Massimo Moavero. Personal trainer, campione di body building

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Abbiamo il piacere di parlare con Massimo Moavero un personal trainer che ha iniziato a fare gare nel campo del body building.

Ciao Massimo, raccontaci da dove vieni e chi sei…

Piacere, sono Massimo Moavero, vivo a Salerno, ho 29 anni e ho frequentato il liceo scientifico “Francesco Severi”, completando con successo gli studi.

Raccontaci cosa fai nella vita…

All’età di 17 anni ho intrapreso questa disciplina di body building, perché mi affascinava il mondo dello sport e del fitness, e anche per esigenza personale. Dopo un paio di anni, vedendo che questa passione aumentava insieme ai miei risultati ho deciso di iniziare a studiare per prendere gli attestati/diplomi per trasmettere e insegnare questa disciplina.

Hai detto che ti sei avvicinato a questo mondo (stile di vita) non solo per passione, ma anche per esigenza personale. Ti va di parlarcene?

Certo! Capita che nella nostra vita subiamo dei traumi dove ci sentiamo abbandonati da tutto e da tutti e non ci fidiamo di nessuno, non abbiamo quella forza mentale per reagire a queste situazioni e le affrontiamo in modo sbagliato. In alcuni casi le persone si sfogano, mangiando troppo o non mangiando. una mattina, vedendomi allo specchio, decisi di dare una svolta alla mia vita. Quindi mi iscrissi in palestra e man mano che il tempo passava notavo sia un cambiamento fisico che mentale, e di conseguenza una positività mentale, perché se ti vedi bene con te stesso sei positivo anche mentalmente (mens sana in corpore sano) e questo mi ha aiutato molto, perché con il sacrificio e le restrizioni, sia dal punto di vista alimentare che di vita sociale, sono riuscito a superare le difficoltà che ci possono capitare nella vita.

Hai parlato di restrizioni sia alimentari che sociali, spiegacelo…

Allora, partiamo dal presupposto che se vogliamo avere un risultato fisico non ci basta solo l’allenamento, ma soprattutto l’alimentazione, che personalmente ritengo la cosa più importante. Spiego, una corretta alimentazione e un allenamento intenso porteranno sicuramente dei risultati fisici e di conseguenza anche mentali positivi, però bisogna avere delle restrizioni che vanno dall’alimentazione alla vita sociale: non fare tardi con gli amici, non bere alcool, andare a dormire presto per far riposare il corpo e la mente, e mangiare alimenti privi di grassi o zuccheri.

In una tua giornata tipo che allenamento e alimentazione segui?

Allora, ho un allenamento e un’alimentazione preimpostata, ovviamente studiati sulle mie caratteristiche fisiche e biologiche. Facendo anche le gare ho un’alimentazione studiata per me stesso e faccio anche un allenamento intenso. Mi alleno due volte al giorno, mattina e sera, dove dividendo l’allenamento aerobico la mattina, una corsa di 40 minuti seguita da una mezz’oretta di stretching, e la sera un allenamento anaerobico di un’ora e mezza di pesi con alte ripetute e poco riposo, quindi molto intenso.

Sull’alimentazione alterno un’alimentazione ricca di proteine con un indice medio di carboidrati, poi dipende sempre dal periodo, se sono sotto gara o meno.

Hai parlato di gare, quale emozioni hai provato quando sei salito sul palco la prima volta?

Allora, per me, c’e’ da dire, che la gara è tutto quello che affronti prima, mi spiego: i tre mesi di due allenamenti al giorno, le restrizioni alimentari, lo stress, la determinazione di non voler mollare e i risultati fisici. Bisogna superare sempre e solo se stessi, per me la gara è battere quello che tu vedi riflesso nello specchio.

L’emozione del palco è indescrivibile, ti vedi sempre qualche difetto rispetto agli altri intorno a te, ma è una paura nostra di non essere all’altezza, anche perché poi una volta lassù ti ricordi di tutti i sacrifici che hai fatto e vai avanti senza ostacoli. Questa determinazione mi ha portato a vincere diverse gare.

Che emozioni hai provato la prima volta che hai vinto una gara di bodybuilding?

Come ho detto prima, sul palco eravamo una decina di ragazzi tutti fisicamente impeccabili ovviamente, io mi vedevo sempre qualche difetto in più di loro, pero’, con la determinazione che mi contraddistingue, arrivammo ad essere solo in tre e quando il giudice mi dichiarò vincitore con giudizio unanime della giuria, fu un’emozione indescrivibile… finalmente i miei sacrifici mi avevano dato ragione.

Dove ti vedi in un futuro?

Il mio sogno sarebbe quello di aprirmi una palestra o un’attività di sport e fitness in California, precisamente vicino a una spiaggia vista mare e tramonto.

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