Nicolas Grimaldi Capitello vince il premio “Residanza”

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Nuove generazioni di coreografi crescono, si premiano e girano l’Italia per contribuire al salto di qualità del comparto danza sempre più a singhiozzo. Tra questi segnaliamo senz’altro Nicolas Grimaldi Capitello, giovane coreografo napoletano recente vincitore della settima edizione di “Residanza”, La casa della nuova coreografia, promosso dall’Organismo di Promozione Nazionale Movimento Danza, si è tenuta anche quest’anno lo scorso dicembre nella Sala Assoli di Napoli. Un evento che lancia nel panorama coreutico nazionale i più interessanti lavori ed autori della danza contemporanea, con centinaia di lavori “vivisezionati” dalle commissioni scelte di volta in volta da Gabriella Stazio, storica coreografa e direttrice artistica di Movimento Danza. Un valzer di nomi ed intenti capaci di selezionare ogni volta i migliori coreografi del momento, con Nicolas Grimaldi Capitello ed il suo “The last one” (con la drammaturgia di Enrico Pitozzi per una Produzione/Cornelia Sostengo/Corso DanzAutore (Cantieri Danza, Compagnia Nervitesi, I.D.A. international dance association) a primeggiare sugli altrettanto vivaci Sara Capanna e Michele Scappa con “Crepe” sulla musica originale di Joaquín Nahuel Cornejo e da “Idillio” di Lorenzo Morandini. E chi meglio del coreografo napoletano può raccontare il suo “The last one”? l’ultimo essere vivente, in un futuro distopico e oscuro, spinto da tutte le sue energie senza mai fermarsi tenta un ultimo atto di fertilizzazione. Fin dall’antichità si è tentato di modificare le condizioni atmosferiche (temperatura, umidità, pressione e venti): si è danzato, pregato, fatto sacrifici umani per avere più o meno pioggia, più caldo o più fresco, ma il clima è rimasto immodificabile poiché autonomo e imprevedibile e l’unica cosa che siamo stati in grado di fare è distruggere la genetica della flora e della fauna. “The last one”, assolo vincitore del bando “Residanza”, è appena approdato a Ravenna nell’ambito del “To day to dance” organizzato da “Cantieri Danza” prima di tornare in maggio nella versione integrale proprio a Napoli. La ricerca coreografica del titolo che ha vinto a “Residanza” è stata sviluppata su due piani: la geometria nello spazio e la tammurriata. La descrizione spaziale ricorda il disegno regolare della semina. Questo perché il performer ha il ruolo di “fertilizzare” la terra sulla quale si muove, in contrapposizione a quello che invece quotidianamente fa’, ovvero distruggerla. Del resto la tammurriata, prima di diventare un ballo folkloristico tipico della Campania, ha le sue origini tra i contadini come rito per la prosperità della terra. E’ partendo da tutti questi simboli e suoni che Nicolas Grimaldi Capitello ha immaginato il suo percorso sulla lunga distanza, scorporando un’idea originaria in differenti lavori solitari o in coppia per raccontare e raccontarsi al crescente pubblico che l’attende al varco del sipario. Ravenna e Vicenza le prime e prossime tappe di un viaggio cominciato nella testa del coreografo e che andrà senz’altro lontano dalle quattro mura della Sala Assoli che l’ha visto emergere lo scorso Natale. L’esigenza creativa di “The last one” nasce dall’osservazione del comportamento del nostro pianeta in relazione al cambiamento climatico – ci spiega ancora Nicolas Grimaldi Capitello – Viviamo in un ecosistema martorizzato dal surriscaldamento globale, l’inquinamento e la noncuranza dell’uomo. Secondo una ricerca condotta dall’ONU abbiamo meno di quindici anni per invertire la tendenza distruttiva ed allontanare il punto di non ritorno. Le ricerche eseguite per la creazione del solo sia a livello naturale che antropologico hanno rivelato che a breve il pianeta Terra come lo conosciamo non esisterà più e l’evoluzione dell’uomo non va di pari passo con i cambiamenti che il mondo sta subendo, quindi siamo destinati all’estinzione. La conclusione è che non serve a niente rispolverare un superficiale senso civico da rimorso, ma è necessario modificare completamente il nostro stile di vita per provare a sopravvivere a noi stessi. Socio fondatore della compagnia “Cornelia”, del coreografo napoletano segnaliamo i suoi titoli salienti cominciando da “Lost in this (un)stable life”, un duetto tra due performer uomini, al debutto lo scorso dicembre a Napoli e scelto per far parte della rete “Explo Anticorpi XL”. Si attende “Lost in my (28) days”, un duetto tra un uomo ed una donna, in coproduzione con Teatro Comunale di Vicenza in anteprima nazionale il 28 febbraio 2020. E poi ancora con “Lost (be)cause of you”, un duetto tra un uomo ed una donna, in residenza a marzo 2020 a “Villa Nappi” (Marche Teatro). Questi tre duetti formeranno un unico spettacolo dal titolo “LOST”, il primo mosaico coreutico di una carriera già sofisticata.

Massimiliano Craus

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