Avevamo conosciuto Alex Borelli come fotografo, ma oggi lo conosciamo anche dal punto di vista dell’arte visiva, visto che è anche un disegnatore. “Praticamente disegno da sempre, mia mamma dice che fin da piccolo ‘pasticciavo’ ogni cosa”, afferma Alex. Poi da grande ha frequentato il liceo Artistico si è specializzato in graphic design. “Ho sempre disegnato donne, specialmente in pose private influenzato sicuramente, non nello stile, ma nel pensiero artistico, da Toulouse Lautrec e dagli scritti di Oscar Wilde (indimenticabile il libro “Il ritratto di Dorian Gray”)”. In tanti gli dicono che disegna ciò che tutti abbiamo in mente, ma che non si ha il coraggio di rappresentare. “Negli anni mi sono scelto una linea guida. Sbagliando o no, ho rifiutato molti lavori, per poter fare solo ciò che più mi piace e m’ispira. Mi piace e mi è sempre piaciuta la libertà di pensiero, come nella vita (una rarità al giorno d’oggi), poi ultimamente sto avendo la fortuna di poter reinterpretare set fotografici che modelle affermate mi stanno mandando e ciò mi fa capire che il percorso fatto fin qui sta dando i suoi frutti e questo mi rende molto soddisfatto (dai, siamo sinceri, io penso non sia da tutti avere questa fortuna di lavorare liberamente con opere fotografiche così importanti).”
Da sempre utilizza materie povere per dare ancora più forza e durezza alle figure che rappresenta, utilizzando quasi esclusivamente carta da pacco, disegno col carbone, biro nera e gesso bianco, non prediligendo molto i colori. “I miei lavori sono abbastanza cupi, proprio come le scene che realizzo!”
Alex Borelli, tra fotografia e arte
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