Roma, Teatro Golden, dal 27 novembre al 16 dicembre 2018
Costanza, cura, pazienza. Suonano come un mantra queste tre parole nella commedia Vi presento papà, in scena al Teatro Golden fino al 16 dicembre. Il quadrumvirato autoriale del salotto di via Taranto (Maia, Sinopoli e i fratelli Fornari) affidano il loro ultimo lavoro ad un cast molto esperto, composto dal maestro Mariano Rigillo, sua moglie Anna Teresa Rossini, Giancarlo Ratti, Claudia Campagnola, Stefano Sarcinelli e con la giovanissima Irene De Matteis. Colpisce, rispetto a tutte le altre commedie firmate dai quattro, un taglio diverso dal solito, che sfuma quasi verso il drammatico in alcuni frangenti, anche grazie all’intensa interpretazione di Rigillo, perfetto nel ruolo del regista navigato alle prese con due critici di diversa estrazione ma soprattutto con la propria coscienza, con un bilancio di vita improcrastinabile. Eh si, perché l’incontro del famoso regista Castelli con i due giornalisti Giorgio e Corrado (Ratti e Sarcinelli), organizzato dalla figlia Chiara (Campagnola) e sotto gli occhi attenti e preoccupati di Patrizia, assistente personale del maestro, svelerà verità sconvolgenti e nulla sarà più come prima per nessuno.
i presento papà è una commedia atipica che affronta sì tematiche quali i rapporti genitori figli, i danni delle mancate assunzioni di responsabilità, l’impreparazione alla vita, anche le interessanti dinamiche nel mondo della critica, ma oltre ai sorrisi affidati alle opportune battute affidate al personaggio di Sarcinelli e alle argute e sagge osservazioni di Patrizia – Cicci Rossini, la tensione della storia è palpabile sin dall’inizio, quasi spiazzante. Ci sono momenti meno convincenti, qualche lentezza di troppo su cui sarebbe opportuno intervenire, ma lo spettacolo è gradevole anche grazie al cast in scena. Dalla risata alla commozione è un attimo e le entrate in scena di un colosso come Rigillo, soprattutto nei dialoghi con sua moglie Anna Teresa Rossini, entrambi classe ed esperienza da vendere a profusione, donano spessore, calore ed emozione. Anche tenerezza. Bravissimo Sarcinelli in un ruolo divertente ma non superficiale, le cui sfumature emergono nei dialoghi con la figlia di scena, la giovane Irene De Matteis, bella e convincente. Giancarlo Ratti è un cavallo di razza, capace di passare dai toni seri a quelli comici o teneri con naturalezza disarmante. Claudia Campagnola si conferma sempre più capace di donare personalità ai suoi personaggi che, siano essi brillanti o drammatici, risultano sempre estremamente veritieri. La regia di Toni Fornari, che utilizza musiche e luci accattivanti, completa il quadro di questo spettacolo in cui la risata non è fine a se stessa, ma è funzionale alla fruibilità di una storia dolorosa. Storie di vita molto comuni, che si possono recuperare con costanza, cura e pazienza. Tutto quel che spesso viene meno. Si replica fino al 16 dicembre.
Paolo Leone
