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ROViRO’, quando l’astrattismo svela l’essere

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A metà strada tra il bimbetto che sgambetta e l’uomo del futuro ecco che si può incappare nel mondo ROViRO’. Un mondo tanto surreale da sembrare possibile perché numerosi sono i richiami al vissuto di ciascuno di noi. Un vissuto ora interiore fatto di energia e di ombre, di legami e brama di libertà, ora concreto come un incrociarsi di automobili lungo una strada che porta chissà dove partendo da “Nonsisa”, eppure sono là.
È un mondo sottosopra, bizzarro nelle sue dolci deformità e nelle sue colorate asimmetrie eppure è tanto reale da risuonarci dentro le contraddizioni e le imperfezioni allegre e drammatiche dell’esistenza.
L’esistenza per ROViRO’ è un’esplosione di colori in caduta libera, senza rete, come la pioggia dei suoi omini che scivolano nel blu ma che possono anche rivoltarsi verso l’alto in un’ascensione catartica attratti da una pennellata improvvisa di una tinta in contrasto. L’esistenza per ROViRO’ è un’esperienza di bellezza dalle forme informali, perché il bello è autentico solo se imperfetto, buffo e non convenzionale.
La bellezza è il profilo di una donna dalla lunga chioma che si può trasformare in coda di sirena se solo lo vogliamo, sì, perché siamo noi a decidere, dipende da ciascuno di noi lo svolgersi della narrazione dei personaggi fantastici di ROViRO’. Quadro, sedia, scarpa, cravatta, t-shirt, borsa… ogni oggetto accarezzato da una sua pennellata è un incipit senza fine, un “c’era una volta” che non si esaurisce nella conclusione dell’opera d’arte ma lascia adito all’osservatore di immaginare un seguito, una evoluzione senza fine della trama richiamando a sé ora ricordi d’infanzia ora aspettative future.
E, se tutto può evolversi a seconda dell’ immaginazione mossa dai più intimi desideri dello spettatore è perché il tocco di ROViRO’ trasforma l’oggetto in opera d’arte personalizzata,
un’opera quasi sartoriale di elaborazione istintiva e sensibile cucita scrupolosamente sulla trama, unica e originale, che è il tempo-non-tempo delle nostre vite limitate quanto alla materia ma sconfinate quanto al potere della mente e del volere.
Con ROViRO’ l’immaginario non trova possibilità di schernirsi bensì diventa prepotentemente realtà da toccare e respirare, da vivere proprio come ciascuno di noi desidererebbe vivere la propria esistenza, ora con un guizzo di fanciullezza ora con un afflato di maturo disincanto… Perché la vita è surreale in tutte le sue sfaccettature, perché
noi siamo desiderio e materia, fantasia e realtà, esseri chiaroscuri, ed è in definitiva questo ciò che ogni opera di ROViRO’ racconta: la vita così come la percepiamo mentre viviamo paradossalmente, a volte, tutt’altra esistenza

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