Il termine incubo proviene dal tardo latino incubu(m), che deriva da incubare, ovvero, «giacere sopra» e da cubare, che significa «giacere». Ciò detto, però, ci sembra opportuno non occuparci della questione prettamente etimologica, ma bensì di dare spazio ad una curiosità e farvi quindi sapere, o quantomeno ricordare, che la parola in questione prende il nome da un’antica credenza secondo la quale uno spirito maligno si poserebbe sul petto dell’individuo dormiente disturbando il suo sonno e procurandogli angoscia ed oppressione al momento del risveglio.
Come si dice incubo i in altre lingue?
In inglese si dice nightmare, in francese cauchemar, in tedesco Mahr: tutte e tre le lingue sopraccitate hanno preso in prestito il termine neerlandese mare, che vuol dire «fantasma», parola che in inglese è entrata in composizione con il sostantivo «night» e ha dato vita ad una parola il cui significato è «fantasma notturno».
Il corrispettivo spagnolo di incubo, cioè pesadilla, è un nome che esprime lo stesso senso di angoscia e di oppressione che ritroviamo in italiano e in francese.
La rubrica Rispettiamo l’Italiano vi dà appuntamento a giovedì prossimo con altre curiosità riguardanti la nostra lingua.
Martina Naccarato