La sfida vinta del 55° Festival teatrale di Borgio Verezzi (Savona)

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Borgio Verezzi. Lunedì 30 agosto c’è stata Conferenza stampa a Palazzo Comunale per fare il punto sulla recente Rassegna teatrale ormai conclusa: l’estate 2021 ha visto 13 spettacoli, di cui 11 prime nazionali, per un totale di 22 serate che hanno portato in auge piazzetta Sant’Agostino.
Il direttore artistico Stefano Delfino si è dichiarato “molto soddisfatto, perché i risultati sono andati oltre ogni più ottimistica previsione. Il cartellone era assai vario e, dai consensi che ho ricevuto sui social, tutti gli spettacoli sono stati parecchio graditi. Un cartellone “leggero”, per sorridere un po’ dopo questi periodi legati al Covid-19, ma non superficiale, per gli spunti di riflessione che faceva scaturire attorno ai temi della ludopatia, della solidarietà femminile, del mondo giovanile, della crisi della coppia…”. Per Delfino, importante anche essere riuscito a recuperare parte di quegli spettacoli di alta qualità che erano in programma per l’estate 2020, ma avevano dovuto poi cedere il passo a titoli che, per la pandemia, si potessero svolgere con meno protagonisti sul palco. Ma, alla fine, tutto è andato per il meglio: legittimamente orgoglioso, quindi, per un successo che non era scontato.
Da rimarcare, sottolinea sempre Delfino, “la grande affluenza del pubblico, con quattro sold out, a conferma del grado di attrazione del calendario e della “fame” di teatro che c’era”. Per non parlare delle “benefiche ricadute sull’economia, con i locali di Verezzi sempre pieni di gente”. Due spettacoli, ha precisato, non li ha scelti Delfino-direttore artistico, ma Delfino-giornalista: si tratta di “Com’è ancora umano lei, caro Fantozzi” (di e con Anna Mazzamauro) e “Corto Maltese – La ballata del mare salato” (da Hugo Pratt, con Igor Chierici e Luca Cicolella), sicuro che avrebbero avuto risonanza in campo nazionale e sui media, esportando il nome di Verezzi in tutto lo Stivale. “Abbiamo pertanto centrato l’obiettivo – ha concluso Delfino – di svolgere una programmazione molto simile a quelle che caratterizzavano il Festival prima della pandemia”.
Il Primo cittadino, Renato Dacquino, si allinea in toto alle parole del direttore artistico. “Se l’anno scorso, il primo sotto il Covid, abbiamo potuto dire che “ce la siamo cavata”, per la stagione 2021 tutti si aspettavano qualcosa di più… Bene, 290 persone, in media, hanno riempito i 300 posti disponibili nelle sere di teatro! In tutto, abbiamo collezionato 6.400 spettatori paganti o presenti, con un’omaggistica ridotta al 6%”. Per il sindaco Dacquino, positivo tutto il contesto generale: le attività si sono avvantaggiate dalle serate, chi più chi meno. E se ogni persona che ha lavorato per il Festival oggi si sente importante, alla luce del risultato ottenuto, significa che “tutta la squadra è importante”, perché se c’è soddisfazione generale vuol dire che questa nel suo insieme ha lavorato ottimamente bene. Parole di ringraziamento da parte di Dacquino anche per il mondo dell’associazionismo di Borgio Verezzi (Vivere Verezzi, Aib Protezione Civile, Croce Bianca in primis), che hanno dato una mano a superare le difficoltà legate alla pandemia, perché a volte occorre “navigare a vista”, come è successo con le disposizioni relative al green pass: se da altre parti, per le disdette, sono stati annullati eventi, questo non è capitato in Piazzetta (grazie alla Croce Bianca, tutte le sere, effettuati circa una ventina di tamponi in prossimità della biglietteria, consentendo a tutti di presenziare).
Un accenno anche ai nuovi Amministratori di domani, visto che pure a Borgio ci saranno le elezioni a ottobre: “Noi lasciamo un percorso sereno, chi arriverà dopo di noi avrà certamente da fare, ma le basi ci sono già”.
Se ha un rammarico Dacquino, è nel constatare che non si siano sfruttate al massimo le occasioni per celebrare i prodotti De.Co. nei locali, eccezion fatta per la Sms La Concordia che ha proposto, in una intelligente sagra, le lumache alla verezzina, la cipolla di Verezzi e la torta di zucca. “E se qualche titolare di attività non ha saputo avvalersi delle opportunità offerte dal Festival…”, accenna il sindaco, e chi scrive si permette di concludere: “… vorrà dire che farà meglio il prossimo anno”.
