“Il primo Natale”: la recensione del nuovo film di e con Ficarra e Picone

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Ficarra e Picone. Salvo e Valentino. Il primo ladruncolo ateo e materialista. Il secondo prete di provincia ossessionato dall’allestimento del Presepe vivente, e convinto che, più e prima che ogni azione, l’unico modo per risolvere i problemi sia la preghiera.
S’incontrano, si scontrano, rimangono impigliati l’uno all’altro e finiscono in Giudea, proprio alla vigilia nella nascita di Gesù. E siccome per tornare indietro nel futuro, l’unica è chiedere un miracolo alla Madonna, bisogna trovare la Sacra Famiglia, possibilmente prima di Erode.
Il cinema di Ficarra e Picone, è garbato ed educato e privo di oscenità e in Italia queste caratteristiche sono più uniche che rare. Non offendono nessuno per far ridere, non ci sono categorie sociali prese di mire ed è tutto un ritorno alla comicità pura, semplice e genuina, senza troppe pretese d’innovazione o d’originalità, capace di mettere d’accordo un po’ tutti. L’hanno detto proprio loro: questo è un film per laici e credenti, senza distinzioni. Sicuramente un film per famiglie.
Trama e messinscena di Il primo Natale seguono quindi coordinate semplici, ovvie e prevedibili – quindi rassicuranti. Galleggiano senza darsi troppe ansie sul mare tranquillo.

Voto: 7/10

Marco Assante

Si ringrazia il cinema Modernissimo di Napoli ( via cisterna dell’olio, zona piazza dante) per la visione del film.

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