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Simona Coppa, fotografia e finezza

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Capelli verdi, due dilatatori alle orecchie, sei piercing e quattro tatuaggi (più altri due in arrivo). Da tre anni, la fotografia e Simona “Finezza” Coppa viaggiano a braccetto. Eppure, guai a chiamarla fotomodella. “Umiltà innanzitutto” ripete lei ossessivamente con l’aria di chi non vuol sentirsi addosso troppe responsabilità. In realtà, i casi della vita hanno fatto crescere Simona più rapidamente di quel che si potrebbe immaginare. A suo modo, anche la fotografia ha avuto una bella parte. Tutto è iniziato per gioco, su richiesta di un amico. Poi, come spesso accade, da cosa è nata cosa. Un hobby, una curiosità, il desiderio di sperimentare. Ed ecco che ne sono usciti set fra case diroccate, boschi e torrenti. Oltre a collaborazioni in studi e appartamenti, workshop e modelsharing. Uno spettacolo in cui, naturalmente, Simona è assoluta protagonista. I suoi capelli verdi non tradiscono mai. Gli occhi, di un colore indefinito, fanno il resto. Normale che la sua carriera sia iniziata proprio da lì. Ritratti, make-up, hair-stylist. Per arrivare poi a set di glamour, intimo, fashion, street. Nulla di volgare che rovini la sua immagine di brava ragazza della porta accanto. Un trionfo di sensualità e adrenalina che rispecchia la sua persona. Perché Simona, a dispetto dei suoi 22 anni, è cresciuta nell’hinterland di Milano col sogno di aprire un’agenzia di grafica pubblicitaria orientata alla moda, la sua più grande passione. Per ora però il suo presente è la fotografia. Attimi da ritrarre e da immortalare.

Da dove nasce questa vocazione?

Fin da piccola mi incuriosiva il mondo della fotografia, anni fa un amico i propose di posare per lui. Fece i primi scatti, quindi qualche altro fotografo mi propose di collaborare. Io mi vedevo timida, ma al tempo stesso mi rendevo conto di piacere. Così decisi di lanciarmi: prima scatti di ritratto, urban e street, quindi sperimentando fino al nudo artistico.

Cosa ti ha dato la fotografia?

Innanzitutto la possibilità di conoscere persone sempre nuove, di crearmi una rete di agganci davvero straordinaria che altrimenti non avrei mai raggiunto. E poi mi ha dato la possibilità di spostarmi, di creare, di esprimermi.

Qualche numero…

Negli ultimi tre anni penso di aver scattato almeno una volta a settimana, fate voi i conti… Odio la banalità, così spazio a progetti che mi hanno vista protagonista fra i rudere delle campagne lombarde o piemontesi o nel bel mezzo di acque gelate di torrenti di montagna…

Che rapporto hai col tuo corpo?

Diciamo… da migliorare! Con soddisfazione posso dire che il miglioramento è già in corso: devo questo alla fotografia, autentica compagna di vita. Riconosco poi che ha contribuito anche la body-modification con tinte, piercing e tattoo. Tutto questo, mi fa stare meglio con me stessa.

Nel tuo curriculum figurano anche collaborazioni di prestigio.

Ho lavorato con il brand Matrix di L’Oreal, per il quale sono stata pubblicata sulle loro pagine USA. In generale, però, apprezzo la possibilità di prestare la mia immagine per progetti che possano suscitare un’opinione in chi guarda la foto. Ho collaborato per alcuni videoclip e ho in serbo una novità assoluta…

Il tuo corpo si fa… guardare.

Eppure nella vita reale e quotidiana, non è una cosa che mi piaccia troppo. Spesso chi lo fa, guarda al solo fine di giudicare o di vedere della malizia. Invece la fotografia è una forma d’arte e così va intesa. Io ho il mio stile e il mio portamento, questa è la differenza dalle altre fotomodelle e questo è ciò che voglio che emerga.

La scelta di far fotografie ti ha fatto giudicare dagli altri?

Sì, anche dalle persone a me più vicine. In tanti faticano a vederlo come un lavoro, altri avanzano dubbi sulle foto che realizzo, altri ancora la vedono come qualcosa di sporco semplicemente perché non conoscono. Io ho sempre scelto di andare avanti su questa strada.

La fotografia ti sta dando tanto.

Tanto, anzi tantissimo, in termini di conoscenze ed esperienza, oltre che di autostima. Nonostante questo, io non mi reputo ancora una fotomodella: ci vuole sempre umiltà. E poi, io, mai avrei immaginato di diventare una fotomodella. Quando i miei amici me lo dicevano, non ci davo peso.

C’è un traguardo che vorresti raggiungere?

Sì, quello di comparire su un cartellone o un manifesto. Anzi, vado oltre: di creare una campagna pubblicitaria, unendo così i miei studi di Grafica.

Che persona sei lontana dal set?

Ho la passione per la scrittura: poesie, canzoni. Ho sempre qualche parola che mi frulla per la testa. Forse mi sentirete nominare quando deciderò di completare un progetto musicale in corso. Adoro anche il disegno, oltre che la compagnia degli amici più cari con cui però non è semplice vedersi anche a causa dell’impegno che la fotografia richiede.

Oltre che sul set…

Forse vi ricorderete di me e dei miei capelli azzurri nella sigla di Dire, Fare, Baciare, programma in onda su Real Time. O forse mi avrete notata su Instagram che ormai è uno strumento di lavoro fantastico per chi opera nel settore dell’immagine.

Luca Fina

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