“PERFETTA” al teatro Diana di Napoli

Data:

Il 27 gennaio 2020 al Teatro Diana di Napoli

Perfetta è l’ultimo monologo teatrale scritto da Mattia Torre, uno dei drammaturghi più influenti e attivi nella scena televisiva e teatrale italiana recentemente scomparso, nel quale si racconta un mese della vita di una donna, scandito dalle quattro fasi del ciclo femminile. La protagonista assoluta è Geppi Cucciari, per la prima volta alle prese con toni che non prediligono unicamente la comicità, ma si avventurano con profondità in sfumature anche più malinconiche e drammatiche.

Sul palco interpreta una venditrice d’automobili, moglie e madre, che conduce una vita regolare nella quale trovano posto il lavoro, la famiglia, gli impegni e moltissime responsabilità. Il racconto analizza i martedì di quattro settimane differenti, giornate identiche nei ritmi ma diverse nella percezione: a causa delle variazioni delle quattro fasi del ciclo, cambiano i gli stati d’animo, le reazioni, le emozioni e gli umori della protagonista.
Un monologo nel quale trovano spazio sferzate di comicità e satira di costume, ma anche riflessioni più amare e profonde, in un delicato tentativo di consapevolezza e di empowerment femminile di cui sembra esserci un grande bisogno nel nostro tempo.

Recensione:
Concetto semplice, vivere un monologo attraverso le 4 fasi di un ciclo mestruale. La talentuosissima Geppi Cucciari per un’ora ed un quarto intrattiene il pubblico del teatro Diana di Napoli, con la sua bravura in un monologo che non si fa mai pesante perché intrinseco di sincerità ed onesta. Un discorso che mette a nudo, il cuore e la mente che c’è in ogni donna, piena di sfaccettature che la rendono unica. Piena di sbalzi di umore in una stessa giornata: a volte euforica, a volte depressa, certe volte felice e certe volte no. Tutto questo si accentua nella fase mestruale, che si suddivide in 4 fasi e che a loro volta, dividono lo spettacolo in 4 blocchi, altro non sono che 4 diversi modi di affrontare la routine di una venditrice di automobili. Molto interessante e bello da vedere il led dietro l’artista che cambia colore a seconda dello stato d’animo di Geppi. Certe volte verde a simboleggiare l’invidia, poi azzurro per la calma, rosso sangue per l’ira che cresce con il progredire della fase mestruale.
Il dialogo colpisce e funziona perché forte, umile e autentico, dove gli uomini possono solo che imparare e le donne si possono rispecchiare e capire il proprio valore.

Marco Assante

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