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“AGO, Capitano silenzioso”. Ascoltare  il grido del silenzio

Data:

Roma, Teatro Ghione, dall’1 al 6 ottobre 2019

E’ stata una prima trionfale quella di un emozionatissimo Ariele Vincenti con il suo Ago – Capitano silenzioso al Teatro Ghione, in scena dall’1 al 6 ottobre. Direte voi: facile, a Roma, riscuotere successo con uno spettacolo che racconta Agostino Di Bartolomei, capitano grandioso dell’A.S. Roma negli anni 80. Difficilissimo rispondo io, proprio perché in questa città, parlare di una figura profondamente scolpita nell’animo di un tessuto sociale che va scomparendo, è quanto mai rischioso. La retorica e la banalità sono in agguato, spietate. Ma Vincenti è attore sensibile e  attento ai più piccoli particolari. Sa quando, come e se è il momento di portare in scena un determinato argomento. Abnegazione, una parola che risuona spesso durante lo spettacolo. La pronunciava Agostino, calciatore e uomo atipico in un ambiente come quello del calcio che da lì a pochi anni si sarebbe trasformato in un teatrino preconfezionato, asettico e miliardario, popolato da giovanotti muscolosi e  ipertatuati. Abnegazione e umiltà, le stesse con cui Ariele ha lavorato e ricercato per mettere in scena non solo la parabola di un calciatore, ma di una città, di un piccolo mondo “antico” di qualche decennio fa, che appare oggi lontano. Spaventosamente lontano. Lo fa con il personaggio di Giancarlo, un ex ultrà che ha appena appreso della tragica morte del suo amico Agostino, e magicamente appare con lui sul palco un’umanità varia, popolare e schietta, che si muove attorno alla preparazione di uno striscione da esporre sotto la vecchia casa di Agostino, a Tormarancia, per onorarlo in quella triste mattina. Cosa scriverci sopra? Pensieri, ricordi, risate, lacrime, tante emozioni che dal palco travolgono la platea partecipe (in alcuni frangenti anche troppo) ma attenta, fremente di passione come una curva dello stadio, rispettosa, capace di piombare nel silenzio nei momenti più emozionanti, e ce ne sono, per poi esplodere nel toccante finale. Importante, anzi centrale, lo scoprirete andando a vedere questo spettacolo, il concetto del silenzio, che dovrebbe servire ad ascoltare con più attenzione le persone, che può essere più forte del boato di una curva dopo un gol. E’ “nel silenzio che accadono le cose”, mentre tutti sono impegnati a far rumore.

Ago – capitano silenzioso, è la scommessa vinta da Ariele Vincenti che con coraggio e con determinazione, con “umiltà e abnegazione”, dopo il successo di Marocchinate, torna a proporre il suo teatro, colto e  popolare, sincero e onesto, credibile, di grande professionalità, talento e tanto, tantissimo cuore. Bella la regia e le luci di Luca Palmieri, toccante la canzone di Emilio Stella. Sono sicuro che questo lavoro sarà apprezzato anche fuori Roma, dove forse scorreranno meno lacrime rispetto a ieri, ma verrà riconosciuta l’attenzione e il rispetto verso un personaggio così importante, amato e rispettato. Una bellissima prova d’attore, da non perdere.

Paolo Leone

Roma, Teatro Ghione, dall’1 al 6 ottobre 2019
AGO, Capitano silenzioso, scritto diretto e interpretato da Ariele Vincenti. La canzone “Il calcio figlio del popolo” è di Emilio Stella.  Collaborazione, in versi, di Er Pinto. Foto di scena di Gabriella Vaghini. Ufficio stampa Teresa Bartoli.
Si ringrazia l’ufficio stampa del Teatro Ghione nella persona di Maurizio Quattrini

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