Al “TeatroBasilica” di Roma, si è tenuta la XIV’ edizione del Premio internazionale “Le cattedrali letterarie europee”, lo scorso 3 ottobre. Il premio istituito è stato istituito, da diversi anni, dall’Associazione Culturale Eureka di cui ne è Presidente Marco Ghitarrari.
Fin dalla prima edizione il riconoscimento internazionale “Le cattedrali letterarie europee” ha voluto premiare esponenti di eccellenza che si sono distinti nel panorama umanistico europeo e delle arti, con personaggi del calibro di Roberto Benigni ed Umberto Eco, Claudio Magris ed ancora lo studioso e critico austriaco Wendelin Schmidt, Dengler, John McCourt, David Lynch e lo scorso anno Ennio Morricone.
Quest’anno l’importante riconoscimento è stato conferito ad Arturo Brachetti, il noto artista teatrale italiano che ha avuto il pregio di saper riportare in auge un’arte pressocché dimenticata e quasi scomparsa, dalla morte di Leopoldo Fregoli, nel 1936: il trasformismo, ovvero l’arte di cambiare personaggi, costumi e trucchi nel più breve tempo possibile.
I suoi esordi, come velocissimo performer, sono a Parigi. Brachetti rapidamente raggiunge la notorietà che ben presto si estende anche nel resto d’Europa. Antonello Falqui è il regista di varietà che lo lancia in Italia.
Un artista, Brachetti, capace di spaziare dal teatro comico al musical, dalla magia al varietà, che in una simpatica narrazione ha ripercorso al “TeatroBasilica” gli oltre suoi 40 anni di carriera, che lo hanno persino visto annoverare nel Guiness dei primati per la velocità dei suoi completi cambi, ad oggi giunti ad oltre 400 personaggi.
La maestria e simpatia di quest’artista è ben presto dimostrata anche in sala con una performance, incalzata dal Vice Presidente dell’associazione Eureka, Pierluigi Pietricola, interpretata da Brachetti con un semplice tovagliolo diventato, di volta in volta, bandana, bandiera, ventaglio, oggetto anch’esso trasformista, protagonista di una divertente storia. Non meno spassoso l’omaggio a Paolo Poli, imitato perfettamente, nei “dubbi amorosi” di Pietro Aretino.
L’intento di Eureka è quello di promulgare scienza, arte, spettacolo e l’informazione culturale, ma anche promuovere giovani talentuosi, come nel caso del prestigiatore e mentalista Adriano Scarafile, cui è stato assegnato il Premio Excellentissimus che ogni anno riconosce le attitudini di giovani promesse.
In sala tra gli ospiti molti volti noti tra cui la principessa Nike Arighini Borghese, la giornalista e conduttrice televisiva Alda D’Eusanio, le attrici Maria Rosaria Omaggio ed Elena Russo, Michaela Magalli, figlia di Giancarlo, la cantante Giò di Sarno, la giornalista Paola Zanoni, il violinista Gaspare Maniscalco, la stilista Eleonora Altamore, Riccardo Bramante con la pittrice Ester Campese e Angela Santoro della Fondazione Bruno Zevi.
Ester Campese