PAULINA BIEN, UNA MISS IN MAGLIA ROSA

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Una Miss in maglia rosa. Dal Sud al Nord per l’Italia, tre settimane da protagonista al fianco dei campioni delle due ruote. Inutile dire che video maker e fotografi non si sono risparmiati e lei, Paulina Bien, ha fatto il giro delle tv. Ormai da due settimane, è una delle testimonial ufficiali del Giro d’Italia, l’evento nazional-popolare che attraverso la bicicletta unisce l’Italia e gli italiani. Alla partenza di tutte le tappe, al fianco del foglio firma e del “palco” su cui sfilano tutte le squadre in gara, c’è lei. Vestito rosa d’ordinanza, tacco, sorriso smagliante, capello biondo sempre perfetto. Una bellezza polacca – ma ormai milanese doc – che sta accompagnando uno degli eventi sportivi del nostro BelPaese.

Com’è iniziata questa avventura?

Volevo provare un’esperienza completamente nuova rispetto alla tv, agli shooting fotografici e ai videoclip, mondi che ormai mi appartengono da anni. Volevo uscire un po’ dal consueto e devo dire che il Giro d’Italia da questo punto di vista si è rivelato davvero unico.

Un fascino che va oltre l’italianità.

Esattamente, questo evento è internazionale, se ne parla ovunque per il valore culturale, sportivo e ludico che lo accompagna fin dalla prima edizione. Se ne discute anche in Polonia e il fatto che ci sia una squadra polacca, la CCC, è per me ulteriore motivo di orgoglio e di soddisfazione. Anzi, proprio in virtù della loro partecipazione, nella tappa inaugurale ho avuto il piacere di sfilare con la bandiera del mio Paese. Meglio di così…

Com’è vivere questa esperienza?

Ogni giorno è una scoperta: si incontrano persone nuove, si vedono posti diversi, si segue l’evoluzione della gara con trepidazione. Si impara  moltissimo sull’Italia, altra ragione che dà valore alla mia presenza.

Testimonial ufficiale del Giro d’Italia: come sono le tue giornate?

Tanto belle… quanto impegnative! Ci si sveglia presto, bisogna sempre essere impeccabili e col sorriso sul volto, occorre essere professionali ed essere sempre reattive a livello psicologico.  Ma esser lì, portando il Trofeo fra le mani, è naturalmente un onore che ripaga da tutte le fatiche…

Gli occhi puntati addosso non mancano.

Diciamo che anche in virtù del mio ruolo nel mondo dello spettacolo ne sono abituata, però queste occasioni sono diverse rispetto a quelle tradizionali dei set tv o fotografici. Qui la gente chiama per una foto col trofeo, per scattare un selfie con la madrina del Giro. Bisogna essere impeccabili sempre…

Luca Fina

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