Diego Thomas: l’architetto/ conduttore di “Cortesie per gli ospiti” su Real Time si racconta…

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Diego Thomas nasce a Roma nel 1983. Iscritto all’Ordine degli Architetti di Roma, comincia a collaborare con diversi studi d’Architettura che lo vedono coinvolto fin da subito nella progettazione di grandi opere come, ad esempio, il complesso multifunzionale Lakhta Center di San Pietroburgo o una Villa a Jeddah per i reali Sauditi.

Nel corso degli anni le esperienze lavorative e i suoi interessi si allargano ad altri campi: quello Storico (progetti di ricerca storico-archeologica sulla Roma seicentesca per l’Università di Roma Tre); quello Museale (è stato co-redattore del volume “Futurismo 100 Illuminazioni​” edito da Mondadori/Electa per il M.A.R.T. di Trento e Rovereto); per poi passare alla Moda (lavorando nello studio creativo di Valentino Haute Couture) e richiudere il percorso riavvicinandosi all’Architettura in senso più puro, dando vita a un’ intensa collaborazione con la decoratrice e designer Ilaria Miani, per la quale ha disegnato e progettato lavori poi pubblicati nelle più importanti riviste internazionali.

Il suo senso della composizione e della progettazione, la sua sensibilità estetica, il suo spirito d’osservazione, l’attenzione per il colore e i dettagli, sono il perfetto connubio tra l’eredità culturale e artistica della famiglia e la continua ricerca e sperimentazione supportata dai numerosi viaggi e progetti lavorativi.

Oggi il suo studio si occupa principalmente di Progettazione Architettonica, Architettura d’Interni e Furniture Design sempre tenendo in considerazione gli aspetti storico-paesaggistici, il contesto sociale e il tessuto urbano sui quali si va a intervenire.

In tandem con i suoi colleghi e collaboratori lavora incessantemente fino all’ultimo dettaglio avendo cura anche degli aspetti legali, tecnici e ingegneristici.

Dal 2018 compie la sua prima esperienza televisiva facendo parte del trio di conduttori e giudici in Cortesie Per Gli Ospiti, fortunata trasmissione giornaliera in onda su Real Time. A lui l’arduo compito di assegnare un voto alle case degli italiani, ma anche il piacere di tirare fuori il meglio dalla personalità dei concorrenti.

Se c’è un programma che per anni ha rappresentato al meglio Real Time, quel programma è Cortesie per gli Ospiti, che racchiude in sé tutti gli argomenti che sono stati all’esordio il cuore del canale 31: lo stile, la cucina e l’arredamento. Un titolo emblematico, che Discovery ha deciso di ripescare dopo ben sei stagioni dall’ultima messa in onda, forse proprio per ridare luce al canale e fargli ritrovare la sua identità perduta. Ebbene, quanto a questo, la mission può dirsi compiuta, perchè il nuovo Cortesie per gli Ospiti è identico a quello che debuttò nel 2005. Come se questi anni non fossero mai passati, come se la tv fosse rimasta ferma ad allora… come se non ci fosse proprio nulla di nuovo da dire o proporre.

Sulla tua scheda di Real Time c’è scritto: La domanda da non fargli mai: “Possiamo mettere i copridivano?”… Io invece te la faccio, cos’hai contro i copridivani?

Quella del copridivano è stata la “hit” di tutta la stagione. E’ nata per caso, quando stavo visitando una casa, molto acchittata, e poi ci fecero sedere su un divano coperto da un copridivano, davvero poco carino. Io di per se non ho nulla contro quest’oggetto.  Fatto sta che quando si hanno ospiti di riguardo, è preferibile non averli, sarebbe come accogliere i propri ospiti in pigiama. Sai, questi tormentoni nascono un po’ per caso e non sono cercati a tutti i costi.

Sei giovanissimo, e hai già importanti collaborazioni al tuo attivo. L’età non sembra essere stato un limite per te, sei d’accordo? Pensi questo valga per tutti i tuoi coetanei?

Io ho 36 anni, e da quando ne ho 30 sento di avere in mano la mia professione. Queste sono professioni molto lente ed hanno un iter da seguire. In Italia sono considerato un giovane professionista, mentre negli altri Paesi europei non lo è mai stato , ma non cambia che c’è sempre tanta strada da fare e se sei realmente bravo c’è la puoi fare a prescindere dall’età.

Oltre al design, sei coinvolgo anche nel mondo dell’arte e della moda. Quanto vanno a braccetto questi tre campi?

Sono tre cose tecnicamente diverse ma hanno un fine ultimo comune: creare bellezza! L’arte comunica senza avere compromessi, cosa che il design e la moda devono avere, perché sono arti applicate, aggiungono bellezza a una funzione elevando l’ordinario allo straordinario.

Dal 2005 direttamente ad oggi. Com’è cambiato il format di Cortesie Per gli ospiti con il tuo arrivo?

Cortesie per gli ospiti è stato ed è ancora un cult della televisione. Il format è rimasto fondamentalmente invariato, è cambiato giusto qualcosa ma le dinamiche sono quelle. La cosa bella è che questo programma è fatto soprattutto dai concorrenti ed è proprio le dinamiche che loro creano a rendere forte il programma. Oltre a divertire poi, il programma può insegnare anche qualcosa di utile. La mia motivazione è di strappare un sorriso al pubblico che ci guarda.

Sei un po’ l’animo dandy del gruppo dei conduttori. In cosa differite voi tre e in cosa trovate la vostra comune forza?

Siamo diversi e abbiamo ruoli e personalità diverse ma facciamo squadra e ci amalgamiamo bene. Durante le riprese siamo sempre insieme, ormai basta un’occhiaia per capirci. Ci passiamo la palla molto bene durante il programma. Abbiamo un autore che ci fa da arbitro durante le registrazioni, che monitora la quantità delle clip per passare poi al prodotto finale ma non c’è un copione scritto e viene lasciato molto alla spontaneità. Pensa, noi realmente quando veniamo ripresi che entriamo in una casa, ci entriamo davvero senza mai averla vista prima, proprio per essere autentici.

Lontano dal mondo del gossip. Questa cosa ti penalizza in qualche modo dalla società di oggi?

Io faccio fatica a capire il gossip perché non fa parte della mia personalità. Sono una persona riservata, nonostante il mio lavoro in tv, non sono una persona che parla molto degli altri, in termini di relazioni. Insomma mi tengo lontano dal “chi sta con chi”.

Quanto i social sono importanti nella promozione del tuo lavoro?

Vivo nel 2019 e in quest’epoca non si può esimere dallo stare sui social, ma uso Instagram nello stesso modo in cui lo adoperavo prima, in aggiunta però da quando sto in televisione, pubblico più foto del mio viso, avendo visto che al pubblico piace.  Sto mettendo meno i miei progetti di architettura perché io tratto molto con case private e i clienti non vogliono che le loro case finiscano sui social, siccome hanno paura di eventuali furti ed anche  semplicemente di essere copiati.

Hai in programma un nuovo libro?

Un libro non è nei miei progetti anche perché richiederebbe uno sforzo di tempo che non ho. Senz’altro però, mi piacerebbe scrive per delle riviste di settore, ovvero riviste che trattano di architettura, ci ho provato già e a breve usciranno dei miei articoli e cosi ho riscoperto l’amore per la scrittura, quella vera. La parte della critica mi affascina.

Marco Assante

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