Laura Marinoni interpreta una inedita e scintillante “Elena”

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In scena dal 29 settembre al 12 ottobre 2020 al Teatro Ivo Chiesa di Genova

“Elena” di Davide Livermore è una brillante drammaturgia che fugge il testo euripideo. Un successo che nella scorsa stagione ha appassionato il pubblico dell’Istituto del Dramma Antico di Siracusa e riconfermato dalla messa in onda nei canali Rai. Il maestro di regia con la sua immensa creatività è riuscito a convogliare in questa classica tragedia che celebra l’origine della nostra cultura, un mosaico che comprende: teatro, musica e danza con al centro l’inquietudine e la disperazione del genere umano. La trama rispecchia pienamente l’anticonformismo del celebre regista. La vicenda si discosta molto dalla mitologia. Il mito ci racconta che la bellissima regina è da tutti ritenuta rea di aver tradito e la conseguenza il suo adulterio è stata una terribile guerra. Purtroppo i posteri ci hanno tramandato la figura di Elena come un ostile presagio di sventura e conflitto. Secondo la nuova trama invece la bellissima achea è una donna fedele. In Asia Minore è approdato solo il suo “spettro” perché gli dei secondo la versione del regista torinese, per salvarla creano un fantasma a sua perfetta immagine e somiglianza. Ed è per questa figura irreale che si è combatterà la cruenta guerra dei dieci anni. Elena per un prodigio di Era è stata invece condotta da Hermes in Egitto alla corte del saggio Re Proteo e di suo figlio Teoclimeno. Teoclimeno si invaghisce della nobile greca ma lei trova tutti gli espedienti per fuggire il suo ardore. In ritorno dalla cruenta guerra Teucro fa tappa in Egitto e lì racconta alla regina di Sparta della tragica morte di Menelao perito in un naufragio. Sconvolta la donna pensa di suicidarsi ma prima decide di ascoltare i consigli della profetessa Teonoe. La veggente le rivela che Menelao non solo è vivo ma presto toccherà terra da naufrago proprio nelle rive antistanti al palazzo reale dove lei è ospitata. Il nobile naufrago appena salvo viene avvisato che sua moglie è viva e vegeta e non è mai stata a Troia. I due consorti ormai ricongiunti cercano un artificio per fuggire dall’Egitto e tornare in Patria. “Elena” di Euripide sembra lontana dalla visione teatrale di Livermore. Il testo fugge da ogni canone mitologico ed entra in un coinvolgente melodramma. La drammaturgia affronta l’attuale tema della migrazione. Elena e Menelao con la loro fuga in zattera ci ricordano che i profughi sono sacri e vanno aiutati. L’elemento che contraddistingue l’esilio e i profughi è l’acqua. Ed è proprio nell’acqua che si svolge tutta la scena. Nell’acqua hanno movenze gli attori che recitano nel riverbero di fortunali, relitti e disperazioni tutti aventi come protagonista il fluido che per effetti multimediali si tinge di colori che vanno dall’azzurro sempre più cupo fino al rosso sangue preludio di morte.
Il regista Davide Livermore parla così della sua opera.
“Elena è un crossover incredibile, ci trovo l’archetipo dell’opera buffa settecentesca; gli straordinari ariosi noti anche come tempo dell’anima e i ritmi dell’azione. È una sorta di dramma giocoso in cui oltre a piangere si riderà. In Italia, quando andiamo a teatro, abbiamo sempre un grande pudore per la risata, siamo liberi, pieni di cultura ma aprire il cuore e l’anima è sempre complicato. Come per la lirica anche qui mi sono messo al servizio del testo. Io preferisco raccontare la storia ed eventualmente usare questi elementi se sono funzionali al testo. La mia Elena viene collocata in epoca pre-vittoriana, momento in cui si afferma il neoclassicismo e l’Occidente si riappropria della cultura antica. Questa tragedia non è semplicemente “prosa” è anzi la tragedia classica greca fondante anche dell’opera. Contiene teatro, musica, danza, evoca gli archetipi fondanti della nostra civiltà, a partire dalla sacralità dell’essere umano”.
Una scenografia esaltante fatta di proiezioni video con tema predominante l’acqua dai colori magnificati dagli esaltanti costumi di Gianluca Fraschi, abbinati ad una musica armoniosamente appropriata composta da un fonico eccezionale come Andrea Chenna.
Sax Nicosia “Menelao” naufrago sulle rive d’Egitto, esausto viene come nella nostra attualità scacciato da “Una vecchia”, Maria Grazia Solano, perché estraneo e quindi non accettato. Ma ben presto la benevolenza degli dei permette ai due sposi di ricongiungersi. L’entrata in scena della profetessa “Teonoe” Simonetta Cartia è di sicuro effetto. Il “coro greco” composto da Bruno di Chiara, Marcello Gravina, Django Guerzoni, Giancarlo Latina, Silvio Laviano, Turi Moricca, Vladimir Randazzo, Marouane Zotti regala con la sua armonica movenza momenti magici. Ottimo Giancarlo Judica Cordiglia nel ruolo del beffato “Teoclimeno”.
Laura Marinoni è un’“Elena” incantevole. L’attrice esalta le sue doti attoriali con la sua istrionica padronanza della parte.
“Elena” di Davide Livermore, tradotto e rielaborato da Walter Lapini, è uno spettacolo intenso e coinvolgente. Il regista con maestria ha sublimato il testo rendendolo un’assoluta meraviglia.

Giuliano Angeletti

 

“ELENA”
Opera di Euripide
Traduzione: Walter Lapini
Regia: Davide Livermore
Costumi: Gianluca Falaschi
Musiche: Andrea Chenna
Disegno Luci: Antonio Castro
Video Design: D-Wok
Assistente alla regia: Alberto Giolitti
Assistente scenografo: Lorenzo Russo
Assistente ai costumi: Anna Missaglia
Direttore di scena: Mattia Fontana
Assistenti volontari: Danilo Carciolo, Dario Castro, Eleonora Sabatini Coordinatore allestimenti: Marco Branciamore
Costumista assistente e responsabile sartoria: Marcella Salvo
Progetto audio: Vincenzo Quadarella
Responsabili settore scenografico: Antonio Cilio, Carlo Gilè
Responsabile trucco e parrucco:  Aldo Caldarella
Elena: Laura Marinoni
Teucro: Viola Marietti
Menelao: Sax Nicosia
Una vecchia: Maria Grazia Solano
Primo Messaggero: Maria Chiara Centorami
Teonoe: Simonetta Cartia
Teoclimeno: Giancarlo Judica Cordiglia
Messaggero di Teoclimeno: Linda Gennari
Corifea: Federica Quartana
Coro e Dioscuri : Bruno Di Chiara, Marcello Gravina, Django Guerzoni, Giancarlo Latina, Silvio Laviano, Turi Moricca. Vladimir Randazzo, Marouane Zotti Costumi: Laboratorio di sartoria Fondazione Inda Onlus
Scenografie: Laboratorio di scenografia Fondazione Inda Onlus
Area Comunicazione: www.indafondazione.org Si ringrazia Crea Fx Effetti Speciali

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