“Locke”: Filippo Dini in una grande interpretazione teatrale della potente metafora tratta dall’omonimo film di Steven Knight

Data:

Trieste, Politeama Rossetti – Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, Sala Assicurazioni Generali, dal 22 al 27 giugno 2021

Va in scena in questi giorni a Trieste “Locke” – coproduzione del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia assieme al Teatro Franco Parenti e allo Stabile di Torino – intensa drammaturgia dall’omonimo film del 2013 di Steven Knight con Tom Hardy, trasposto fedelmente a teatro per quanto riguarda il testo, più forte nelle tinte e nell’interpretazione dal vivo di un magistrale Filippo Dini, che ne ha curato anche la regia, oltre alla traduzione e all’adattamento stesso.
In una scena essenziale (di Laura Benzi che firma anche i costumi), adatta anche a un palcoscenico più ridotto, si svolge la vicenda di Ivan Locke, capocantiere di grande esperienza e serietà rispettato da superiori e sottoposti, con moglie, due figli e una partita da vedere in tv che, una sera, sale in macchina e in poco più di un’ora stravolge completamente la propria vita, strenuamente intenzionato a rispettare al contempo tutti gli impegni presi.
Nella rielaborazione per la scena emerge con chiarezza la sopraffina capacità di Filippo Dini nella gestione del flusso degli eventi e dei tempi, in contrappunto serrato con le innumerevoli telefonate che riceve lungo l’intero corso della storia e che a volte si accavallano caricando la trama di ritmo e di incisività. (Le voci sono di Sara Bertelà, Eva Cambiale, Alberto Astorri, Emilia Piz, Iacopo Ferro, Mattia Fabris, Mariangela Granelli, Valentina Cenni, Carlo Orlando, Giampiero Rappa, Fabrizio Coniglio).

Si tratta di importante prova d’attore decisamente adatta a una vicenda potente, pervasiva, altamente ramificata, costituita com’è da una fitta rete di rapporti, relazioni e conseguenze che si rimpallano, la cui gerarchia si interseca nella percezione del protagonista che la restituisce allo spettatore coinvolgendolo poco a poco, in una costruzione che dalle fondamenta essenziali si sviluppa in altezza fino alla conclusione e che, nonostante tutto, lascia spazio alla speranza.

Al centro si mantiene costante l’esistenza di Ivan Locke, il cui presente è condizionato da un passato che ipoteca pesantemente il futuro; è una trappola in cui si lascia catturare con lucidità e con una determinazione inesorabile, ininterrotta o quasi come il percorso da lui compiuto per raggiungere la meta in questa drammatica notte.
Locke sceglie di fare ciò che ritiene essere la cosa giusta pagando fino in fondo un prezzo altissimo, ed è proprio questo che gli dà la forza di proseguire: la volontà ferrea di riparare alla colpa di chi lo ha preceduto, di riabilitare il cognome che porta per donare ai figli una dignità conquistata a seguito di una cascata sempre più impetuosa di conseguenze da affrontare, gestire, superare.

A causa di un unico, singolo errore tutto il mondo, fin a quel momento costruito con determinazione, intelligenza e perseveranza gli crolla addosso; con identico spirito affronta la catastrofe un passo alla volta, avendo come unica bussola l’etica e la fiducia in se stesso.

Perché è proprio attraverso l’errore, grazie a una non cercata deviazione dalla retta via che Locke, come ognuno di noi, può e riesce a trovare la forza necessaria per dare un senso altro alla propria condizione, superando così quel famigliare peccato originale che non appartiene all’intera umanità ma che si tramanda ugualmente di generazione in generazione; a meno che qualcuno non decida di fermarlo, di interrompere la trasmissione sacrificandosi per chi dopo di lui verrà.

Nella sua celebre poesia, Rudyard Kipling scriveva, tra l’altro:
“…Se saprai fare un solo mucchio di tutte le tue fortune
E rischiarlo in un unico lancio a testa e croce,
E perdere, e ricominciare di nuovo dal principio
senza mai far parola della tua perdita.
Se saprai serrare il tuo cuore, tendini e nervi
nel servire il tuo scopo quando sono da tempo sfiniti,
E a tenere duro quando in te non c’è più nulla
Se non la Volontà che dice loro: “Tenete duro!…
…Tua sarà la Terra e tutto ciò che è in essa,
E – quel che più conta – sarai un Uomo, figlio mio!”

Paola Pini

Come già avvenuto per “Festen”, il Teatro propone “il 23 giugno al Cinema Giotto, in collaborazione con TriesteCinema, la proiezione straordinaria a ingresso libero del film del 2013 con Tom Hardy, preceduto da una conversazione di Filippo Dini con la critica cinematografica Elisa Grando”.
Trieste, Politeama Rossetti – Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia
Sala Assicurazioni Generali
dal 22 al 27 giugno 2021
“LOCKE”
dalla sceneggiatura di Steven Knight
traduzione e adattamento Filippo Dini
diretto e interpretato da Filippo Dini
le voci al telefono sono di Sara Bertelà, Eva Cambiale, Alberto Astorri, Emilia Piz, Iacopo Ferro, Mattia Fabris, Mariangela Granelli, Valentina Cenni, Carlo Orlando, Giampiero Rappa, Fabrizio Coniglio
scene e costumi Laura Benzi
luci Pasquale Mari
colonna sonora Michele Fiori (sistema audio in olofonia “HOLOS”)
regia del suono David Barittoni
aiuto regia Carlo Orlando
pittore scenografo Eugenio De Curtis
direttore di scena Riccardo Scanarotti
elettricista Gianni Gajardo
sarta Caterina Airoldi
produzione Teatro Franco Parenti, Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, Teatro Stabile di Torino-Teatro Nazionale

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