“La professione della signora Warren” è scritta da George Bernard Shaw nel 1893. L’opera fu rappresentata per la prima volta a Londra nel 1902 ma purtroppo la scure della censura si abbatté su di lei. Solo in seguito venne riproposta nel 1921. Il problema era che la signora Warren gestiva una casa di tolleranza. La prima italiana è stata effettuata il 9 marzo 1909 al Teatro Argentina di Roma, dalla Compagnia Stabile Romana, con Elisa Berti Masi (Kitty Warren). Ed ora la trama: la protagonista della drammaturgia è la signora Kitty Warren una prostituta che con i profitti della sua particolare attività ha fatto di tutto per dare un avvenire migliore alla figlia. La figlia Vivie si è appena laureata con il massimo dei voti a Cambridge. Kitty vorrebbe che la sua ragazza sposasse un uomo facoltoso. La giovane donna però è infatuata del giovane Frank Gardner figlio del reverendo Samuel che da sempre è amante di sua madre, e per questo ci sono possibilità che i due giovani siano fratelli. Vivie e sua mamma sono ai ferri corti, la ferita tra le due ormai è insanabile. La figlia non perdona alla madre il fatto che continui a gestire i bordelli malgrado ormai non ne abbia più necessità. La ragazza decide così di allontanarsi dalla genitrice, lasciare Frank ed accettare un lavoro consono ai suoi studi. La signora Warren si dispera nel vedere naufragare tutti i suoi progetti. Lo spettacolo portato in scena nel 1961 e trasmesso in Rai il 10 marzo dello stesso anno con Regia di Mario Ferrero, scene di Sergio Palmieri e costumi Pier Luigi Pizzi vanta di un cast eccezionale. La drammaturgia vede protagonista Andreina Pagnani (La Signora Warren) Valentina Fortunato (Vivie) Gianrico Tedeschi (Sir Crofts) Cesare Fantoni (rev. Samuel) Giuseppe Paglierini (Praed) e Antonio Venturi (Frank). Uno spettacolo di pregiata fattura che ha esaltato il valore attoriale dei protagonisti.
Giuliano Angeletti
