La comicità ilare e dissacrante di E. FERRARIO rispetto a quella godereccia e blasfema, politica, di G. MONTANINI marchigiano. La sventurata e tragica disperazione nella prigioniera “CASSANDRA” con E. POZZI

Data:

Accademia della danza, Aventino, 19 e 20 luglio 2018

Le ultime serate del “LUNGA VITA FESTIVAL” sono state caratterizzate da una larga partecipazione di pubblico, come s’era notata per il teatro affabulatorio di Ascanio Celestini con la sua indagine sul popolo nomade di Barboni del Tuscolano, dove sono pure i Sinti e gli immigrati Rumeni, verso i quali ora la giunta Raggi ha adottato la strategia dei rimpatri con 3000 euro annui. Ciò indica che la gente ha voglia di ridere ed esorcizzare i problemi contemporanei, come il trentenne romano Edoardo Ferrario consente di fare portando i primi lavori nei locali di Trastevere con i monologhi,alternati a quelli in inglese per turisti ed alla”stand up comedy in televisione.Riuscendo nel contempo a laurearsi in Giurisprudenza. Fa parte di ”Quelli che il calcio”su Rai 2 ed è testimonial di “now TV” su SKY. Nel suo monologo sarcastico parla con umorismo a tutto campo di tecnologia, ma divenuto irrinunciabile pure per i supercafoni sui rapidi treni Italia,l’amore,lo sport,le scritte sulle magliette, per finire con il divagare sulla confusa realtà nostrana,l’incertezze ed i lunghi preparativi per le vacanze. Tuttavia la sua è una verve salace e frizzante alquanto scontata.Nonostante i guizzi di alcuni personaggi della sua generazione prospettati con gusto psicologico sferzante.Diversa invece è la vena parodistica del marchigiano Giorgio Montanini,che partito dalle feste con porchetta,arrosti e sagre popolane e religiose della sua Capradosso capitale entra nella”nouvelle vague”, anglosassone, diventando un pagano sponsor pubblicitario,solleticandogli stimoli ed appetiti sessuali più bassi. Egli si confessa poi ateo e passa alla blasfemia, insultando il padre Eterno, Cristo e Padre PIO, dicendo che hanno condotto una vita piatta, smontando le stigmate, il calvario e dicendo che è stato condannato amministrativamente per una calunnia e vilipendio della religione per una denuncia ad Urbino.Minor gradimento ha invece riscosso la riscoperta dell’epicità classica con la brillante performance della stupenda Elisabetta Pozzi dalla rossa capigliatura che ha fatto rivivere il dramma della profetessa CASSANDRA,figlia di Ecuba e Priamo,che aveva predetto la distruzione d’ILIO, ma non avendo amato Apollo Dio della medicina e divinazione fu condannata a non essere creduta.Per rielaborare la figura dell’eroina la POZZI si è servita di un collage di testi letterari da Omero ad Euripide, da Virgilio a Seneca. Molto bella la scena.

Susanna Donatelli

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