Teatro Franco Parenti, dal 7 al 9 dicembre 2018
SALT.THE MARVELLOUS PUPPET SHOW è uno spettacolo simpatico, picaresco e stravagante, prodotto dalla Bämsemble Company, una compagnia che raccoglie al suo interno svariate nazionalità (Italia, Stati Uniti, Germania, Francia, Messico, Nepal, Corea e Spagna) e molteplici competenze. Attori, cantanti, ballerini, musicisti, mimi, mascherai, scenografi e costumisti, fanno parte di questo multietnico e multitasking ensemble che porta in scena una storia liberamente ispirata alla pantomima El Retablo de las Meravillas di Miguel de Cervantes, pubblicata nel 1615, e che affronta l’attualissimo tema dell’immigrazione, della discriminazione razziale e della paura della diversità in generale.
In un lontano futuro, al seguito di una terribile guerra che ha semidistruttto il pianeta, Chanfalla, capo di un gruppo di gipsy artisti e truffatori, Chirinos, suo braccio destro e amante e Rabelin, fratellastro di Chanfalla, viaggiano in motocicletta di città in città con i loro spettacoli. Dopo aver perso l’unico mezzo in loro possesso per un incidente, scorgono in lontanza una città circondata da altissime mura fatte di sale: la leggendaria città Bianca. I rappresentanti dell’elite politica della città vengono loro incontro per conoscerli e Chanfalla avverte dall’atteggiamento dei cittadini l’isolamento in cui vivono e una grande fame di novità divertimento e pensa subito che possano essere le vittime ideali del loro prossimo raggiro. Chanfalla propone loro uno spettacolo speciale chiamato “The Marvellous Puppets Show”, una performance magica creata da uno stregone
misterioso, Don Miguel, che propone allo spettatore eventi mozzafiato, immagini spettacolari e prodezze incredibili quali circo, canto e danza.
Chanfalla li avverte però, che “The Marvellous Puppets Show” è visibile solo da coloro che sono puri di razza e che sono nati da un regolare vincolo coniugale. Gli impuri e i bastardi non saranno in grado di vedere niente! I cittadini, volendo dimostrare la loro purezza e superiorità su tutti ed in procinto di celebrare un matrimonio tra gli eredi più promettenti, accettano le condizioni dei tre truffatori. Teresa, una giovane donna ribelle della città nonché figlia della Juana Castrata, e il gipsy Rabelin, s’innamorano creando un fatale imprevisto rispetto al piano inziale. Gli eventi si sviluppano rapidamente ed il caos irrompe strappando via la maschera che nasconde l’oscuro segreto della città, mettendo in luce le impensabili atrocità sepolte nelle gigantesche mura di sale.
Dello spettacolo apprezziamo soprattutto il training fisico e la direzione degli attori di Jon Kellam, un gruppo ben amalgamato e preparato sia fisicamente che dal punto di vista recitativo; la musica, un misto di elettronica, rock, sonorità medioevali, che accompagna l’azione, i gesti, il racconto e che stands up da sola senza bisogno di essere necessariamente d’accompagnamento, ma protagonista stessa, considerato che i dialoghi sono a volte un po’ ovvi e poco allettanti; infine i costumi e le scenografie realizzate con materiale riciclato e che si rifanno a film come “Fuga da New York” o “Mad Max” per quanto riguarda la compagnia dei teatranti girovaghi e per i benpensanti abitanti della Città Bianca, ovviamente non si poteva che scegliere parrucche da Restaurazione e trucco vampiresco/mortifero. Niente di originale nella scelta ma il tutto fatto con cura e competenza.
Per quanto riguarda la drammaturgia e la regia abbiamo a volte l’impressione che siano ansiose di raccontare troppe cose, perché troppe sono, con un ritmo che è eccessivamente veloce dove non dovrebbe e troppo lento dove invece ci sarebbe bisogno di una accelerata. Il risultato è un simpatico e divertente caos dove gli attori si muovono con scioltezza e bravura per raccontarci una vicenda che sebbene scritta nel milleseicento ci appare molto attuale, per dire che non c’è nulla di nuovo sotto il sole, in questo caso, sotto il sale…
Daria D. Morelli