Resa dei conti tra madre e professoressa per la morte del povero Gidion, vittima di soprusi nel drammatico testo: IL NODO

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Al Teatro Ambra Jovinelli di Roma

Una delle piaghe di questo periodo, furono ben 7 al tempo di BENIAMINO e DELL’ANTICO EGITTO, non è solo il coronavirus che ci costringe coattivamente a casa tanto che la RAI ha giustamente annullato l’imposizione della registrazione per l’uso del play per consentire la visione domestica di spettacoli teatrali e cinematografici,concerti,sostituendosi ai cinema e teatri,musei,chiusi fino al 3 aprile; ma pure il bullismo reale e/o virtuale.Su tutti i network ed i massmedia leggiamo in continuazione di gruppi di bande di ragazzi più grandi,maggiorenni o meno, che nelle cinture di periferia o nelle scuole oltraggiano a parole con scritte offensive i compagni caratterialmente più fragili o deboli, per non dire che li depredano dei loro beni.Ben venga dunque il lavoro drammatico della Statu nitense JOHNNA ADAMS che pone di fronte una madre apprensiva e distrutta psicologicamente ed una docente della prima media di Lake Forest, vicino Chicago nell’ILLINOIS, per capire e come per responsabilità di chi si sia arrivati al tragico epilogo d’una brutta e triste storia di devianza etica,per non dire totale mancanza,tra coetanei.Di chi è la colpa se nella scuole si registrano casi del genere:della famiglia lacerata e ragazza madre come quella di Corryn Fell, incarnata da un’irruenta ed aggressiva linguisticamente ma piacente come slanciata fattezza fisica Ambra Angiolini, oppure dell’insegnante Heather Clark, che Ludovica Modugno impersona con angosciata inquietudine attendendo inutilmente una telefonata della preside e temendo una presentita energica reazione della donna per una superficiale gestione della classe e difetto di controllo dei rapporti tra compagni?Allorché la prima cellula sociale non riesce ad educare un figlio alla giusta sessualità o ad aiutarlo nelle sue problematiche in tale sfera e l’istituzione culturale preposta non sa formare pedagogicamente gli allievi al rispetto del compagno diverso.La causa del suicidio di Gidion, accusato dagli altri alunni d’essere omosessuale nei suoi comportamenti verso di loro e posto all’indice sul computer e con bigliettini denigratori,è di tutti.Se poi la sua professoressa non sa percepire tra le righe di temi, che definisce diabolici, la sua frustrazione,depressione psichica la situazione è ancora peggiore e la responsabilità professionale, il senso di colpa in coscienza di Heather aumenta ed il dolore provato si fa più acuto.Perciò non esistono soltanto colpe in agendo da codice penale,ma pure imperdonabili negligenze omissive a cui le due protagoniste con una serrata battaglia dialettica,unita al violento e nervoso sbattere in terra banchi e sedie da parte dell’esaperata Coryn madre insicura,tentano vanamente di sottrarsi. Si può affermare che entrambe hanno fallito nel loro ruolo, tuttavia pure gli allievi che non rispettano più i docenti,già poco o nulla stimolati economicamente e quanto a stima pubblica gratificati, crescono male per il loro domani, non comprendendo che la vita è sacrificio, che “gli esami non finiscono mai”e che tutto è da guadagnare con merito nell’osservanza del buon vivere civile e dei diritti altrui. La pièce diretta con la felice alternanza dei toni espressivi da S. Sinigaglia, dopo la necessaria sospensione di codesto mese, dovrebbe essere ripresa a maggio.

Susanna Donatelli

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