Gaia Betti. Fotografia per conoscersi

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La fotografia non è semplicemente un’immagine. È uno strumento che può cambiare la vita, è un mezzo per conoscere meglio se stessi, è un modo per raccontare qualcosa in più della propria anima oltre che del proprio corpo. Nel caso di Gaia Betti, il “colpo di fulmine” è stato immediato. L’obbiettivo le ha regalato quella gioia che la vita quotidiana non riusciva a trasmetterle. Ecco perché l’empatia fra lei e la reflex è nata al primo clic. Per buona parte il merito è del fotografo che l’ha convinta a buttarsi in questo mondo, per la restante “fetta” il merito è tutto della sua voglia di farcela e di buttarsi. Così, ad appena 23 anni, Gaia ha già seguito sui social e ha un sito che brilla per professionalità e chiarezza. Siccome i dettagli molto spesso aiutano a capire chi si ha di fronte, basta questo per capire che nulla in quello che fa è lasciato al caso. Neppure nella fotografia. Un trionfo di eleganza, sensualità e femminilità senza mai cadere nel baratro della volgarità. La sua semplicità acqua e sapone che la caratterizza 7 giorni su 7, 24 ore su 24, si vede a piene mani nelle immagini che propone. I suoi set viaggiano fra raffinatezza e desiderio di sperimentare. Il prodotto finale fa sognare senza che i centimetri di pelle nuda debbano essere più del dovuto. Una bella differenza con tante colleghe fotomodelle. Ma non è solo questione di fisico. Gaia studia Alla Facoltà di Agraria di Perugia e sogna di diventare tecnologa alimentare. Le sue giornate sono un misto di libri, appunti, lezioni ripetute a voce alta, schemi riassuntivi e chi più ne ha più ne metta. Eppure, appena può, trova il tempo per qualche set dove riesce ogni volta a trasmettere emozioni vere. Il suo personaggio non è mai scontato. La banalità non le appartiene. Colori, pose e sorrisi trionfano nelle sue immagini. I capelli rossi attirano (quasi) più l’attenzione delle sue forme. Il suo sorriso innocente la rende atipica e per questo ancor più gettonata in un mondo in cui è facile buttarsi via. Nel suo caso, la serietà è garantita. Guardare sito e social per credere.

Riavvolgiamo il nastro: chi è Gaia Betti?

Ho 23 anni, vengo da Perugia. Nella vita sono una studentessa universitaria, e frequento la Facoltà di Agraria a Perugia, precedentemente mi sono diplomata all’ Istituto Professionale per i Servizi Alberghieri e della Ristorazione (IPSAR) di Assisi. Questa scuola mi ha permesso di sviluppare poteri sovrannaturali come sgusciare crostacei, molluschi e frutta con forchetta e coltello.

Un altro potere sovrannaturale è quello di “stregare” con le tue immagini.

La mia avventura inizia circa un anno fa: nella mia facoltà ogni anno facciamo open day per far visitare ai ragazzi delle scuole superiori la facoltà e alle famiglie le nostre opere d’arte, nel gruppo serviva una persona che aiutasse il fotografo ufficiale dell’evento (Andrea Ottaviani) a scattare. Per puro caso, io avevo a disposizione una buona macchina fotografica e allora mi offrii volontaria. Passati due giorni di lavoro, lui mi chiese se poteva farmi qualche foto, dato il mio viso particolare; mi aveva notata subito perchè non mi facevo notare…

Ed ecco che…

Io accettai, anche se non ero, come ora, sicura della mia bellezza. Il nostro primo set fotografico è stato a novembre dopo la prima nevicata, quando Andrea di punto in bianco mi chiese senza tanti giri di parole: “Ho voglia di andare a scattare al monte Subasio domani! porta il costume e un vestito rosso!”. Accettai senza neanche pensarci tanto, sperando solo di non patire il freddo. Arrivammo in cima al monte e faceva un freddo pazzesco con un vento gelido che tirava. Li per li non avevo il coraggio di spogliarmi, ma dopo ho pensato al risultato finale di questa giornata e mi sono lasciata andare. Durante la mia prima volta davanti alla macchina fotografica ero un pezzo di legno, non sapevo nè in che pose mettermi nè che facce fare, ma piano piano ho imparato, e sto ancora imparando.

Cammin facendo, la fotografia è divenuta parte di te…

Andrea Ottaviani è stato il mio primo fotografo, colui che ha creduto in me e che ha puntato molto su di me. È una persona che come me non si accontenta, anche nella fotografia cerca sempre di catturare e valorizzare momenti della vita quotidiana che ormai in molti non si soffermano più, dà valore ad ogni singolo momento che la vita ci concede, anche nella fotografia cerca sempre di essere fuori dagli schemi. Ad entrambi non piacciono le tipiche foto “da posa”; in ogni persona che scatta, cerca sempre di raccontare la storia, il vissuto di quella persona. Ha inciso in modo significativo la mia vita, devo molto a lui.

Tantissima ricchezza di contenuto…

La fotografia è arte mi disse una volta, bisogna cercare di trasmettere un messaggio con ogni posa e sguardo; è il mio mentore, sia in ambito fotografico che nella vita. Nel mondo della fotografia sono conosciuta come Brightgirl. Insieme abbiamo collaborato con alcuni vestiti da sposa gentilmente offerti dal negozio di Uberto Cantarelli, e abbigliamento casual dal negozio Dixie, entrambi nel centro storico di Perugia.

Cos’è per te la fotografia?

È una forma di arte: da quando ho iniziato a scattare non mi soffermo più a guardare semplicemente che faccia ridicola ha fatto la ragazza o se è venuta bene, osservo ogni minimo dettaglio chiedendomi che messaggio volesse trasmettere con quello sguardo, che emozione volesse trasmettermi.

