La novità del gentil sesso al Quirinale e carrellata sui volti principali del mondo della politica e dell’arte con la sfiziosa fantasia musicale: “La presidente” con VALERIA MARINI

Data:

Al salone Margherita di Roma, fino al 23 febbraio 2020

Ancora una volta con la sua verve satirica e fervida immaginazione il maestro PINGITORE ha creato una brillante,gustosa e divertente operetta incentrata sulla supposta prima volta d’una donna all’ex PALAZZO CARAFFA sul colle del Quirinale. Per l’interpretazione la scelta è caduta sulla giunonica e scattante sulle punte e nelle coreografie VALERIA MARINI, seducente per il suo morbido ed armonico fascino, con la cui artificiosa nomina in seduta congiunta del Parlamento s’è aperto lo spettacolo finemente suggestivo. Il segretario della presidente assiso sulla poltrona al centro del palcoscenico era il simpatico e disinvolto Martufello, che uno alla volta presentava i big del momento nel mondo della politica che venivano ipocritamente a rendere omaggio per i loro subdoli,mica poi tanto, FINI, SALVINI, reso visceralmente da MARIO ZAMMA, desidera che sciolga le camere per andare al voto,che dovrebbe portarlo a PALAZZO CHIGI, mentre Di MAIO, che s’è dimesso da leader del movimento 5 stelle lasciando il posto al senatore Crimi, fino agli stati generali impersona uno sgrammaticato ed ignorante steward del San paolo di Napoli prestato alla politica con goffagine paradossale nei suoi atteggiamenti assurdi e confondendo le nazioni delle capitali europee come parlando in modo approssimativo senza conoscere le varie forme glottologiche, come sottolinea la presidente della commissione Ursula Vonder Leyen che è stata pure lei alla riunione di BERLINO sulla pace. La Marini sfoggia stupendi abiti da gran sera con il nero. Il grigio ed uno scintillante abito bianco argentato che mette in risalto le sue fattezze dalle giuste misure ed esegue da principio le canzoni melodiche di Modugno con inappuntabili balli classici. Improvvisamente giunge senza essere convocata Barbara D’urso che le dà incredibilmente del tu e vantando il suo buon cuore simbolo della trasmissione su Mediaset che tanto clamore e pettegolezzi ha suscitato; l’informa d’un complotto ai suoi danni per provocarne la reazione il giorno dopo e fare uno scoop, tuttavia viene a ragione allontanata. LA PRESIDENTE, desiderando essere più morigerata ed economica per la ”paywave” di MATTARELLA, ha liquidato i corazzieri ed allora irrompe il biondo TRUMP con il suo parrucchino e curioso “slang” che minaccia gli italiani sui dazi,dopo l’accordo con la CINA,per cui LA MARINI si esibisce per lui in una giocosa tarantella, seguita dalla parodia dei: THE BLUE BROTHERS,in cui ENZO PISCOPO e Mario ZAMMA sono davvero travolgenti con il ritmo scatenato e gli occhiali scuri. Il nostro paese non è più secessionista e non è in vendita, però l’affarista americano vorrebbe comprare la Sardegna per mettere i Messicani che arrivano nel Texas ed Arizona scavalcando il muro di confine con incessabile protervia. Non difettano le riproduzioni sullo sfondo delle meravigliose sale del QUIRINALE con lampadari di cristallo e ”Libertango” della vitalissima V. MARINI, cui fanno da corona l’imperdibili caricature di  Morgana Giovannetti e la superba ugola d’oro di MANUELA VILLA, che nel secondo tempo ascoltiamo nell’aria della TURANDOT, ricordando d’essere virtuosa figlia d’arte. Come sempre c’è la macchietta della MERKEL ripiegata su sé stessa con la classica giacca verde e poi arriva da MOSCA, con il corpo di ballo del teatro,il presidente PUTIN cui viene riservata la toccante “danza delle spade”in sfolgorante rosso cosacco, che cede il passo ad un CONTE sull’orlo del baratro,delle dimissioni,supponendo che dopo di lui il mutamento possa riguardare anche” il PREMIER” con l’avvento a Palazzo Chigi di un’altra donna:Maria De Filippi.Ella,nella visione onirica del regista ed autore P. F. Pingitore insedierà nei ministeri le più illustri donne d’ogni settore,come la Pellegrini allo sport. Nella seconda parte, equamente divisa con la prima per il tempo,due ore in tutto,v’è una panoramica dissacrante anche sulla Roma della RAGGI,sporca e piena di buche per la cui variegata tipologia si potrebbe fare turismo.Chiude con garbo,brio e dolcezza musicale un “medley” delle canzoni italiane migliori,dopochè LA MARINI ci ha coreograficamente trasportato al “MOULIN ROUGE” con un tocco di classe pura nella sua stola bianca. Il terzo tempo, che una volta era la specialità comica di Oreste LIONELLO, è stato caratterizzato dalle gag a ruota libera e sagaci battute,barzellette paesane del Pontino MARTUFELLO. Si replica fino al 23 febbraio dal venerdì alla domenica, più il mercoledì, con la scenografia di GRAZIELLA PERA per il magnifico corpo di ballo fulvo ed i passi di danza di EVELYN HANACK,con i costumi di MAURIZIO TOGNALINI. Un marchio di fabbrica di garanzia.

Giancarlo Lungarini

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