ANTROPOLOGIA E SUPEREROI MITICI SCONFITTI NELLA MOSTRA DI TRANQUILLI ALL’AUDITORIUM. MUSICA RELIGIOSA E CORO POPOLARE IN FORMA RIDOTTA PER “CHIARA STELLA “ CON A. SPARAGNA

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Anche quest’anno, nonostante il diffuso a sempre maggior raggio COVID 19 e con un numero crescente di contagi, per cui per fronteggiare la variante omicron s’è dovuta stabilire la terza dose vaccinale accorciando i tempi del richiamo, il Parco della Musica ha predisposto un Natale scintillante con la pista su ghiaccio per il divertimento di bambini e giovani, ha ricostruito in gran stile i monumenti più celebri di famose capitali, come Londra con la Guardia della Regina a Buckingam Palace, la Torre Eiffel a Parigi, la Porta di Brandeburgo a Berlino e le case di Brooklyn a New York; non sono mancati neppure importanti complessi Gospel, Eugenio Bennato, Carmen Consoli e Nicola Piovani per la musica, mentre la disciplina del Teatro ha visto esibirsi Edoardo Leo e Mimmo Cuticchio sulle tracce di Dante nello studio con i suoi Pupi della Cantica dell’Inferno. Noi in particolare abbiamo seguito la novità dell’allestimento nei vecchi spazi del garage della mostra del pittore, scultore ed architetto geniale , Adrien Tranquilli nato a Melbourne nel 1966 e romano d’adozione , che ha progettato l ‘ambiente messogli a disposizione come un antro labirintico, una caverna e nascondiglio dove sottrarsi alla confusione generale e preoccupata dell’esterno, nonché cercare una protezione e rifugio all’epidemia che sta toccando punte paraboliche impressionanti per terapie intensive e decessi che, se non ci fosse stata la profilassi precauzionale, sarebbero stati in numero stratosferico come al tempo della “ spagnola” agli inizi del XX secolo. Poi per distenderci un po’ nella pace e nella Fede del Signore abbiamo assistito all’immancabile appuntamento con la serata canora dedicata da Ambrogio Sparagna a “La Chiara Stella” che guidò i Magi Persiani alla grotta di Betlemme, confidando che per la divina Misericordia e Provvidenza porti pure noi fuori dalla terribile piaga sanitaria che stiamo vivendo. Ora vi parleremo criticamente di codesti due eventi centrali all’Auditorium per il periodo delle Feste, che l’Epifania del Signore ai Gentili appunto ha chiuso. Con l’allestimento espositivo di “ Un momento incustodito” s’è voluta creare un’ulteriore possibilità per gli amanti dell’arte interdisciplinare di godere di contaminazioni tra forme espressive diverse e l’applicazione di nuove tecnologie, come il ricco e variegato repertorio musicale dal post- punk al post – rock e musiche industriali che Tranquilli ha messo a suggellare con struggenti suoni psichedelici la sua articolata gamma di manufatti e video contenuta con soggetti differenti nelle 9 sale accessibili al pubblico fino al 6 marzo. In tutto sono oltre 50 opere che corredano installazioni video di breve durata, tuttavia vi sono altresì quadri e sculture che vanno dalla fine degli anni Novanta ad oggi. Mediante tali produzioni artistiche egli esprime il suo universo antropologico culturale che, partendo dai miti di super-eroi dei fumetti come “ Spyder Man”, “Batman” “Cat Woman “, l’uomo Ragno e Pipistrello, denotano la loro disfatta, distruzione logico – razionale e rapportati all’individuo di oggi mostrano in quale maniera questo sia stato sconfitto e dominato da dittature politiche, nei luoghi ove manca la libertà democratica di pensiero e movimento, nonché capitaliste. V’è dunque l’annullamento del “ superuomo” dannunziano e nietzchiano allorché v’è un rilancio implicito dell’agire mitico nell’epoca attuale. Ecco perciò l’essere umano elevarsi verso l’angelogia spirituale del cosmo celeste per poi ricadere ripiegato su stesso, raggomitolato, rannicchiato ed avendo perso le ali del volo, che si trovano in enorme formato arancione all’ingresso, seguite da gigantesche colonne bianche di teste incastrate con baffi e pizzetto. Il comandare maschile e l’intervenire sulla Natura per rovinarla senza nessuna pietà sono gli argomenti principali che dirigono il suo pensiero e lo scattare foto a testimonianza di quanto va sostenendo;, basti pensare a quelle che immortalano angoli