Jessica Griggio. La fotografia è la “migliore amica”

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“La fotografia rappresenta il migliore amico, sempre cercato e finalmente trovato”. A 40 anni d’età (portati magnificamente) e con un’esperienza quasi ventennale, Jessica Griggio non smette mai di stupire. Quando ha davanti la macchina fotografica, scopre ogni volta il fascino di trasmettere emozioni. La sensualità non le manca. L’erotismo neppure. Ma l’eleganza trasuda da lei che la passione per la fotomodella la incarna a meraviglia. “Quando scatto, clic dopo clic riesco ad entrare in una nuova dimensione, comincio a rilassarmi e la tensione iniziale man mano va scemando per lasciar spazio all’emotività e alla creatività – racconta Jessica – Una specie di simbiosi tra me e l’obiettivo che solo chi ha provato riesce a capire le mie emozioni”. Ogni volta che cambia il fotografo, la situazione si fa diversa. “Eppure, in ogni shooting, si compie in me una rigenerazione dello spirito abbinata ad uno svuotamento di tutte le emozioni negative. Un po’ come un serpente che cambia la pelle, alla fine mi sento spossata fisicamente ma rinvigorita dal punto di vista mentale”. Non solo immagine quindi, ma tanta introspezione alla ricerca delle emozioni giuste da veicolare.

Come nasce il rapporto fra te e la fotografia?

Inizia a 23 anni quando fui fermata da un fotografo amatoriale. Da quel momento, nacque il mio rapporto simbiotico con l’obbiettivo. Nel corso degli anni questa passione mi ha presa per mano e accompagnata a scoprirmi più donna  più cerebralmente erotica. Ho cominciato a posare di fronte all’obbiettivo con le emozioni di una ragazza e sono finita per scoprirmi più grande, sia in indoor che in outdoor.

La tua carriera ti ha permesso di scoprire nuove emozioni. 

Di collaborazioni ne ho avuto numerose, ognuna diversa dall’altra e ognuna con un suo perché. Ho scattato sopra un grattacelo, fra cascate in case abbandonate con pipistrelli, vari studi fotografici alberghi, in campagna, in piscina…. Con alcuni fotografi sono rimasta in ottimi rapporti, mi hanno aiutato a crescere.

Modella e fotografo, un connubio essenziale per la riuscita della foto?

La cosa a mio avviso più importante è riuscire ad instaurare uno scambio di informazioni e dettagli tra modella e fotografo, sempre considerando che l’umiltà è una cosa fondamentale per entrambi. Solo in questo modo si riescono a raggiungere risultati degli di nota. Con ogni fotografo mi sono sempre messa in gioco, anche perché ogni professionista ha il suo stile, da comprendere ed abbinare alla particolare situazione ed al particolare progetto che si sta cercando di realizzare.

Ci sono progetti che meritano di essere ricordati?

Ne ho realizzati due importanti in collaborazione con Sergio Vollono: THE NIGHTHAWKS (https://www.sergiovollonoph.com/progetti/fashion-glamour/nighthawks/ ) e THE SWIMMING POOL, omaggio a Franco Fontana ( https://www.sergiovollonoph.com/progetti/fashion-glamour/the-swimming-pool/).

Come si scremano le proposte che arrivano? 

Cerco sempre di valutare bene i progetti prima di accettarli, per questo non ho mai fatto un set di coppia, non ho trovato il progetto giusto per me. Lo stesso vale per i concorsi. Tra tutti i fotografi con cui ho scattato, una particolare ricordo va, per un motivo o per l’altro sicuramente a: Roberto Ronconi, Rosario De Blasi, Antonio Coppola, Adolfo Valente, Adolfo Favilla, Raul Pitis, Marco Galliazzo.

C’è un consiglio che ti senti di dare alle “nuove leve”?

L’unico che mi sento di dare chi si approccia per la prima volta a questo mondo è di sicuro l’umiltà di imparare e mettersi in gioco: non basta un bel fisico. La fotografia è introspezione, comunicazione agli altri. Se provi e ti crea disagio, meglio lasciar perdere, non ne risulterà un buon lavoro, si deve provare piacere nel farlo altrimenti il risultato si vede nelle foto. Dal canto mio, mi dico sempre è l’ultima volta ma poi c è sempre un motivo per non dire di no…

Le tue foto continuano a trasmettere emozioni… “forti”. 

L’erotismo attraverso la fotografia appare discreto a volte disarmante e conturbante, dipende dal mio stato mentale del momento. È sempre e comunque un racconto garbato, elegante, mai volgare, ma sempre sensuale. Nel set mi lascio andare nella misura in cui ne deve uscire un bello scatto.

