli del sottoscritto. Ma non è uno spettacolo che fa leva sulla nostalgia, attenzione, non ha la presunzione di svelarci “il mistero del suo segreto, ineffabile e solo suo” come precisa l’autrice. E’ un tratto di strada insieme, da Testaccio a Piazza del Popolo, è l’amore per il padre e la madre e la sua paura, il suo sentirsi sempre a metà, sempre più piccola rispetto alle sfide del mondo, nonostante il suo successo. Bianco e nero, risata e pianto, fame di vita e senso di inadeguatezza, passioni e cadute, gioventù e maturità. Vita.
Sono partita di sera è un meraviglioso omaggio alla più grande cantante romana di sempre e ha il pregio di essere stato concepito con grazia preziosa nel testo e sul palco, dove Valentina De Giovanni, senza forzare la mano, riesce a trasmettere la grandezza e la sensibilità di un’artista quale fu Gabriella. Bellissima anche la regia e le luci a cura di Camilla Piccioni e i costumi di Milla. Una carezza e un graffio al cuore. Se volete emozionarvi con tanta bellezza, non lo perdete per nessuna ragione.
Paolo Leone