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Giada Benassi, una fotomodella fuori da ogni stereotipo

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Gli anni di danza le hanno insegnato portamento, trasmesso sensibilità e impresso grande espressività. Il resto, poi, l’ha fatto il suo carattere, sempre desideroso di scoprire tutto ciò che è arte, bellezza, estetica. Di certo c’è che Giada Benassi non è il classico stereotipo di fotomodella. Un po’ perché l’età non è quella di una ragazzina – 28 anni, anche se a guardarla proprio non si direbbe – un po’ perché nella vita il sociale e l’aiuto al prossimo occupano uno spazio importante nelle sue giornate. Origini emiliane ma nata in quel di Trento, dopo un lungo peregrinare nel settore del promoting, ora Giada sembra pronta a spiccare il grande salto nel campo della fotografia. I primi traguardi sono già arrivati. Due su tutte, le fortunate collaborazioni con Renato Giuliani, “colui che mi ha introdotta nel mondo della fotografia” e con John Jesburg, “con lui ho fatto il mio primo shooting artistico”. Ma l’elenco dei fotografi va allungandosi a vista d’occhio. Dal Nord e Centro Italia la chiamano per realizzare shooting in stile glamour ed artistico. “In queste esperienze ho sperimentato e mi sono messa in gioco molto – racconta Giada – mi è piaciuto davvero molto passare dallo studio ad una location in esterna, amo cambiare ambientazione e ritrovarmi sempre in ogni stile. Sono una persona molto dinamica, vivo meglio di sfide che di abitudini”. Nuovi progetti bollono in pentola anche se per il momento la scaramanzia mantiene il top secret. Oltre alla fotografia, infatti, presto potrebbe spuntar fuori anche altro. “Attualmente altri ruoli sono in fase di progettazione. I sogni io tendo a realizzarli con calma in base all’orizzonte verso il quale posso porre i miei obiettivi – aggiunge – Lo spettacolo è meraviglioso da vedere, impegnativo da creare, come qualsiasi lavoro. Sicuramente sia da spettatore che da artista, bisogna saper distinguere e scegliere lo spettacolo buono, con contenuti e valenze artistiche.

Tutto, però, ha avuto origine dalla fotografia.

Eppure, la fotografia è nata quasi per caso per me. Vengo da un Istituto d’Arte, la macchina fotografica non mi è mai stata nuova. A 18 anni mi ha contattata un fotografo di Arco, Renato Giuliani, che mi ha proposto di posare per lui. Io fin ad allora non avevo neanche considerato l’idea di esserne all’altezza. Ed invece fin da subito mi hanno detto che ero molto portata.

Col passare del tempo…

Ho iniziato così dal semplice ritratto fino ai 20 anni dove ho iniziato anche a posare per lo stile glamour ed artistico. È stato proprio poco dopo la fine degli studi che ho collaborato con la allora mia ex compagna di istituto Uarda Rexha, bravissima fotografa dal taglio pungente e molto pop-rock che ora lavora da professionista. Posare per me è un modo così come un altro di rendere espressione la mia figura, mi piace e mi diverte.

Cosa rappresenta oggi la fotografia dal tuo punto di vista?

Posso definirla il mio social principale? È un canale di comunicazione fortissimo, ti porta a conoscere non solo persone nuove ma anche lati di te stessa che in un ambiente meno carico di prospettive non salta fuori. Gli stimoli che danno gli ambienti creativi non si possono paragonare così come non si possono paragonare i paesaggi fra loro.

Scegliere di diventare fotomodella comporta anche qualche critica.

Sicuramente la strada dell’artista è diversa da quella dell’impiegata, bisogna sceglierla ma prima di tutto bisogna scegliersi e non lasciarsi sminuire da chi in questo stile di vita non ti vuole né seguire né accompagnare. Io so di essere imprenditrice di me stessa, di non dovermi appoggiare su nessuno ed è questo il bello della libertà.

Naturalmente, tu sei presente anche sui social.

