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“Tre uomini e una culla”, “Slot” e “Sogno di una notte di mezza estate”: ecco gli spettacoli del 55° Festival di Verezzi baciati dai premi

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Savona. L’ultimo titolo del cartellone estivo del 55° Festival teatrale di Borgio Verezzi, “Tre uomini e una culla” di Coline Serreau, si è aggiudicato alcuni giorni fa il premio Camera di Commercio delle riviere liguri, destinato ogni anno alla rappresentazione di maggior successo della rassegna. Sotto le stelle di piazzetta Sant’Agostino in prima nazionale nell’agosto scorso, adattamento della stessa autrice con Samuel Tasinaje e traduzione di Marco M.Casazza, a calcare le scene c’erano Giorgio Lupano, Gabriele Pignotta anche regista e Attilio Fontana, accompagnati da Fabio Avaro, Siddhartha Prestinari e Malvina Ruggiano, scenografie di Matteo Soltanto. Una trama che riprende una pellicola francese diventata un cult negli anni Ottanta, che vede tre scapoli impenitenti vivere nello stesso appartamento a Parigi e godersi la vita, finché non piomba nella loro quotidianità una piccola neonata.

Così si complimentano gli organizzatori: “Con tre serate di posti esauriti e l’apprezzamento da parte di pubblico e critica, “Tre uomini e una culla” ha attirato a Verezzi un migliaio di persone, con ricadute economiche molto positive per gli esercenti e i commercianti verezzini, e si è conquistata uno spazio non indifferente sui media, contribuendo così alla promozione del territorio”. E questa invece è la motivazione del premio, che sarà consegnato dal presidente camerale Enrico Lupi durante una serata dell’estate 2022: “Sapiente e ben riuscita miscela di tenerezza e divertimento, la commedia emoziona e strappa sorrisi (irresistibile la scena in cui Lupano e Pignotta si affannano a cambiare il pannolino al bebè, abbandonato davanti all’ingresso della loro abitazione), ma anche

capace di commuovere, quando i tre scapoli si affezionano sempre di più alla bambina, che

all’inizio avevano considerato una fastidiosa rompiscatole”.

Il premio Camera di Commercio segue nel tempo il premio della Fondazione De Mari, destinato invece al Miglior attore/attrice non protagonista, che vedrà sotto i riflettori, sempre in una serata della 56ma rassegna, Mauro Conte, che ha calcato le scene in “Slot” lo scorso luglio, un testo sulla ludopatia ancora in prima nazionale, al fianco di Paola Quattrini e Paola Barale. Questa la motivazione per Conte: “Nello spettacolo, ha interpretato con appassionata e convincente adesione il personaggio del giovane Marco, insegnante precario di scuola media, il cui sogno da ragazzo era di diventare campione di nuoto. Figlio di Alessandra (Quattrini), tenta di ricondurre la madre alla ragione, che pure è stata sempre disattenta nei suoi confronti, e di aiutarla a liberarsi dal demone del gioco d’azzardo”.

A completare la terna, anche il premio Mulino Fenicio per la migliore scenografia che abbia avvalorato la piazza, e che è andato a ‘Sogno di una notte di mezza estate’, di Shakespeare, al suo debutto lo scorso agosto, con Jurij Ferrini e la sua giovane compagnia Progetto Urt, per “aver saputo coniugare le origini, quando gli spettacoli venivano rappresentati a scena spoglia o con pochi arredi (e qui gli unici oggetti sul palco sono sedie i cui schienali sono contrassegnati ciascuno da una lettera dell’alfabeto e disposti in modo da comporre all’inizio la scritta “teatro povero“ e alla fine “povero teatro”), alla contemporaneità, utilizzando il fondale naturale della chiesa di Sant’Agostino che, con efficaci giochi di luci, si trasforma di volta in volta in bosco o in palazzo” (nella foto, Attilio Fontana, Giorgio Lupano, Gabriele Pignotta e Malvina Ruggiano).

Laura Sergi

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