“Break Point: Il mondo racchiuso, il tempo dell’attesa”, con un racconto della nostra Paola Pini

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Break point. Punto di rottura. Rappresenta l’arrivo del virus, seguito dalla sfibrante Quarantena. Una deviazione ignota del tratto immaginato, previsto, naturale. Un arresto forzato che ha obbligato tutti, e a tutti i livelli, a fare i conti con se stessi e con la gestione della pandemia, nel privato e nel pubblico. Un momento storico più unico che raro, che ci ha mostrati per quello siamo – tutti noi: fragili. Fragili, di fronte al panico della fatalità e agli eventi più grandi di noi. Superato, aggirato, passato il primo momento di sconforto, ci siamo rimboccati le maniche, pronti a ricucire quello strappo. Ardua impresa, lavoro di fino, impaziente e certosino: l’orlo si è lacerato nuovamente. Nulla è perduto, ricominciamo! Questa collana di piccoli racconti rappresenta una specie di diario scritto nel tempo, una serie di “fotografie” in bianco e nero, che racconta il nostro approccio alla Quarantena, spinti dalla volontà di aiutare noi tutti, lettori e narratori assieme, a giungere a quella che solo ora vediamo come l’ultima fase, quella in cui, una volta preso atto di quel che stiamo vivendo, decidiamo di andare avanti. In modo nuovo, inevitabilmente diverso ma, forse, anche più bello.

Ecco l’introduzione del libro Break Point: Il mondo racchiuso, il tempo dell’attesa. Un volumetto di circa cento pagine, nato in tempi di Covid e che tratta tematiche legate al lockdown, argomento che viene sviluppato attraverso dei brevi racconti, in cui si narra il dolore per l’avvenimento, ma anche la speranza e la voglia di rinascere dopo la tragedia. Gli Autori del libro sono: Maddalena Berlino, Francesco Di Donna, Paola Mossenta, Costanza Giordani, Gianni Giacchi e la nostra Paola Pini, anche lei infatti ha partecipato con un suo testo creativo, dal titolo: May you live in interesting world, dove viene narrata la storia di Sara e Giovanni, amici d’infanzia.

Stava ascoltando l’ultimo romanzo del suo autore preferito, quando sentì il segnale di una videochiamata in arrivo. Si trovava comodamente seduto all’ombra sulla terrazza del primo albergo che aveva realizzato, e la posizione che dal Carso triestino si apriva alla vista mozzafiato sull’intero golfo, continuava a dargli un senso di pace assoluta.
Era Sara, l’amica di sempre. Si erano conosciuti in asilo, lui più grande di un paio d’anni e si erano rincorsi di scuola in scuola, legati come fratelli, forse anche meglio. Mai gelosi l’uno dell’altra, si sostenevano compensandosi.

La vicenda è immaginata nel futuro, quando, dopo decenni, l’emergenza del Coronavirus ha avuto fine. Sara è professoressa universitaria e invita il suo amico a raccontare la sua particolare storia agli studenti, visto che durante la Pandemia si era fatto protagonista di un gesto emblematico, ristrutturando, insieme ad altre persone volenterose, un albergo dismesso, affinché potesse ospitare detenuti del carcere, per evitare gli assembramenti in queste strutture. Il senso profondo della breve novella è quella che attraverso la volontà e la solidarietà è stato possibile trasformare il dramma del Covid in un’esperienza formativa e proficua, riuscendo così a trovare nel buio uno spiraglio di luce, dando vita così a un esempio positivo del come bisognerebbe agire in certe situazioni d’emergenza, che a volte possono rivelarsi un mezzo per trovare dentro di noi facoltà che neanche immaginavamo.

Quello che ci insegna questo testo è anche il potere dell’agire. Se infatti le idee non vengono concretizzate non risultano utili, è indispensabile quindi dare un seguito materiale ai nostri pensieri.
A tutta la redazione dunque fa piacere segnalare che Paola, la quale nelle nostre pagine si occupa in particolare di teatro, è protagonista di questa pubblicazione, al momento uscita in ebook, realizzando un piccolo lavoro molto piacevole, intenso e scorrevole, in cui emerge lo stile fluido e gradevole della scrittrice e giornalista triestina, nonché il suo punto di vista sulle cose, sempre accurato ed emotivo.

Stefano Duranti Poccetti

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