Da Le Iene a Tale e quale show: il 2018 è l’anno di Andrea Agresti

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Il suo esordio televisivo risale al 1993 grazie al presentatore toscano Marco Vigiani che lo sceglie per la trasmissione “Telepirata” in onda su Toscana Tv. Nel 1995 conduce su Video Firenze la trasmissione “Il Gallo Parlante”. Nel 1997 approda a Rtv 38 con la trasmissione “Per la strada Vincenzo” e nel 1998 conduce “Ufficio Reclami” su Rtv 38 e su Odeon Tv, fino ad approdare a Canale 5 come inviato per “Striscia la Notizia”. Fino dal 1999 è presentatore per la Toscana delle selezioni Miss Italia E’ stato testimonial della Carta Aura per il territorio nazionale. E’ arrivato in finale al concorso per conduttori “Nientepopodimenoche” trasmesso da Raiuno nel 2001. E’ stato conduttore dei collegamenti al “Girofestival 2002-2003” (Rai Tre) e ha partecipato al varietà comico “Era Ora”, sia nella prima edizione del 2002 che nella seconda del 2003, trasmessa da Odeon Tv, e della quale, tra l’altro, scrive e interpreta la sigla. Nel 2003 e 2004 ha fatto parte del cast del programma televisivo “I Raccomandati” su Raiuno e ha partecipato alla trasmissione “Baciami Versilia” su Raiuno, condotta da Carlo Conti. L’abbiamo visto all’interno della Fiction “Carabinieri” su Canale 5. E’ nel cast del programma “Le Iene” su Italia Uno, vincitore anche dell’ambito premio dei Telegatti. Ha partecipato in qualità di inviato alla trasmissione di Raiuno, “Fratelli Di Test”, con Carlo Conti e, sempre al suo fianco è stato inviato anche nella nuova edizione de “I Raccomandati”.

Protagonista di entrambe le reti tv: fortissimo in Mediaset con Le Iene dove è inviato e conduttor ùe e grande concorrente di Tale e quale show sulla Rai, Andrea si è dimostrato uno dei protagonisti della stagione televisiva 2018.

La sua carriera comincia nel mondo delle radio, come altri conduttori italiani, vede nella radio un passaggio obbligato per chi sogna di fare questo lavoro? Cosa da la radio a un giovane ragazzo che vuole fare gavetta?

La radio ti da la possibilità di imparare a parlare in dei tempi stabiliti e in una certa ritmica, ma questo avveniva negli anni ’90 , oggi invece i tempi sono stabiliti da internet. Io nasco in radio e poi sviluppo tutto il resto in televisione. Per quanto mi riguarda, nella mia esperienza è stato un passaggio fondamentale. Poi ci sono tante persone che hanno dei talenti innati che son più portati rispetto a chi studia tanti anni. Infine la radio è un’ottima gavetta, anche se oggi i talent han fatto saltare il passaggio della gavetta, e si arriva subito al sodo. Ci sono mille talent ma pochi restano nel tempo.

Nella sua carriera non si è fatto mancare nulla ed è anche stato attore di fiction con “Carabinieri”, in onda sulle reti Mediaset. Oggi rimpiange di aver fatto quella scelta o la rifarebbe?

Pensa che io ho fatto anche un’altra serie televisiva mai andata in onda dal titolo “ Otello Otello” per Rai2 prodotta da Cecchi Gori, io feci un solo episodio, e tornando alla domanda devo dirti che non rimpiango nulla nella mia carriera.

E’ una delle Iene più amate della tv e negli anni da inviato è diventato anche conduttore. Qual è la marcia in più rispetto agli altri programmi di genere?

L’onesta del programma è la sua forza, anche se molte persone ci criticano, ma in certi casi è facile essere criticati, quando sei in cima e da cosi tanti anni la gente fa di tutto per affossarti ma Le Iene è un programma sincero, sia nelle inchieste che han sempre dei grandi studi dietro ed anche i servizi comici che possono fare ridere o meno. Tutti noi lavoriamo per fare un buon prodotto che sia vincente. I miei colleghi, come me, vivono in redazione da settembre a giugno siccome amano il proprio lavoro.

Le Iene è un programma di gran successo e molto contestato ma ha anche molti detrattori. Andrea Agresti ha anche lui i propri “Haters”( Odiatori del web)?

Io non ne ho tanti, io poi non sono un grande frequentatore di social, entro giusto per postare ciò che mi garba. Non leggo molto le critiche, io sono del ’74 e tutta la mia generazione per quelle a venire rappresentiamo degli eroi essendo sopravvissuti senza Instagram, Facebook, Whatsapp e via discorrendo. Io sono ancora un po’ immerso negli anni ’80 non usandoli molto. Certo è che rispondo ai commenti che mi fanno, sia a quelli positivi che a quelli negativi, l’unica cosa è che blocco tutti coloro che passano dalle critiche agli insulti gratuiti e alle minacce anche perché ci son bambini che mi seguono e non voglio che leggano certe cose. Ho anche avute minacce di morte, come quella volta che dopo un servizio a Le Iene sui servizi pubblici su Roma ebbi gravi minacce di morte. I miei social sono come casa mia, se sei educato sei il benvenuto altrimenti non entri. Spesso poi questi che insultano si nascondano dietro contatti fake e ciò non ha veramente senso ed è un atteggiamento stupido di gente che cerca solo quei 15 minuti di fama.

L’ultima esperienza televisiva è quella di Tale e quale show(2018) al fianco di Carlo Conti, un ruolo dove forse alcuni non pensavano avrebbe mai preso parte. Il ruolo a Tale e quale può aver compromesso la credibilità da inviato d’inchiesta o scinde le due cose?

Ho fatto molti programmi diversi e totalmente diversi tra loro, quando sono approdato a Le Iene nel 2004 avevo già fatto Carabinieri e ciò non mi ha compromesso nulla, anche perché son due cose totalmente diverse che non vanno paragonate. La mia recentissima partecipazione a Tale e quale show poi non ha messo in alcun modo in ombra il mio ruolo da inviato/conduttore a Le Iene.  Faccio tutti programmi diversi tra loro, che non possono andare in competizione, ad esempio non potrei fare l’inviato a Report, che ha un taglio simile a Le Iene.

A Tale e quale, ha interpretato anche artiste femminili come Donatella Rettore o Caterina Caselli. Se l’avesse saputo prima, avrebbe partecipato al programma?

Per un uomo è difficile. La cosa più ardua non è nella voce ma nel movimento. Il caso massimo è stato con la Rettore, non a caso messa all’ultima puntata, già un uomo che deve fare una voce femminile è dura senza cadere nella parodia, che non è mai stato il mio intento, io volevo fare imitazioni e io non le avevo mai fatte prima, li poi dovevo imitare la voce poi le parole ed il balletto andando sempre a tempo con i ballerini dietro.

Agresti durante la sua avventura a Tale e Quale Show ha dimostrato di sapersi calare perfettamente nei panni di tutti i personaggi portati sul palco. Basti pensare alla sua imitazione di Lodo Guenzi de Lo Stato Sociale oppure a quella, riuscitissima peraltro, di Roby Facchinetti dei Pooh. L’esibizione che porterà sempre nel cuore?

Guarda quella di Facchinetti mi ha dato una gran bella soddisfazione, l’ho fatto uguale. Mi sono rivisto giorni dopo e mi sono piaciuto molto nel fare Mal, Facchinetti e le Vibrazioni.

Marco Assante

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