Alla fotografia tu attribuisci anche un valore sociale.

Penso che la fotografia mi abbia un po’ salvata dalla società in cui siamo, è una medicina mentale; quando ero piccola, dalle elementari fino alla fine delle scuole medie ho subito atti di bullismo sia dai miei compagni che dagli insegnanti, mi criticavano per la mia forma fisica che a quell’età ero rotondetta, questa cosa mi ha molto segnata. Al secondo anno di università non mi piacevo, volevo cambiare qualcosa di me, ho iniziato a seguire una dieta e nel giro di 3 mesi ho perso 15 chilogrammi. In poche parole sono rinata, ho più autostima e mi curo di più andando in palestra. La fotografia a me ha cambiato e migliorato un po’ la vita, è un percorso curativo che elimina le paure e le insicurezze e dona autostima e amore verso se stessi.

Hai un sogno che ti piacerebbe realizzare?

Non sono una persona vanitosa, ma ammetto che non mi dispiacerebbe comparire in una rivista o in tv. Per il momento uno dei sogni più grandi legato alla fotografia è vedermi su un cartellone pubblicitario di qualche brand per negozi o nelle vie delle città.

Come vedi il mondo dello spettacolo?

Purtoppo lo vedo come  un covo di vipere e di prime donne anche se sono uomini, per entrare nel mondo della moda non sono richieste grandi doti, basta che sei alta 1,75 e porti una taglia 38. Racconto un aneddoto. Un giorno sono venuta a sapere che a Perugia c’era un collaboratore di un’agenzia di moda che operava in Umbria e Toscana, sono andata da lui per sapere se potevo avere un futuro come modella, e la sua risposta, dopo che con un metro da sarto mi ha rilevato le varie misure, è stata ” tu porti una 42, tu sei una modella curvy, non vedrai mai una passerella, sei troppo grassa!”. Per me la taglia 42 è quella di una persona normale, mi disgusta il fatto che le ragazze che fanno le modelle professioniste devo mangiare per non rischiare di essere sbattute fuori dalla porta.

Una filosofia lontana dal tuo modo d’essere…

Un mondo così fa veramente schifo: nessuno ti apprezza per come sei, non voglio ridurmi come loro, e non accetto che qualcuno mi  dica cosa posso o non posso mangiare. Decido io, sono in grado di tenermi in forma; per fortuna il mondo della fotografia non ha così tante restrizioni e persone con una mente così chiusa. Qui posso essere me stessa, se uno prova a dirmi “ma sei troppo grassa e bassa per fare la fotomodella” sicuramente risponderei che sono alta 1.70 e porto una 42, mi sento bene cosi, se non piaccio non è un mio problema.

Nel quotidiano che ragazza sei?

Sono una semplice ragazza con i capelli rossi, mi piace quando la gente mi guarda ma non quando mi fissa, a quel punto mi metto a fissarli anche io per far capire quanto possa dare fastidio. Mi piace vestirmi casual e comoda, dato che per spostarmi usufruisco di mezzi pubblici, perchè se sto per perdere il pullman devo poter fare uno scatto di gambe! Ma quando arriva la sera mi piace vestirmi elegante, qualcuno dice che mi vesto da vecchia nonostante la mia età, ma non importa, sono una donna e a volte è bello sentirsi donna, con un bel vestito lungo e i tacchi.

La fotografia ha cambiato il tuo modo di porti?

Nonostante il lavoro che faccio non sono una ragazza esibizionista e che si vanta, quando la gente mi chiede se faccio la modella, dicendo di sì… arrossisco! Di base non sono una persona molto socievole, dico solo che i primi giorni di università ci ho messo 2 settimane per conoscere qualcuno! Parlo poco, mi piace di più ascoltare, ma quando il ghiaccio si rompe e mi trovo bene con una persona divento una macchinetta; mi sento molto matura per la mia età, anche perchè la mia situazione familiare mi ha fatto maturare prima del dovuto. Sin da piccola ho sempre preferito fare amicizia con i maschi che con le femmine, anche adesso non mi ci trovo molto con le mie coetanee, parlano sempre delle stesse cose…

Oltre alla fotografia… qualcosa di te da sapere?

Sia un pregio che un difetto è il fatto che devo sempre cercare di raggiungere la perfezione e il massimo in tutto, e vorrei che anche gli altri lo facessero. Non mi accontento, sono determinata, fino alla fine non mollo, diciamo che fisicamente il mio punto di forza sono gli occhi cerulei (verde-grigio-azzurro), e il viso. Vado letteralmente matta per i gatti, e mi piace da morire leggere i manga, comprarne uno e sentire il profumo della carta stampata mi fa impazzire; di base ho i capelli biondo scuro, ma all’inizio dell’università me li sono tinti di un biondo scuro rosso intenso, e tutt’ora mantengo il colore.

Tu e i social: che rapporto hai?

Per il lavoro che faccio utilizzo molto i social, sono il mio pane quotidiano, ma cerco sempre di non farmi risucchiare troppo da essi, instagram è il mio canale preferito, ho un pagina facebook e instagram chiamata Brightgirl anche se adesso sto cercando di abbassare il velo della vergogna che avevo all’inizio della carriera spostando la pagina instagram di brightgirl su quella di Gaia Betti, e un blog su internet. Non mi reputo un’influencer ma mi piacerebbe diventarlo.

Luca Fina

Tutte le foto sono di Andrea Ottaviani
CONTATTI SOCIAL
http://www.brightgirl.it/
https://www.facebook.com/GirlBright/
https://www.instagram.com/1brightgirl1/

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