Sul set hai questa immagine, nel quotidiano invece?

Non sono una donna esibizionista, lascio questa caratteristica nel set. Di giorno porto un look sportivo, allenandomi tutti i giorni o quasi. Per la sera rigorosamente tacco e gonna. I tubini li amo, come pure i vestiti in figura, look sobrio ma ricercato con la scarpa particolare o l’accessorio unico. Sobrietà ed eleganza. Per la spiaggia decisamente bikini striminzito, poi opto per le spiagge naturiste quando posso. Dicono di me che catturo anche in tuta per l’atteggiamento provocante, sarà vero?

C’è qualcosa che si può sapere del tuo futuro artistico? 

Di progetti ce ne sono molti, spero si concretizzino. Un set in acqua mi manca con vestito e immersione, bisognerà realizzarlo… Una mostra di mio nudo e poi chi mi segue vedrà. Mi piacerebbe a questo punto scattare con fotografi stranieri che trattano diversamente il nudo…

Metterti in gioco, con la tua fisicità, è una sfida che ti piace affrontare.

Ho sempre pensato che il “peso” di una persona sia una cosa sottovalutata che influenza la nostra vita; per questo motivo ho deciso di studiare dietista e sono stata sempre molto affascinata dall’alimentazione e da tutte le sue sfaccettature. Pratico anche sport in maniera costante: penso che senza sport la mia vita non sarebbe completa. Quindi alimentazione e sport assieme possono cambiarti la vita, se poi ci aggiungi anche la fotografia… beh, raggiungiamo il top.

Tu e i social: che rapporto esiste?

I social rappresentano comunicazione, senza questi mezzi il passaggio di informazioni sarebbe molto più rallentato. Personalmente li utilizzo per farmi conoscere e per divulgare i miei lavori e progetti fotografici, grazie ai quali vengo molto spesso contattata da fotografi veramente in gamba. Non mi reputo una influencer, innanzitutto perché non ho i numeri per poterlo essere, ed in secondo luogo perché non è ciò a cui ambisco. Non sono una da selfie…

Che immagine vuoi veicolare sul web? 

Quella di una persona non artefatta da stereotipi. Io, cerco il più possibile di far trasparire, attraverso le mie foto, tutti la mia poliedricità. Amo quando mi arrivano elogi per le mie foto, in particolar modo quando vedo che una foto di nudo riesce a trasmetter fantasia, forza, unicità ed eleganza. In quel momento percepisco di aver fatto un buon lavoro. Grazie ai social inoltre, ho avuto la possibilità di conoscere persone con una visione del “bello” intesa come forma dal punto di vista estetico, molto vicino al mio modo di vedere le cose. Ciò mi consente di allargare i miei orizzonti e di trovare qualcuno con cui “parlare” la stessa lingua.

Cosa non sopporti?

Odio la volgarità, in ogni sua forma, sia verbale che sotto forma di linguaggio del corpo, ostentando modi di fare poco garbati. Una persona nel suo complesso elegante raramente mi infastidisce. Non reputo elegante chi urla, chi non sa esprimere il proprio pensiero anche se diverso dal mio con toni pacati, allo stesso modo di colui che ostenta i propri successi e si sente arrivato. Non provo stima neppure per coloro che non hanno un buon “timing” sulle cose da dire e soprattutto quando dirle: penso ci sia un tempo per affrontare le cose di petto ed un tempo per il silenzio; la cosa difficile da fare è capire quando è giusto usare una o l’altra a seconda delle circostanze. Amo l’eleganza, non solo nel vestire o nel portamento.

Cosa ti ha dato la fotografia? 

Mi ripaga, sia a livello personale che emotivo. Sono consapevole di non poterlo fare per sempre, per questo motivo, mi sono fissata un tempo oltre il quale non voglio andare, per non cadere nel ridicolo… Magari potrei solamente aggiustare un po’ il tiro.

Come ci si tiene in forma? 

Fisicamente con lo sport, sapendo giocare con il dualismo alimentazione-movimento cerco sempre di mantenere un peso costante. Amo il mio corpo nel vero senso del termine; mi voglio bene così come sono, un po’ come il peluche cui ci si affeziona da piccoli. Dal punto di vista caratteriale, cerco sempre di ascoltare e ponderare le mie parole; piuttosto resto silenziosa fintantoché non riesco ad inquadrare bene chi mi trovo di fronte; viceversa, quando mi trovo d’accordo ed in sintonia con qualcuno riesco subito ad instaurare un ottimo rapporto, sono esuberante, sorridente ed adita alla battuta. Punto molto sull’istinto e sull’affinità caratteriale.

Luca Fina

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