Per il vicesindaco Maddalena Pizzonia, importanti sono le ricadute economiche che, dal Festival, investono il territorio e i locali della zona, e relaziona sull’indagine qualitativa effettuata on line sulla pagina Facebook del Festival, “che ha regalato suggerimenti preziosi per chi verrà dopo di noi”. Poi precisa: “Per la maggior parte, hanno risposto grandi appassionati della Rassegna, e solo un 23% ha chiesto lo stop della programmazione degli spettacoli a prima di Ferragosto, mentre i restanti si sono espressi per il prosieguo del calendario odierno. Fra i consigli giunti, poter usufruire di bottigliette di acqua minerale sul posto così come di servizi igienici (in tempo di pandemia i locali non hanno aperto al pubblico), più titoli comici per il mondo giovanile, infine sedute più comode”.
Sottolinea Pizzonia sorridendo: “Ci ha rallegrato molto leggere nelle note: ‘È già tutto bellissimo così, non modificate nulla, per piacere!’”, perché questo significa che l’organizzazione va nella giusta direzione. Anche il vicesindaco ringrazia gli sponsor commerciali, oltre che gli istituzionali (Camera di Commercio Riviere di Liguria, Fondazione De Mari, Regione e il nuovo sponsor Confcommercio), perché “tasselli che si aggiungono a tasselli, per giungere al buon risultato”.
Prende quindi la parola Walter Norzi, presidente della commissione artistica del Festival internazionale di Musica da Camera di Cervo (con cui il Festival di Verezzi è gemellato da alcuni anni), che ha concluso la sua 58ma edizione. “Noi puntiamo a celebrare il 60°!”, ha dichiarato entusiasta, ricordando quanto il pubblico abbia dimostrato di sentire la mancanza di contatto diretto con il palco. La collaborazione fra Verezzi e Cervo si rinnova ogni anno con uno spettacolo dalla forte componente musicale che trova spazio nei due cartelloni (quest’anno, “Corto Maltese”, appunto, che ha avuto sold out in entrambe le sere). Il presidente Norzi ricorda che a Cervo transitano grandi nomi ed eccellenze giovanili che abbiano vinto concorsi internazionali: nell’estate appena trascorsa, in particolare, c’è stata una straordinaria esibizione del siberiano Sergey Tanin, al quale il pubblico ha richiesto ben cinque bis! E conclude ricordando che, quando si lavora duro, i risultati poi arrivano.
Interviene infine Luigi Cerati, fotografo ufficiale del Festival, per il quarto anno impegnato nel progetto “Fotografi a Sonagli”, una troupe composta da studenti del Liceo Artistico Martini di Savona. “Tutti giovani alle prime armi – spiega – spesso digiuni di teatro, ma pieni di entusiasmo e volontà e che hanno già dichiarato di volerci essere anche il prossimo anno”. Nelle edizioni precedenti del progetto, i ragazzi – ricorda felice – hanno proseguito gli studi “intorno” al mondo del teatro, e questo è un grosso risultato.
Una domanda ci permettiamo di rivolgere: “Perché il direttore artistico ha dichiarato in un comunicato stampa che questo potrebbe essere il suo ultimo Festival?”.
La risposta di Stefano Delfino: “Io finisco qui il mio mandato quinquennale. Mettere ipoteche sul futuro non si può. Venti anni fa c’era chi sosteneva che col tempo il Festival non sarebbe esistito più. Invece è una realtà nazionale indiscussa, si sono moltiplicati gli eventi, siamo diventati un faro nel panorama teatrale del Paese. Se paragoniamo il Festival a una squadra, quest’anno abbiamo vinto lo scudetto. È chiaro che tutto dipende dalle coordinate che darà l’Amministrazione futura…”.
Poi, sollecitato dal pubblico, ricorda i premi legati a questa edizione del Festival, tutti ancora da assegnare: il Premio Camera di Commercio Riviere di Liguria, per il miglior spettacolo, il Premio Fondazione De Mari, per il miglior attore-attrice non protagonista (“E in questa edizione sono diversi che si sono dimostrati talentuosi”, dice), il Premio Mulino Fenicio, per la migliore scenografia che abbia avvalorato la piazza. Poi, già assegnato, c’è stato il Premio all’abbonato più fedele ma, suggerisce Delfino, c’è anche chi invita a premiare un anno un abbonato e un anno l’attore più fedele (nella foto, il direttore artistico Delfino, Norma Rosso dell’ufficio stampa e il sindaco Dacquino).

Laura Sergi

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