“Ulisse” di Igor Chierici, evento prezioso del 54° Festival di Verezzi (Sv)

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Questa sera, sabato 8 agosto (inizio ore 21.30) al 54° Festival teatrale di Borgio Verezzi (Sv), sarà di scena uno spettacolo divertente: “Noi siamo voi. Votatevi!”, di e con Antonio Cornacchione e Sergio Sgrilli, sotto la regia di Renato Sarti. Tutto parte dal presupposto che problemi cronici nel Paese non siano mai stati risolti per colpa dell’elevato numero di partiti politici. Ma ecco la soluzione: fondarne un altro! Gli spettatori-elettori presenti in sala si potranno quindi confrontare sui temi tanto dibattuti: ambiente, emigrazione, lavoro, cultura, scuola, sicurezza. “Il nostro programma lo fate voi”, ci diranno dal palco. “Noi siamo voi e voi siete noi. Insomma, decidiamo insieme chi siamo!”.
A seguire, lunedì 10 e martedì 11 agosto (stessa ora), l’appuntamento è con una storia scritta, diretta e interpretata da Gabriele Pignotta: “Toilet”, musiche originali di Stefano Switara e scene di Tiziana Liberotti. Un manager sta guidando e risponde alle telefonati incessanti che gli giungono. Ha bisogno di una pausa e si ferma in un’area di servizio: è distratto da mille pensieri e non saprebbe dire dove si trovi. Entra nel bagno e… la porta si blocca e nessuno lo sente. Così inizia questa originale commedia, in cui ascolteremo un concitato protagonista al telefono con un maresciallo dei carabinieri, con la sua segreteria, e con quelli che hanno scritto gli annunci sui muri dei bagni! Pignotta è tra i vincitori del Giffoni Film Festival 2018 con il suo ultimo film: “Otzi e il mistero del tempo”.
Arrivererà quindi l’ora di “Giuda”, in Prima nazionale al Teatro Gassman, giovedì 13 e venerdì 14 agosto, con Maximilian Nisi anche regista del testo di Raffaella Bonsignori, e musiche di Stefano De Meo. L’intervista all’attore è al link: https://www.corrieredellospettacolo.net/2020/07/31/sotto-le-stelle-e-al-teatro-gassman-il-54-festival-di-borgio-verezzi-savona/ per uno spettacolo in cui Giuda racconterà la “sua” verità (ultimo appuntamento in calendario del Festival domenica 23 agosto).
Ma ora ritorniamo a “Ulisse” di Omero, nella rivisitazione di Igor Chierici, sotto la regia di Chierici stesso e Luca Cicolella, che pure hanno calcato le scene in piazzetta Sant’Agostino giovedì 6 agosto. Il ritorno a Itaca dopo vent’anni, con Chierici nei panni del protagonista e Cicolella in quelli del marinaio Perimede, al fianco di altri tre membri dell’equipaggio: Euriloclo (Cristina Pasino), Anticlo (Bruno Ricci), e il muto Elpenore (Edmondo Romano, per note di Duduk armeno e Chalumeau).
Si inizia da un sogno-incubo-visione di Penelope con cui gli dei la informano del ritorno del re in patria, ed ecco che Ulisse ci racconta le peripezie che hanno vissuto i suoi dopo i 10 anni della guerra di Troia, contrassegnati dall’immancabile sua astuzia e bramosia di conoscenza. Pochi elementi per la scenografia: l’immaginazione vola verso una rada marina, con corde posate a terra. Poi fuoriusciranno la maschera per Polifemo e una primitiva giacca di lana di pecora o le piccole marionette (senza fili) con cui il ciclope si rapporterà (e la drammaticità di quando spezzerà a una di esse una gamba per finire con l’addentare il corpo del malcapitato). Movenze sensuali per Pasino impegnata anche nel ruolo della maga Circe (una “strega” per Odisseo), a cui riesce il gioco di trasformare i marinai in porci ma deve arrendersi con il re di Itaca, che ha alle spalle il dono che lo protegge. Molto realistica la scena delle sirene, con l’imbarcazione che avanza veloce in mezzo al pericolo, perché i marinai hanno cera nelle orecchie e non odono gli inviti suadenti che giungono dal mare: le voci di Telemaco e Penelope sono così credibili per l’uomo legato al tronco che vorrebbe davvero raggiungerli e si ritrova sfiancato e ancora incredulo quando sorge il sole ed è tutto finito… È ancora Pasino che è stata impegnata a irretire Ulisse quale sirena, isolandosi mentalmente dagli altri marinai che remavano al suo fianco, facendogli riudire la voce dell’amata sposa.
Chi scrive avrebbe sacrificato il dialogo tra Ulisse e Penelope del finale (basta uno sguardo) a tutto vantaggio di un inserto sulla vecchia nutrice che lo riconosce per prima (dopo il cane Argo, s’intende). Qui i quadri quasi si accavallano e la voce fuori campo tuona a distanza troppo ravvicinata su momenti differenti.
Sicuramente il momento più bello è la raffigurazione del Regno dei morti, con magici mantelli rosso cupo che “supportano” altre teste e danno l’idea della multitudine di persone che si affollano a “incontrare” il re (nella foto di Luigi Cerati).
Un evento prezioso che suggella la collaborazione con il 57° Festival internazionale di musica da camera di Cervo (Im), in cui è andato in scena giovedì 7 agosto.
Info: www.festivalverezzi.it; 019.610167.

Laura Sergi

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