Sono stata la classica ragazzina anni 90, con la passione per il pc, ho seguito la nascita delle varie piattaforme. Sicuramente i social moderni in 10 anni sono cambiati molto. Tempo fa apprezzavo Facebook, ora trovo più funzionale Instagram.

Ti immagini nel ruolo di influencer?

Verissimo che so come far muovere gli altri attorno a me; Sicuramente sono una persona con un forte carisma, ma più che influenzare gli altri io ci tengo a fare le cose sempre con passione; se ciò influenza è un riflesso ben apprezzato… ma per ora involontario.

Quindi, ogni cosa a suo tempo.

Ho iniziato a pubblicarmi sui social dopo anni in cui sono stata titubante sul da farsi. Attraverso i social io voglio condividere il mio lato creativo e il mio intelletto. Il grande sogno nel cassetto è quello di divenire una dei molti che possono portare messaggi buoni attraverso l’arte e la bellezza.

Giada Benassi adora l’arte, la scrittura e la lettura.

Certamente il mio non è un lavoro solo di poesia e di fotografia: mi è capitato di arrivare ad unire i due mondi e spero di poter continuare ad unire anche altri aspetti artistici della mia persona.

La parola è spesso, oggi, purtroppo sottovalutata o considerata superata.

Nonostante nel giorno d’oggi immagine batte parola, amo quando ricevo complimenti per le mie poesie e soprattutto ricevere richieste di collaborazioni in merito a queste. Nella fotografia mi piace invece esprimere la mia eleganza anche se sono una eterna bambina dentro, mi piace quanto si può sperimentare nel campo dell’immagine. Dall’arte si può trarre grande soddisfazione.

Allontaniamoci dal set: chi è Giada Benassi?

Si dice di me che sono una persona molto affidabile, sono una grande amica, molto introspettiva ed altruista; grande difetto e grande pregio: sono un’ottima analizzatrice; vedo tutto e so sempre come muovermi, a volte pecco di giudizio, in generale nella vita cerco di portare con me l’eleganza e l’utilità in ogni situazione. Fisicamente non mi posso lamentare, neanche per l’altezza! Sono una persona molto curata, e credo vivamente che il corpo sia il nostro piccolo tempio da amare ogni giorno.

Hobby e passioni?

I miei hobby spaziano dalla prima in assoluto, la Natura, quindi escursioni, passeggiate, in una vacanza con me non ci si rilassa neanche un po: amo viaggiare, vedere, scoprire. Seconda materia che amo è la cultura, la storia, le religioni; un occhio in particolare lo do d’istinto alla scienza ed alla fisica che io guardo con uno sguardo molto mistico. In particolare però sono affascinata dalla scienza della comunicazione efficace e della PNL.

Insomma, sei una trentina… anomala!

Sono certamente un tipetto esuberante. Chiariamoci, amo il Trentino ma per come sono fatta sembro nata altrove. Non riesco a conformarmi, se decido uno stile lo indosso e se non piace pazienza, ne ho viste molte copiarmi poi il giorno dopo. Ma pardon, non lo faccio mai per farmi notare, io sono semplicemente sempre me stessa.

Passare inosservata non fa parte del tuo dna…

Amo i colori e l’eleganza, in montagna, in discoteca, a cena, ovunque, anche in casa, per me anche il pigiama deve essere, comodo ma elegante. Abbiamo tutti il diritto di essere belli sempre per noi stessi, perché il vero spettacolo è volersi sempre bene. L’indole esibizionistica è in me sicuramente: dal fatto che mi piace stare su un palco o mi piace stare in mezzo alla gente e farmi notare e soprattutto apprezzare.

Guardiamo al futuro: dove ti immagini?

Ancora tutto è da decidere. Non faccio programmi così a lungo termine. Unica certezza è che nei prossimi anni lavorerò alla scrittura di un mio libro che tratta la storia della mia famiglia, includendo tematiche complesse e sociali che si intrecciano con l’attualità.

Luca Fina

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