YURY REVICH – SIMONE DI CRESCENZO, UNITI NEL NOME DI PAGANINI

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Proponiamo questa intervista doppia a Yury Revich e Simone Di Crescenzo, protagonisti di un progetto molto interessante, dedicato a un grande violinista italiano. Il progetto prende il nome di #MissionPaganini e i due musicisti ce lo raccontano.

Buonasera Simone, ci rincontriamo dopo un po’ di tempo. Buonasera anche a te Yury.

Innanzitutto vi chiedo da chi di voi due è partita l’idea del progetto #MissionPaganini. Vorrei inoltre che mi spiegaste in breve di cosa si tratta.

YURY – Sono sempre stato “in affari” con Paganini, fin dall’infanzia. Ho suonato il suo concerto “La Campanella” quando avevo 11 anni e da allora è sbocciata la passione per la sua spettacolare musica. #MissionPaganini racconta di virtuosismo, passione, di acrobazie sul violino e della misteriosa e leggendaria figura di Paganini.

SIMONE – L’idea del progetto #MissionPaganini è nata spontaneamente in seguito ad alcuni concerti che abbiamo realizzato insieme lo scorso anno. Ci siamo trovati a suonare alcuni brani di Paganini e ci siamo divertiti molto, scoprendo una grande sinergia interpretativa. Da qui l’idea di dedicare un intero concerto alla figura di questo grande Maestro. Si tratta di un programma musicale che ripercorre alcuni dei momenti più significativi della sua letteratura, unitamente alle evocazioni del suo magico strumento, il violino, toccando anche autori quali Tartini, Rossini e De Bériot.

Che cosa significa la musica di Paganini per voi?

YURY – Paganini era una leggenda del violino e in generale nel mondo della musica. Era una vera rock star del suo tempo, con un incredibile talento, carisma e charme… aveva un grandissimo seguito!

SIMONE – Paganini rappresenta l’espressione massima del virtuosismo sul violino: una figura affascinante della musica italiana. Poter eseguire questo repertorio insieme a Yury è a dir poco elettrizzante!

Quale sarà di preciso il repertorio del concerto e che tipo di interpretazione darete del Maestro?

YURY – Simone conosce il repertorio … (sorride)

Speriamo di dare un’interpretazione eccellente dei suoi lavori, piena di energia e passione.

SIMONE – Il concerto si aprirà con l’esecuzione de Il trillo del Diavolo la celebre Sonata per violino di Giuseppe Tartini: la Sonata è metaforicamente legata a Paganini, personaggio dall’aspetto deforme e sinistro che durante le sue esibizioni si mostrava talmente appassionato ed ispirato da apparire appunto “indiavolato”. Seguirà l’esecuzione di Un Mot à Paganini – Élégie, di Gioachino Rossini. A seguire la grande trascrizione Introduzione e Variazioni op. 13 sull’ Aria “Di tanti palpiti” da Tancredi di G. Rossini, composizione in cui Paganini, prendendo spunto dal tema rossiniano, costruisce una fitta trama di variazioni di alto virtuosismo in cui vengono manifestate le più ampie capacità esecutive del violino. Il Cantabile op. 17 del compositore genovese, manifesta il gusto tutto italiano per la melodia ed il canto spianato. Seguiranno la trascrizione per violino e pianoforte, ad opera di L. Auer, del celebre Capriccio paganiniano n° 24 Tema e variazioni, ed alcune “Mélodies italiennes” su temi da Armida di G. Rossini e Anna Bolena di G. Donizetti di Charles Auguste De Bériot. Il concerto si concluderà con l’esecuzione della celeberrima “Campanella” dal Concerto n° 2 op. 7 di Nicolò Paganini, che il pubblico potrà ascoltare nella trascrizione per violino e pianoforte di Pawel Kochanski. 

Oltre alla data ad Istanbul avete già altre date programmate?

YURY – Sì, a Gennaio porteremo lo stesso programma a Torino per la nuova stagione di Lingotto Musica, un’occasione prestigiosa per celebrare insieme al pubblico il 200° anniversario della pubblicazione dei Capricci di Paganini (1820).

SIMONE – Come ha appena annunciato Yury, a Gennaio saremo a Torino con #MissionPaganini e sicuramente seguiranno altre date nel corso del 2020. Seguiteci sui nostri canali social per scoprirle insieme…

Credete che la figura di Paganini sia sottovalutata?

YURY – No, non credo. Penso che la sua musica e la sua figura siano ancora vive e popolari, un personaggio così unico nel suo genere è difficile da dimenticare.

SIMONE – Non penso che la figura di Paganini sia sottovalutata, ma potrebbe tornare ad essere popolare come lo era un tempo.

Che cosa vi aspettate da questo progetto? Dove volete arrivare?

YURY –  Il mio desiderio è di condividere con più persone possibile il virtuosismo ed il canto con il  violino; quale migliore scelta, se non la musica di Paganini?

SIMONE – Mi aspetto di realizzare un bel tour con questo progetto poiché è di grande impatto sul pubblico. In serbo abbiamo anche un’altra idea legata a Paganini, ma non posso ancora dire nulla… Si tratta di un grande spettacolo…non aggiungo altro per il momento.

Stefano Duranti Poccetti

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