Si parla di diversità e per certi aspetti mi piace questa parola, mi ricorda che ognuno è unico, originale e insostituibile. Tuttavia mi accorgo che spesso questo sostantivo è usato per raccontare una diversità che ci separa dall’altro. Diverso oggi è solo un concetto che tende a creare distanze.
Ognuno è diverso da chiunque altro, questa è una certezza, tuttavia dentro questo cuore che batte c’è un’energia che ci lega e ci offre la possibilità di sentirci “Uno” con il resto dell’umanità.
Riconosco che un’anima che per definizione è chiamata “diversa”, in questa vita spesso incontra ostacoli, tuttavia le difficoltà non sono date dalle sue caratteristiche ma dal fatto che nella nostra società di “normali” c’è troppa paura di fare spazio a bellezze autentiche che mettono in crisi le nostre certezze. Siamo talmente condizionati all’idea di come dobbiamo apparire che tutto quello che ha un’armonia differente ci turba. Sembra quasi che tutto debba scorrere secondo un ritmo regolare il più fedele possibile a ciò cui siamo assuefatti.
Abbiamo costruito un mondo a misura di normalità, tutto a schiera, dalle case, ai vestiti, anche i fiori che nei prati ci raccontano diversità, li abbiamo trasformati in trame di perfezione. Tutti a mangiare lo stesso cibo, come se il corpo si fosse assuefatto agli stessi sapori, tutti con la medesima espressione che racconta sorrisi di silicone, tutti sottoposti ai medesimi trattamenti sanitari, tutti proni a un sistema educativo standard.
La diversità, dentro questa vetrina a sfumature sempre più grigie, non può che trovare uno spazio intriso di rifiuto e disapprovazione. Uno spazio di sofferenza dove è facile sentirsi esclusi. C’è sempre meno tolleranza verso chi non ha misure standard.
Io credo sia arrivato il momento di vedere la diversità come qualcosa che ci rende essenziali e riconoscibili e aggiungerei a gran voce, liberi. Siamo diversi l’uno dall’altro e il compito che abbiamo è quello di far cadere tutte le barriere affinché ognuno possa trovare il proprio posto nel mondo. Io Voglio guardare negli occhi l’altro senza appiccicare etichette, l’altro è me anche quando sono tentata di rifiutarlo, l’altro mi offre la possibilità di completare me stessa. Ogni anima mi ricorda i tratti cui devo dare espressione quelli che, seppur celati, vivono anche dentro di me.
Accogliere la diversità, creare uno spazio dove ognuno si può esprimere attraverso le sue qualità, fare in modo che il mondo si trasformi in un luogo adatto a tutti, è l’unico sistema per ritornare a intessere relazioni capaci di vivacizzare il nostro cuore.
Chi oggi consideriamo, erroneamente, diverso nel senso che pensiamo non abbia niente a che vedere con noi, è semplicemente un’anima che l’esistenza ci fa incontrare per risvegliarci. Quella creatura che ci sembra differente è sicuramente la pietra angolare, quella che ci permette di edificare una nuova umanità fuori e dentro di noi. Un’umanità libera, dove la diversità è lo stato naturale e legittimo di ogni essere vivente.
Fiorinda Pedone