Roma, Teatro Ambra Jovinelli, dal 14 al 25 novembre 2018
Le grottesche, enormi maschere vocianti invadono coi loro colori il palco del Teatro Ambra Jovinelli di Roma in questa versione di Pensaci Giacomino, di Luigi Pirandello, che vede Leo Gullotta nei panni del professor Toti dal 14 al 25 novembre, tanto audace quanto avversato dai benpensanti nell’omonima novella, che fu rielaborata per il teatro nel 1917. Lo scandalo per qualcosa che si può fare ma solo in segreto, pena il dileggio, il rifiuto sociale, l’isolamento, la solitudine più feroce. Il genio di Pirandello, capace di imprimere per sempre le contraddizioni umane, immutabili nella sostanza. La decisione di un professore in vista della quiescenza, di prendere in moglie una povera ragazza, incinta del suo amato, per assicurarle una lauta pensione dopo la sua dipartita (nonché di gabbare così lo Stato avaro di emolumenti nei suoi confronti), e contemporaneamente di sistemare quel giovane sciagurato con un sicuro posto di lavoro in banca, scatenerà nel tempo reazioni tremende intorno a lui, che si troverà, anziano, a dover fronteggiare con coraggio l’altrui mancanza di responsabilità e la generale riprovazione. Famiglia, cittadini, istituzione ecclesiastica, tutti ipocritamente avversi al suo agire alla luce del sole. Anche, paradossalmente, i due ragazzi beneficiati. La determinazione del professore, con tragica ironia, metterà alle corde i comportamenti calunniosi e il finale, qui, lascerà lo spiraglio ad un ripensamento del giovane Giacomino, che forse prenderà coscienza del suo essere, scrollandosi di dosso l’oppressione della sua famiglia.
E’ sempre un piacere osservare Leo Gullotta sul palcoscenico. Sobrio padrone della scena, emana sicurezza e calore umano in ogni suo movimento, in ogni suo sguardo, amatissimo dal pubblico. La regia di Fabio Grossi gioca sapientemente con le grandi sagome nella bella scenografia (di Angela Gallaro Goracci) , da cui non escono mai, funzionali nei cambi e che ben rappresentano il giudizio benpensante, incombente, di “noi altri”. Con Gullotta sul palco Liborio Natali, Rita Abela, Federica Bern, Valentina Gristina, Gaia Lo Vecchio, Marco Guglielmi, Valerio Santi e Sergio Mascherpa. Un grande classico, con Gullotta convincente protagonista, confezionato con eleganza.
Paolo Leone