stupendi e personaggi noti, palazzi e basiliche celebri della sua Urbe . Sono ciò che domina nel video “ Unguarded Moment” e nelle installazioni “ Every me and Every You” e “Today is a liar”. Ai favolosi eroi soprannaturali dei fumetti e graphic novels del secolo scorso fino ad oggi s’aggregano altre derivanti dal cinema, dalla Letteratura contemporanea, che non solo palesano il veni r meno del valore salvifico del glorioso combattente d’una volta, ma esprimono la fragilità e la crisi profonda in cui si colloca l’individuo odierno. Con siffatte creazioni in vetroresina ed acciaio, ottone ed argento, oppure carboncino su carta e legno, si passa dall’ordine primordiale e sovrannaturale di pietre e sassi al disordine dei rigattieri, dagli angeli con le cornucopie agli alieni .Siamo in un mondo glocalizzato, allo sbaraglio ed in cui il transitorio e provvisorio ha sostituito l’eterno immutabile, l’ESSERE di Zenone e Parmenide. In sostanza una mostra straordinaria per concettualità e raziocinio filosofico tra Teologia, Filosofia che è la sua ancella, nonché Teosofia e pertanto stravagante ed inedita non solo come locale usato per l’esibizione al pubblico, bensì anche per la sua originalità. Per ciò che concerne lo spettacolo musicale di Sparagna invece s’è trattato d’una edizione in chiave morigerata e riduttiva proprio per il pericolo di epidemia da virus che richiede massima cautela, la mascherina FP2 ed evitare ogni minimo assembramento, per cui il buon Ambrogio non è potuto scendere i n platea con le zampogne, i campanellini, i flauti minuscoli il legno, i flicorni ed ha dovuto limitare il numero dei cantori del Coro Popolare diretto da Annarita Colaianni sua moglie, che s’è ben esibita in due melodiche canzoni , come pure gli ospiti sul palco della compagnia erano stati ristretti all’osso. S’è cominciato con alcune ninne nanne, storielle e motivetti liturgici partenopei, ricavati dal repertorio di S. Alfonso dei Liguori del’600 napoletano, patrono dei confessori e moralisti. Quindi Sparagna, ricordando che l’anno appena concluso per volere del Papa, è stato dedicato alla figura di S. Giuseppe, ha sottolineato come di questo padre putativo si trovino maggiori dettagli nei Vangeli apocrifi ed ha intonato con la sua fisarmonica, muovendosi su tutto il palcoscenico, la canzone “La spada di S. Giuseppe” che, egli tornato dopo 7 mesi ed osservata Maria incinta, voleva usare contro di Lei, prima che l’Angelo, come aveva già fatto con Abramo nel Vecchio Testamento, gli fermasse la mano in quanto il miracoloso accadere era di natura divina. Si sono successivamente alternati Raffaello Simeoli con il suo repertorio campano alla chitarra ed Erasmo Treglia, mentre Cristiano Califano ha suonato la ghironda, prima di cedere nuovamente il posto al maestro Sparagna di Maranola. Stavolta dal Sud siamo passati alle note del Nord ferrarese, in particolare la laguna delle anguille di Comacchio con un inno in controluce tra chiaro e scuro nella Notte luminosa dell’astro fulgente ed il memorabile “ Tu scendi dalle stelle”, dopo aver riproposto con Treglia il proverbiale “ santo Salaviè” intonato pure dal pubblico, anche questo molto meno degli anni passati e c’è da capirlo se si pensa che perfino essenziali servizi quotidiani stanno saltando per la malattia influenzale o da contagio del personale. La festosa serata musicale riservata al Bambinello onorato con oro, incenso e mirra s’è conclusa con il canto di due pezzi forti della Natività, quali: “ In Una notte splendida” e “Verbum caro factum est” per una durata complessiva di 90 minuti, il che è assai insolito per come conosciamo l’affabile Sparagna che va sempre dalle due ore in avanti ed infatti gli astanti hanno atteso invano qualche altro suo pezzo sacro o popolare, rimanendo con il palato non del tutto soddisfatto. Nel giorno dell’Epifania nel pomeriggio c’è poi stata la rituale replica con le famiglie ed i bambini, che ora costituiscono fino ai 12 anni il problema massimo, per l’insicurezza delle famiglie, nella lotta al virus, che altrimenti continuerà a circolare rischiando con le sue varianti di finire l’alfabeto greco.

Giancarlo Lungarini

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