“Due donne in fuga” di Pierre Palmade e Christophe Duthuron è nato dalle costole del loro successo “Le fuggitive”, un’opera che ha ottenuto un grande consenso in Francia. La traduzione è stata curata da Mario Scaletta che ha elaborato ed adattato il testo e il regista Nicasio Anzelmo lo ha portato in scena. La drammaturgia è semplice ma è esaltata da due attrici eccellenti come Marisa Laurito (Margherita) e Fioretta Mari (Clorinda) detta Clo. Entrambe vengono da situazioni familiari problematiche e la loro unica salvezza rimane, la fuga. Per questo le due donne si trovano sulla statale intente a fare l’autostop. Margherita è una casalinga con un matrimonio fatto non per amore ma per allontanarsi dalla morsa protettiva di una madre troppo assillante. La donna si è trovata a sacrificare tutta la sua vita nello svolgere il ruolo di madre e coniuge senza avere mai avuto nessuna gratificazione, e allora: arrivata al limite massimo di sopportazione ha deciso di fuggire da casa. Clorinda invece è in fuga dalla casa di riposo dove il figlio e la nuora l’hanno relegata subito dopo la morte di suo marito. Subito tra le due fuggiasche non corre buon sangue perché ognuna cerca di prevaricare l’altra: sovrapponendo le proprie motivazioni per giustificare la partenza precipitosa. Questa avventura porterà le Nostre ad essere partecipi di molteplici vicende tragicomiche. Margherita e Clo si troveranno a far fronte a numerosi bizzarri personaggi che incontrano durante la loro fuga. Le due vivranno avventure deliranti ma tra continui battibecchi cementeranno una grande amicizia. L’ ottima scenografia di Daniele Cupini anima lo spettacolo con sfondi che ottimamente sorreggono l’avventura. Il susseguirsi della commedia trasmette al pubblico sensazioni in cui spesse volte si ritrova. La ritmicità delle battute è serrata, nessuna delle due protagoniste è egemone e questo è un gran merito della sapiente regia di Nicasio Anzelmo. Appropriate sono le musiche di Andrea Tosi. Sempre divertenti le piccanti battute di Marisa Laurito e Fioretta Mari la cui comicità è seguita dagli applausi di un pubblico che divertito vive la loro fuga.
Giuliano Angeletti
