PARODIA DEL COVID, CONDANNA DEI “RAVE PARTY” E DELLA BUROCRAZIA BANCARIA AL GOLDEN

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L’ALLEGRO BRIO E LA SCATENATO UMORISMO DI DADO ENTUSIASMANO GLI SPETTATORI

Al Teatro Golden di Roma, fino al 20 Febbraio 2022

Finalmente  siamo arrivati al primo passo per uscire dalla triste condizione in cui siamo sprofondati da un paio d’anni per la

 pandemia e questo consiste nel fatto che all’aperto da oggi abbiamo potuto togliere le mascherine e che i ricoverati in terapia intensiva sono diminuiti, mentre il numero dei morti rimane sempre alto ogni giorno oltre i 300 e dunque non possiamo tenere in apnea il controllo della situazione, che mantiene fino al 31 Marzo lo stato d’emergenza. Intanto riaprono le discoteche in vista della Festa degli Innamorati per la ricorrenza di San Valentino di lunedì prossimo e sulla pista si dovranno, comunque, tenere le mascherine per evitare possibili rischi, conservando tuttavia il bisogno di produrre il “green pass” e rispettando il limite della capienza stabilito nella misura della metà degli ingressi consentiti. Siamo dunque nella fase della ripresa e della resilienza e su tutto questo ha giocato con fine “ divertissement” il satirico Dado che sul palcoscenico a specchi del Golden ha sciorinato per circa due una scatenata satira legata alle circostanze del momento, che di spunti gliene hanno offerti tanti per le sue bordate goliardiche impregnate di profondo cinismo. Sul fondale si sono viste le rimostranze dei “No Vax” con gli scontri con la Polizia e la sferzante denuncia contro coloro che sono venuti da ogni parte dell’Europa per il disastroso e pericoloso “ rave party” di Valentano in provincia di Viterbo, in cui si sono registrati casi d’intolleranza alcolica, tossica da stupefacenti e rovina del territorio per cui i terreni della Tuscia sono stati distrutti ed i contadini sono restati allibiti per il mancato intervento dei tutori dell’ordine. Dado c’è andato a nozze con la sua dissacrazione ed ha espresso con proverbiali espressioni scorrette in sgrammaticato etrusco il pensiero e risentimento delle parti coinvolte. Tornando al virus 19, il funambolico artista ha confessato d’aver seguito la volontà della moglie per la vaccinazione che è sempre stata fatta con un vaccino diverso senza che questa variazione gli abbia prodotto delle conseguenze per cui erano giusti i consigli dei virologi ed anzi era esatta la valutazione che due distinti avrebbero rafforzato l’immunità. Così bene invece non è andata al nonno che, nonostante la vaccinazione, s’è contagiato ed è inviperito contro il professor Burioni ammirato da Fazio come consulente della trasmissione “Che tempo che fa”, mentre lui è indignato contro le banche che stressano i loro clienti con le lunghe pratiche burocratiche, l’ insidiose difficoltà che creano per concedere prestiti e mutui, cosa che hanno sperimentato coloro che nei due anni del “lockdown” hanno chiesto dei finanziamenti nonostante le disposizioni di concessioni veloci ed agevolate, le somme stanziate dal Governo. Lui ha rivelato la sua snervante esperienza avuta con il proprio Istituto privato per la perdita del proprio vecchio PIN, ma per avere il nuovo doveva inserire il precedente e ciò per lui era qualcosa d’incredibile ed assurdo per cui le Banche per Dado hanno il “ braccino corto” nel dare e vorace nel prendere. Una seconda vicenda che non ha dimenticato e su cui ha palesemente celiato con i suoi gorgheggi e vocalizzi è stata la frequenza dell’Accademia d’Arte Drammatica dove volevano che pronunciasse con una delicata e sibilante intonazione fonetica il nome Giorgio, perciò decise d’andarsene e si può affermare che autonomamente ha conquistato maggior fama e successo di quello che avrebbe avuto se fosse stato laureato dalla Scuola Superiore per Attori. A metà spettacolo ha cortesemente ricambiato  l’ istrionica ospitata a Maurizio Battista che l’aveva  invitato al suo show a ruota libera a Dicembre al Teatro Olimpico, dove il comico romano è di casa nel periodo natalizio da lungo tempo. Il bravo e geniale Maurizio, abituato a lavorare senza copione e scaletta, ha chiesto al pubblico quale pezzo preferisse e, non avendo ricevuto esauriente risposta, ha poi raccontato alcune sue brillanti serate  e spassose cene, dopo la sua sgargiante e poliedrica, incontenibile per  il lazzo frizzante di spirito , esibizione .La straordinaria “performance” di Dado s’è conclusa con la richiesta d’una dolce fanciulla bionda dal sorriso malizioso sullo schermo a chiusura della pedana  di  sentirlo alla chitarra con le sue famose canzoncine di valore romantico o frenetico rap, un genere alla moda e che va a corrente alternata con il  rock  dei Mannesquine ora ; per la loro vittoria a Rotterdam lo scorso anno in questa stagione l’ “Eurocontest Song” si svolgerà a Torino con la presentazione di Laura Pausini ed Alessandro Cattelan. Davvero Dado c’ha deliziato con il suo sapiente pizzico delle corde ed i suoi sostenitori, la gente che ha assiepato i vari ordini di posti del Golden, sono risultati veramente incantati dal lavoro e dalla superba recitazione, magari senza un filo unitario di raccordo, del prorompente caricaturista e salace attore romano straripante di sarcasmo in questo stupendo “Grande, Grosso e Vaccinato” che sarà replicato al Golden di via Taranto fino al 20 Febbraio.

Giancarlo Lungarini

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