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“U2 On Your Knees” e-book di Barbara Marinello edizione 2014. La musica rock degli U2 che prima rotola e poi sale dalla riminiscenza di un Dio baciato prima dal secondo movimento e poi dall’inno alla gioa di Schiller nella sinfonia in Re minore di Ludwig van Beethoven 

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Il libro in formato e-book dell’artista scrittrice, Barbara Marinello, 280 pagine di esegetica con importanti riferimenti alla Bibbia, interpreta il dogma che l’autrice colloca con una presente e puntuale analisi come valore della religione e creazione, un contenitore che raccoglie eredita’ ancestrali ,muse ispiratrici delle canzoni degli U2, il gruppo rock ,famoso per l’ìmpegno sociale e politico che mette nel “fare la musica”,il dogmatismo ieratico del cristianesimo attualizzato a fatti storici del loro paese l’Irlanda, simbolo di spaccature fra cattolici e protestanti ,che si amplificano estendendosi globalmente a eventi che attraverso la loro musica, diventano emblemi del mondo che tenta di cambiare per migliorarsi anche attraverso il messaggio dell’arte e in questo caso della musica “rock.”

Il testo di Barbara Marinello annovera tutto il “curriculum vitae” del gruppo nato oltre 40 anni fa con rimandi ai testi biblici, che sono i testi medesimi delle canzoni, il gruppo musicale ebbe anche l’attenzione del grande papa Giovanni Paolo II.

La musica è universale come contiguità del presente, del passato per senso di evocazione e sentimento, da dove noi arriviamo ed e’ circolare per la mutualità che esercita nel coinvolgere ancora prima che con le parole con le note musicali che sono veri e propri algoritmi.

Il testo “Beautiful day “ si ritrova nell’inno alla gioia di Schiller che la nona sinfonia di Beethoven canta come se fosse “un Beautiful day” del nostro tempo…

Il mistero della vita non ha un’epoca dove raccontarsi, appartenendo a tutte le epoche, non essendo tematica classica o moderna, ma semplicemente universale.

Il contrappunto musicale, che compone la canzone e’ corale, è il rapimento per la propria esistenza che accomuna gli uomini , soggiacendo senza spazio e tempo nel nulla,proprio dell’umano dove l’invenzione di Dio è atto necessario per superare la vaghezza della propria solitudine.

Il vivere e’ esistenza e contingenza dove le cose ci accadono senza che si riesca a darle un significato e la musica degli U2 in questo testo ha il “sentito dire” del romanticismo del 18 esimo secolo che ha partorito capolavori come la nona sinfonia in Re minore di Beethoven conosciuta anche come “corale” che parla il linguaggio degli U2 perché e’ trainante di un sentimento che muta pur restando univoco il suo esprimersi attraverso le parole con salti temporali da un secolo all’altro fino ad approdare alla nostra epoca per parlare la lingua unica della gioia e del mistero della nostra esistenza. L’autrice spiega i passaggi temporali delle canzoni collegandoli ,ai salmi, quindi l’autrice medesima è loro discepola , dandone un’interpretazione efficace di bellezza come necessita’ di vita.

Il tempo cambia il sentire che dalla sinfonia in Re minore di Beethoven si declina per diventare un concerto dove il senso circolare dell’armonia musicale degli U2 è partecipazione umana in un coro gigantesco in cui Schiller canta attraverso Beethoven :

Freude heisst die starke Feder in der ewigen Natur/ Freude/ Freude/ treibt die Raeder in der grossen Weltenuhr/ tradotto : “ Gioia chiama la forte molla che sta nella natura eterna Gioia,

Gioia azione le ruote nel grande meccanismo del mondo “

La sinfonia in Re minore di Beethoven precognizza i nostri concerti per contaminare il pubblico in un coro unico dove le persone si fondono attraverso il senso di appartenenza all’umanità Beethoven,affetto da sordità ebbe il dono di pensare la musica come un gigantesco ghiacciaio che rumoreggia in primavera quando si scioglie e resta in silenzio in inverno , pur tuttavia restando idea perenne di natura.

Comparando il test  di “Beautiful day” degli U2, la felice congiunzione tra il grande musicista  tedesco che vide nella musica lo sposalizio perfetto con la poesia che diventa canto per merito dell’inno alla gioia di Schiller,tutto si risolve in una esplosione di gioia : ”The heart is a bloom/shouts up through the stony ground “ per poi sopraggiungere con la strofa:

touch me/ take me to another place / teach me/I know/I’m not an hopless case “ Parole che potrebbero apparire scontate ma che diventano titaniche con la musica immanente nel suo giungere e farci diventare un tutt’uno.

L’autrice sottolinea come la speranza dell’umanità esista e si trasfonda negli U2 in questo giorno bellissimo, “beautiful day” dove la gioia e’ radice di esistenza che prende per mano l’uomo nella sua interezza, come fece Schiller ”gioia chiama la forte molla che sta nella natura eterna “ .

Barbara Marinello ,ha il pregio di averci regalato un’opera necessaria per capire la musica contemporanea di valore che è cultura, in quanto diffusione del sapere e impegno sociale e

con ciò rifacendomi alla sinfonia in Re minore di Beethoven donando all’umanità l’interpretazione della bellezza che e’ assimilazione, la musica e’ intesa come universale quando il cuore batte e l’immaginazione decolla.

Per concludere il cappello di entratura di “Beautfil day” prima dell’attacco della parola è assimilabile concettualmente all’ouverture del secondo movimento della sinfonia corale perché e’ come se l’umanità tutta in entrambi passeggiasse tenendosi per mano visto che la bellezza di entrambe le opere cosi’ temporalmente distanti rendono gli uomini tutti uguali davanti al mistero dell’esistenza e se lo traducessimo in pittura io ci vedo “il quarto stato “di Pelizza da Volpedo”, l’incedere verso la libertà e non importa se sia una marcia apocalittica, importa il concetto di Dio e Bellezza che non hanno un’epoca perché sono oltre il tempo umano.

On your knees” letteralmente “sulle tue ginocchia…” è interrogarsi e cercare la bellezza attraverso l’arte e la sua multi espressività, tra cui la musica e il canto.

Barbara Appiano

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