Al Teatro Salieri di Legnago. Martedì 19 Febbraio 2019
Lo scorso martedì la splendida cornice del Teatro Salieri di Legnago (VR) ha accolto la comica Teresa Mannino con un sold-out, sebbene fosse una fredda serata di febbraio e non fosse neanche un fine settimana. Il sipario si è aperto su una scenografia minimale, un armadio disteso, un cespuglio sospeso, una nuvola bianca. L’attrice palermitana, dopo essersi accertata come di consueto del numero di terroni e di milanesi in estinzione in sala – proverbiale la sua autoironia – ha tenuto il pubblico con gli occhi sul palco per più di un’ora e mezza intessendo un racconto misto di poesia e risate, amarezza e vitalità, riflessione e leggerezza.
Argomento cardine del suo racconto, narrato con naturalezza e disinvoltura, è la nostra disattenzione nei confronti della natura, da cui il titolo dello spettacolo: siamo parte di essa e siamo così superbi da pensare di dominarla, incasellarla, modificarla e superarla. Sempre. Rompendo la quarta parete e coinvolgendoci di continuo, con lo scherzo e il suo piglio sarcastico, la Mannino ha conquistato ancora una volta applausi su applausi. Lo spettatore lascia la sala con un sorriso agrodolce perché quell’umorismo meridionale che ricorda Pirandello, la sua arguzia sicula porta con sé sempre una riflessione amara: l’uomo non sta bene. Come Sabina Guzzanti in “Come ne venimmo fuori” qualche anno fa, ma con un taglio tutto personale e meno disincantato, la Mannino dipinge la nostra realtà distorta di OGM, pollici in alto su Whatsapp e piante infestanti, barbie confezionate sadomaso e feste senza festeggiato, celiaci a dismisura, isole di plastica grandi quanto la penisola iberica e cinquantenni dal colletto alzato e le scarpe da ginnastica: l’uomo non sta bene. Il testo, scritto anche da Giovanna Donini, ci dice che l’uomo non sta bene perché i tedeschi non sono più tedeschi come un tempo, perché le donne fanno figli a cinquant’anni, perché non facciamo altro che comprare e gettare vestiti da nove euro e novanta, perché sprechiamo tonnellate di cibo che non costa nulla. Tra frigoriferi sempre più grandi e cani con il cappotto e il filo interdentale, la Terra continua a mandarci messaggi inequivocabili: l’asse gravitazionale si è spostato! A giudicare dalle risate e dallo scroscio di applausi che a scadenza regolare ha interrotto le sue battute, la Mannino dimostra ancora una volta di meritare il successo che riscuote da anni: senza mai un’interruzione o un calo di ritmo per la prima volta ha affrontato un tema sociale e ambientale senza però cadere nel barboso.
Chiara Cataldo