Comandare fa parte del suo dna. L’idea di dominare la mente e il corpo dell’uomo la appaga e la soddisfa. Un bisogno da cui è nato un personaggio. Marikah Bentley è Mistress nel dna. Una “padrona” che ai suoi slave chiede molto, fa ordini e regala piacere mentale. Lei è una fra le donne più ricercate d’Italia dagli amanti del BDSM. Una donna impossibile sempre in giro fra Italia ed Europa per qualche sessione più o meno estrema. Inutile dire che i suoi racconti sono un concentrato di curiosità e di aneddoti, di incontri stravaganti e di richieste che possono apparire fuori dal normale. “Ogni uomo ha le sue fantasie, le sue perversioni – racconta Marikah Bentley – insieme le soddisfiamo. Ad una condizione: comando sempre io”. La bellezza, nel suo caso, fa la differenza. A chi si immagina la “classica” mistress in latex e frustino, le risponde con un misto di fascino e sensualità difficile da immaginare altrove. “Ho la fortuna di poter essere sempre semplicemente me stessa – racconta Marikah – ho iniziato la mia avventura puntando a mettere in rilievo il mio aspetto esteriore, ma ho ben presto capito la strada da intraprendere…”. Ed ecco che ormai qualche anno fa è nata Marikah Bentley. La sua corte è costituita da uomini (e donne) che accettano di sottomettersi ai suoi voleri, persone di ogni età e classe sociale. “Ma, soprattutto, i miei slave sono persone che nella vita hanno tutto, comprese posizioni di potere, e sono in cerca di evasione. Insieme costruiamo momenti di piacere fisico e mentale”.
Il BDSM è un mondo che ti vede protagonista.
E il mio nome d’arte è Marikah Bentley, quello d’origine invece resterà per sempre un mistero… come un segreto è la mia età! Un giorno ho 20 anni, un altro 30, dipende da come mi alzo al mattino!
Come nasce questo personaggio?
Avevo puntato sul mio aspetto esteriore, ma sentivo che quell’avventura non mi dava totale soddisfazione. Era come se mancava una fetta per completare la torta… Così ho deciso di essere me stessa, ho dato spazio ad una parte di me e sono entrata nel mondo del BDSM.
Che in Italia è ancora poco conosciuto.
Eppure è il mondo che è racchiuso in ciascuno di noi, quello che teniamo segretamente nascosto, in cui custodiamo ogni desiderio più intimo. E’ il mondo che ci appagherebbe in tutto e per tutto se solo avessimo il coraggio di viverlo. Al suo interno ci sono innumerevoli pratiche di dominazione, da quelle cerebrali a quelle fisiche e all’interno di esse una vastità infinita.
Marikah Bentley come tratta i suoi schiavi?
Personalmente mi piace iniziare i novizi a piccoli passi, senza bruciare le tappe ma gustandone bene una per una fino a far sì che con il tempo si abbandonino completamente a me, con corpo e anima.
Ormai la tua dimensione è… internazionale.
Sono dove so di poter provare piacere nel vedere le sofferenze altrui. A me regala soddisfazione vedere i miei slave in uno stato di costrizione fisica e mentale, nell’impossibilità di essere liberi di fare ciò che vogliono. Sono al mio servizio. Questo è ciò che li appaga.
È un mondo che si sta ampliando?
Proprio così: alle fiere di settore, tanti ragazzini mi confessano che vorrebbero provare… ma poi non trovano il coraggio di farlo. Forse resiste quel senso di vergogna legato all’immagine della mistress con la frusta in mano. Invece è ben altro… Ci sono pratiche soft e altre strong, tutto in base a come si evolve il rapporto. E poi è fantastica l’idea di scoprire insieme, passo dopo passo, le varie tappe di questa esperienza.
Quanto è rimasto il lato erotico nel tuo rapporto con gli slave?
Le mie sessioni sono sensuali, erotiche, appagano il piacere mentale e stimolano quello fisico. Ma non esiste alcun rapporto fisico, lo slave non può permettersi di farlo. Lo slave fa solo ciò che voglio io.
I tuoi slave, persone…
Di ceto sociale medio-alto, che nella società rivestono ruoli dirigenziali, abituati a comandare e desiderosi di trasgredire. Per loro io sono come una terapeuta, dopo avermi vista escono come nuovi…
Del tuo privato cosa si sa?
Nulla, quel mondo è criptato al pubblico. Ne sono molto gelosa, posso solo dire che trovo il tempo per i miei cani e mi piace fare tutto nella più completa tranquillità. Anche questa è una scelta: ho eliminato gran parte del lavoro serale e notturno, dove ancor oggi il ruolo della Mistress non è sempre compreso. Con i miei spettacoli ho un’ambizione maggiore: spazzar via i pregiudizi ed i luoghi comuni.
Ti sentivi una predestinata?
Ho sempre saputo di far parte di questo mondo, con gli anni l’ho solo reso pubblico unendo l’utile al dilettevole. Questa è la mia vita, non potrei mai rinunciare a una parte di me così importante.
Luca Fina