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Si continua a parlare dell’abbigliamento e della sua importanza in ambito professionale e non solo.

L’abbigliamento, il modo di truccarsi o sistemare i capelli non devono essere considerati una frivolezza, una vanità e persino superficialità.

James Laver afferma che “i vestiti non sono mai una frivolezza, significano sempre qualcosa.” Siete d’accordo?
Chi cura il proprio aspetto è più apprezzato dai colleghi, dai clienti e dai suoi superiori. Quindi investire sulla propria immagine, in un certo qual modo esalta i propri contenuti, i propri progetti, le proprie idee e persino il proprio valore.
Quando vi sentite belle, vi sentirete bene, positive e agli occhi degli altri, persino più affascinanti e perché no più convincenti?

Prossimamente affronterò gli argomenti, proporzioni della silhouette e di come l’abbigliamento interagisca con essa, con l’unico scopo di consapevolizzare le vostre caratteristiche naturali e saper valorizzare l’immagine attraverso l’armonia e l’equilibrio delle forme e delle linee, senza scordare dell’armonia dei propri colori naturali.

Partiamo dallo “stile”, dal latino “stilus” cioè “penna”. Si potrebbe dire che lo stile era una penna con cui scrivere sulle tavole nell’antichità. Col tempo assumerà l’accezione di eleganza di pensiero nel modo di scrivere, quindi lo stile nella scrittura fino ad arrivare al concetto più ampio di “stile personale” nell’abbigliarsi e comportarsi. Lo stile è dunque la capacità di una persona di far percepire la propria personalità e il proprio senso estetico attraverso un look sempre riconoscibile e unico, il proprio.
Avere un proprio stile ricopre una grande importanza nella comunicazione non verbale. È un modo di esprimersi, di giocare con la propria immagine con soddisfazione. Vestirci e accessoriarci, e farlo nel modo più adeguato, è un bisogno primario dell’uomo per assecondare l’istinto innato di affermazione di sé. “Lo stile può certamente cambiare il tuo look, ma anche la tua vita” dice Stacy London, famosa stylist Americana autrice del libro “The truth about style”.
Non avere uno stlie riconoscibile, di contro, può derivare anche dalla smania di cambiare e vederci sempre “nuove”: ci facciamo distrarre da tutto ciò che propone la moda, e acquistiamo indumenti o accessori che alla fine non indosseremo, o che se indossiamo sappiamo stonare con il resto, quindi, pena il non sentirci completamente a nostro agio, perdendo di vista il proprio vero stile.

È giusto dire che il nostro stile è qualcosa di personale, ma si possono riconoscere una decina di stili ricorrenti, che poi ognuno personalizza in base all’età, alla fisicità, alla personalità e all’ambiente in cui vive.
Ho voluto nominare, anche se sono risaputi una decina di stili che sicuramente vi riconoscerete e che ne siete soddisfate e vi sentite a vostro agio, restate fedeli e rafforzalo quanto più possibile. Se invece, non vi riconoscete in nessuno, forse dovete farvi la fatidica domanda, “ma io ho uno stile?”
Non è mai troppo tardi per raffinare e rendere più incisivo il proprio stile, né per crearsene uno quando non lo si ha.

Nei prossimi appuntamenti andrò nello specifico, descrivendo per ogni stile le sue peculiarità per quanto concerne la tipologia di abbigliamento, gli accessori e i bijoux, e il beauty look(capelli e make-up).

Detto questo, gli stili principali sono:

– Classico tradizionale
– Classico sofisticato
– Casual sportivo
– Androgino
– Gamine
– Minimalista
– Fashionista
– Boho chic
– Pin up
– Punk rock

Cosa ne dite? Riprenderemo l’argomento mercoledì prossimo, dove descriverò ogni stile e le sue peculiarità.

Tutto parte dallo stile che indica la propria personalità e peculiarità.

A mercoledì prossimo…

Adriana Soares 

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