La lirica che qui si analizza è uscita nel volume “Quaderno di conversazione” di Lucia Mandia, pubblicata da Transeuropa nel 2019 nella collana Nuova Poetica.
Spalle di suore
da notte a notte
La lisca del cielo spolpato
in mezzo a un mondo perduto
Certi palloni ingialliti nell’orto
Cerco di capire quando arriverò
guardo il bianco-celeste tra la selva
e il treno del vento.
In questa lirica senza titolo Mandia sembra esprimere una certa sensazione di solitudine, o più che di solitudine di abbandono, come se vi fosse un qualcosa di lasciato lì, obliato e riscoperto dal Poeta. E’ notte, eppure si distingue il giallo dei “palloni” e un’aura “bianco-celeste” che si apre tra la selva. Si tratta di una vera e propria visione, che sorprende l’Autore, come del resto il lettore, che cerca di immergersi in questo luogo misterioso, immaginifico e dimenticato dal tempo, mentre si ode il frusciare del vento. Quello descritto è un “mondo perduto”, il quale rinviene attraverso questi versi, che attraverso la magia dell’Arte lo riportano alla luce.
Dalla biografia di Transeuropa:
Lucio Mandia è nato e vive a Sicignano degli Alburni. Ha pubblicato le seguenti raccolte: Diario del dormiveglia (Carlone, Salerno, 1995); Cerchi e tangenti d’amore (L’Autore libri, Firenze, 1999); Parole di pane (Ianua, Roma, 2003); Sotto il dio dell’inverno (Ripostes, Salerno, 2004); L’amore con le cose – Appunti di un passeggiatore (Print, Battipaglia, 2007); Geografia interiore (Ripostes, Salerno, 2008); Ombre e felci (LietoColle, Faloppio CO, 2016).
Stefano Duranti Poccetti